Monte Cocusso: differenze tra le versioni
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Il '''monte Cocusso''' ('''Kokoš''' in [[lingua slovena|sloveno]]) è un rilievo montuoso al confine tra [[Italia]] e [[Slovenia]].<ref name=Trattato1947>{{Cita legge italiana|tipo=decreto legge|anno=1947|mese=11|giorno=28|numero=1430|titolo=Esecuzione del Trattato di pace fra l'Italia e le Potenze Alleate ed Associate, firmato a Parigi il 10 febbraio 1947}}</ref><ref>{{en}}{{Cita libro|autore=Charles Irving Bevans|titolo=Treaties and other international agreements of the United States of America, 1776-1949|editore=U.S. Government Printing Office|città=Whashington|anno=1970
==Morfologia==
Il punto più elevato (672 [[m s.l.m.]], {{coord|45.644329|N|13.895149|E|format=dms}}) coincide con la linea di demarcazione alla progressiva 79/23<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1977|mese=03|giorno=14|numero=73|titolo=Ratifica ed esecuzione del trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia, con allegati, nonché dell'accordo tra le stesse Parti, con allegati, dell'atto finale e dello scambio di note, firmati ad Osimo (Ancona) il 10 novembre 1975.}}</ref> ed è la massima elevazione della [[provincia di Trieste]] nonché del [[Carso]] triestino. Altre sommità del Cocusso sono:
* in territorio italiano, la Velika Groblja (662 [[m s.l.m.]], {{coord|45.64044|N|13.89477|E|format=dms}}), un tumulo funerario di pietre risalenti all'età del bronzo, punto trigonometrico e panoramico;<ref name=ASeC_87>{{Cita|ASeC dei Corpi Forestali del FVG|p. 87|cidAsec}}.</ref>
* in territorio sloveno, la cima Kokoš (663 [[m s.l.m.]], {{coord|45.6451|N|13.8929|E|format=dms}}), in prossimità della linea di demarcazione alla progressiva 79/20;<ref>{{sl}}{{cita news|url=http://www.pespoti.si/tocka.php?&id=3526|autore=|titolo=Točka: Kokoš|pubblicazione=Pešpoti
* in territorio sloveno, lo Jirmanec (670 [[m s.l.m.]], {{coord|45.6443|N|13.9002|E|format=dms}}), ove è situato il rifugio Planinska koča na Kokoši;<ref>{{sl}}{{cita news|url=http://www.pdsezana.org/index.php?option=com_content&view=article&id=47&Itemid=57|autore=|titolo=Planinska koča na Kokoši|pubblicazione=Planinsko društvo Sežana
* in territorio sloveno, lo Žleb (655 [[m s.l.m.]], {{coord|45.6426|N|13.9058|E|format=dms}}).<ref>{{sl}}{{Cita |Čok|p. 109|cidCok}}.</ref>
La dorsale prosegue poi in direzione Est scendendo fino a quota 627 [[m s.l.m.]] ({{coord|45.6403|N|13.914|E|format=dms}}), sella che viene considerata il limite fisico tra il Cocusso, le sue elevazioni satelliti e il Castellaro Maggiore (''Veliko Gradišče'', 742 [[m s.l.m.]], {{coord|45.6401|N|13.9286|E|format=dms}}).<ref>{{sl}}{{cita news|url=http://www.pespoti.si/tocka.php?&id=8708|autore=|titolo=Točka: Veliko Gradišče|pubblicazione=Pešpoti
Il monte Cocusso è raggiungibile tramite i sentieri [[Club Alpino Italiano|CAI]] 3 e 28 che, da Basovizza, da [[Grozzana]] oppure da [[Pesek]], conducono alla cima Jirmanec, raccordata con numerosi sentieri o carrarecce anche dai versanti sloveni.
