PDVSA: differenze tra le versioni
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Oltre alla perdita economica si ebbero gravi danni alle complesse strutture di raffinazione ed estrazione petrolifera (un paese con pozzi "anziani", che necessita di delicate tecnologie come la reiniezione di vapore nei pozzi e altre tecnologie di estrazione ad alta profondità). In seguito il governo licenziò in tronco 19.000 impiegati e ristabilì parzialmente la produzione con quadri e tecnici provenienti dall'esercito e da altri rami del governo venezuelano. L'[[Organizzazione Internazionale del Lavoro]] (ILO) chiese al governo venezuelano di intraprendere "una indagine indipendente che accertasse le accuse di detenzione e tortura dei lavoratori in sciopero", nei mesi durante i quali si svolse questo sciopero.<ref>[http://www.un.org/apps/news/storyAr.asp?NewsID=10242&Cr=Myanmar&Cr1=&Kw1=Venezuela&Kw2=&Kw3= UN labour agency discusses repression in Myanmar, China, Colombia, Venezuela]</ref> Lo sciopero ha causato un danno macroeconomico sostanziale, spingendo in alto la dissoccupazione del 5%, che arrivò ad un picco superiore al 20% di dissoccupati, nel marzo del 2003.<ref>[http://www.venezuelanalysis.com/news.php?newsno=1042 Venezuela's economy shows strong signs of recovery after lock-out/strike]</ref>
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Nel 2005 PDVSA aprì il suo primo ufficio in [[Cina]], e annunciò piani per triplicare la sua flotta di [[Petroliera|petroliere]], portandola a 58 unità.
In aprile e maggio del 2005 la PDVSA, per un accordo firmato tra i governi del Venezuela e dell'[[Argentina]], inviò 50 milioni di [[tonnellata|tons]] di [[olio combustibile]] alla seconda, in modo di poter alleviare gli effetti della crisi energetica dell'[[Argentina]] nel [[2004]] per un improvviso abbassamento della pressione del [[gas naturale]].
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