Ehud Olmert: differenze tra le versioni

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In data 6 aprile [[2006]] Ehud Olmert ha ricevuto l'incarico di formare il nuovo governo israeliano, che riceverà l'approvazione anche del [[Partito Laburista Israeliano|Partito Laburista]]. Il 4 maggio [[2006]] dopo che il suo governo, formato dal [[Kadima]], [[Partito Laburista Israeliano|Partito Laburista]], dal Shas e dal partito dei pensionati ha ottenuto la fiducia, ha potuto insediarsi come Primo ministro. Nel maggio del 2007, a seguito dei risultati della Commissione israeliana d'indagine presieduta dall'ex-giudice della Corte Suprema, Eliahu Winograd<ref>Cfr. la relazione [http://www.haaretz.com/hasen/spages/854051.html] riportata dal quotidiano israeliano ''Haaretz''.</ref>, la signora [[Tzipi Livni]], ministro degli Esteri, ha chiesto esplicitamente il 1º maggio le dimissioni di Olmert, già indagato per corruzione quando era sindaco di [[Gerusalemme]].
 
Nelle 171 pagine della relazione - nominata per indagare sul comportamento israeliano nel corso del suo [[Guerra del Libano (2006)|terzo intervento armato sul territorio libanese]] e, in particolare nel Sud-Libano, fortemente ed efficacemente contrastato qui dalle milizie [[Sciismo|sciite]] di [[Hezbollah]] - venivano additati come responsabili tre importanti esponenti dell'esecutivo e dell'esercito: Ehud Olmert, il ministro laburista della Difesa [[Amir Peretz]] e il capo di Stato Maggiore, generale [[Dan Halutz]]. Al Primo Ministro veniva rimproverata un'azione condotta "senza ponderazione, senso di responsabilità e prudenza", mentre Peretz veniva definito "inesperto e poco informato". Halutz infine si diceva avesse "reagito in modo impulsivo", denotando una sensibile mancanza di professionalità.
 
La Commissione Winograd rivelava inoltre che la decisione di un intervento militare nel Sud del Libano, per reagire al sequestro di due militari israeliani, sarebbe maturata in poco più di un paio di ore, affermando che tale decisione contrastava con la strategia fino ad allora seguita dallo Stato ebraico in simili circostanze. La risposta di Olmert alla richiesta della Livni fu quella della sua ferma volontà di restare al suo posto e a nulla sembrò approdare una vasta manifestazione di centomila cittadini israeliani che ne sollecitarono il 3 maggio a [[Tel Aviv]] le dimissioni, segno della credibilità dei sondaggi che parlavano di un crollo della popolarità del Primo Ministro.