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Nei secoli passati le popolazioni locali si riferivano al Monte Cucusso in svariati modi. Gli abitanti di [[Basovizza]] lo soprannominarono ''Maček'' (''Gatto''), intravedendoci una somiglianza con un grande felino dagli occhi incandescenti (spesso venivano accesi due falò sulla ''Velika Groblja'' e nei pressi dello ''Jirmanec''). A [[Lokev]] ([[Lokev|Corgnale]]), un paesotto in Slovenia a pochi chilometri dall'Italia, prese piede il toponimo di ''Ožeg'' (''Bruciato'', dallo sloveno ''vžgati'', ossia accendere), in seguito ad un incendio che si sviluppò sul versante settentrionale e si estese fino alle porte del centro abitato. La gente di [[Grozzana]], infine, chiamava la montagna ''Golina'', dallo sloveno ''Gol'' (''Spoglio'').<ref>{{sl}}{{Cita|Čok|pp. 108-110|cidCok}}.</ref> Il versante orientale era infatti sassoso, privo di alberi e vegetazione arbustiva.
Alcuni autori, come lo sloveno Boris Čok, riportano che dall’oronimo ''Golina'' deriverebbe l'attuale nome ''Cocusso''. ''Golina'' sarebbe stato tradotto, per assonanza ma con scarsa perizia, in ''Gallina'', successivamente ritradotto in ''Kokoš'' (''Gallina'' in sloveno) e infine [[Italianizzazione (fascismo)|italianizzato]] toponomasticamente in ''Cocusso''.<ref>{{sl}}{{Cita| Čok|p. 108|cidCok}}.</ref> Certamente più attendibile è la spiegazione fornita da Dante Cannarella,<ref>{{Cita libro|autore=Dante Cannarella|titolo=Il Monte Cocusso|editore=Edizioni Italo Svevo|città=Trieste|anno=1994
==Flora e fauna==
La vegetazione è caratterizzata prevalentemente da ampi boschi di [[Pinus nigra|pini neri]]. Sul versante occidentale, a 550 [[m s.l.m.]] si trova una particella sperimentale di [[Abies cephalonica|abete greco]], piantata dai forestali austriaci nel 1884. Poco sopra, a quota 643 [[m s.l.m.]], è presente un centinaio di [[Picea abies|abeti rossi]], piantati nel 1936.<ref name=ASeC_87 /><ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=L'imboschimento del Carso
I boschi del Monte Cocusso sono l'habitat di molte specie animali. Spicca per diffusione il [[Capreolus capreolus|capriolo]] che, con circa trenta capi ogni cento ettari, raggiunge una delle densità più elevate in [[Italia]]. Abbonda il [[Sus scrofa|cinghiale]], potenzialmente dannoso per le coltivazioni, la [[Vulpes vulpes|volpe]] e lo [[Sciurus vulgaris|scoiattolo]]. Più difficili da incontrare sono la [[Lepus europaeus|lepre]], il [[Meles meles|tasso]] e la [[Mustela nivalis|donnola]]. Dalla prospiciente [[Val Rosandra]], si spinge fino al Cocusso il [[Corvus corax|corvo imperiale]] e il notturno [[Bubo bubo|gufo reale]]. Comune è la [[Pica pica|gazza]], la [[Garrulus glandarius|ghiandaia]], la [[Buteo buteo|poiana]], l'[[upupa]], il [[Picus viridis|picchio verde]] e [[Dendrocopos major|rosso]] nonché numerose specie di [[Corvidae|corvidi]]. Uccelli non stanziali, ma segnalati con una certa frequenza, sono l'[[Aquila chrysaetos|aquila reale]], il [[Pernis apivorus|falco pecchiaiolo]] e il [[Circaetus gallicus|biancone]].<ref name=>{{Cita|ASeC dei Corpi Forestali del FVG|pp. 98-100|cidAsec}}.</ref> Occasionalmente sono stati avvistati [[Ursus arctos|orsi]]<ref>{{cita news|url=http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/07/23/news/un-orso-immortalato-vicino-a-basovizza-1.5441516|autore=|titolo=Un orso immortalato vicino a Basovizza|pubblicazione=Il Piccolo|giorno=23|mese=07|anno=2012|accesso=4 aprile 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/05/28/news/grozzana-incontro-ravvicinato-con-l-orso-1.5170907|autore=Riccardo Tosques|titolo=Grozzana, incontro ravvicinato con l’orso|pubblicazione=Il Piccolo|giorno=28|mese=05|anno=2012|accesso=4 aprile 2013}}</ref> e, più raramente, [[Canis lupus|lupi]].<ref>{{cita news|url=http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2011/05/30/news/due-branchi-di-lupi-di-casa-sul-carso-1.67174|autore=|titolo=Due branchi di lupi di casa sul Carso|pubblicazione=Il Piccolo|giorno=30|mese=05|anno=2011|accesso=4 aprile 2013}}</ref>
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*Tra le elevazioni ''Kokoš'' e ''Velika Groblja'', si trova un cippo confinario in pietra ({{coord|45.64364|N|13.89903|E|format=dms}}), risalente al 1818, che divideva la Città di [[Trieste]] dalla Signoria di Schwarzenegg e dalla Signoria di San Servolo.<ref>{{cita news|url=http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/03/03/news/il-cippo-fra-i-territori-di-trieste-duino-e-schwarzenegg-1.3248573|autore=Luciano Emili|titolo=Il cippo fra i territori di Trieste, Duino e Schwarzenegg|pubblicazione=Il Piccolo|giorno=03|mese=03|anno=2012|accesso=4 aprile 2013}}</ref>
*Sulla pendice nord-ovest slovena del monte Cocusso, nel periodo dell'ex [[Jugoslavia]] era stata eretta un'enorme scritta in pietra inneggiante a [[Josip Broz Tito|Tito]]. Più volte cancellata e ripristinata,<ref>{{cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2005/03/22/NZ_05_CONC.html|autore=Mauro Manzin|titolo=La scritta «Tito» rispunta sul monte Cocusso|pubblicazione=Il Piccolo|giorno=22|mese=03|anno=2005|accesso=4 aprile 2013}}</ref> nel 2004 fu oggetto di scontro istituzionale tra [[Provincia di Trieste]] e [[Slovenia|Repubblica di Slovenia]]. Oggetto della diatriba fu l'opportunità di mantenere tale scritta, per alcuni «esaltante il responsabile politico e morale della tragica occupazione militare di Trieste nel maggio del 1945», per altri un ricordo del «ruolo che [[Josip Broz Tito|Tito]] svolse durante la lotta di liberazione dall’occupazione fascista».<ref>{{cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2004/07/31/MF_22_ZONK.html|autore=Cesare Gerosa|titolo=«Tito» sul Cocusso, scontro Provincia-Slovenia|pubblicazione=Il Piccolo|giorno=31|mese=07|anno=2004|accesso=4 aprile 2013}}</ref>
*Vicino al monte Cocusso, tra l'abitato di [[Pesek]] e quello di [[Draga]], si trovano i ruderi di un'antica ''jazera'', o ghiacciaia (414 [[m s.l.m.]], {{coord|45.62955|N|13.886346|E|format=dms}}), un tempo utilizzata per la produzione e la conservazione del ghiaccio.<ref>{{Cita libro|autore=Dante Cannarella|titolo=Il Monte Cocusso|editore=Edizioni Italo Svevo|città=Trieste|anno=1994
*Il Cocusso è una meta assai frequentata da gitanti, camminatori, sportivi e ciclisti in [[mountain bike]]. Ospita regolarmente alcune manifestazioni agonistiche, tra cui il ''Kokoš Trail''<ref>{{cita news|url=http://www.euromarathon.it/article/Kokos-Trail-2013|autore=|titolo=Kokoš Trail 2013|pubblicazione=A.S.D. Evinrude
== Galleria fotografica ==
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==Bibliografia==
* Dante Cannarella, ''Il Monte Cocusso'', Trieste, Italo Svevo, 1994.
* {{cita libro |ASeC dei Corpi Forestali |del FVG| Boschi senza confini|2000 |Ediciclo Editore |Portogruaro|url=http://books.google.it/books?isbn=8885318371|
* Fabio Fabris, ''Carso senza confini'', Portogruaro, Ediciclo Editore, 2005. ISBN 88-88829-20-2
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==Voci correlate==
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