Ethica: differenze tra le versioni

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=== Definizioni e assiomi: la sostanza, Dio, gli attributi ===
Spinoza propone dapprima otto definizioni: in particolare, la «causa di sé» è definita come «ciò la cui [[Essenza (filosofia)|essenza]] implica l'[[esistenza]]» (E I, d1);<ref name=giancotti/> la [[Sostanza (filosofia)|sostanza]] è definita come «ciò che è in sé ed è concepito per sé» (E I, d3),<ref name=giancotti/> ovvero ciò che è autosufficiente quanto alla sua esistenza e non ha bisogno di altro per mezzo del quale possa essere concepito (si è parlato in proposito di «inseità ontologica e perseità concettuale»);<ref>{{cita|Giancotti|p. 321.}}</ref> l'«attributo» è definito come «ciò che l'intelletto percepisce di una sostanza come costituente la sua essenza» (E I, d4),<ref name=giancotti/> ovvero ciò che rende conoscibile una sostanza dandole una natura determinata (Spinoza dirà, altrove, che la sostanza «è espressa» più che «costituita» dagli attributi, così da escludere il fraintendimento per cui la sostanza potrebbe essere intesa come una mera somma di attributi tra loro scorrelatinon correlati);<ref>{{cita|Scribano|p. 13.}}</ref> [[Dio]] è definito come «l'ente assolutamente infinito, ossia la sostanza che consta di infiniti attributi» (E I, d6).<ref name=giancotti/> Queste definizioni sono piuttosto tradizionali, derivando da precedenti [[Aristotelismo|aristotelici]], [[Scolastica (filosofia)|scolastici]] o [[Cartesianesimo|cartesiani]], e non dovettero suonare tanto originali, alle orecchie dei contemporanei di Spinoza, quanto le conseguenze che egli ne trasse.<ref>{{cita|Scribano|pp. 12-13.}}</ref>
 
Spinoza introduce poi sette assiomi, cioè altrettante verità fondamentali considerate evidenti. Egli asserisce in particolare che «da una data causa determinata segue necessariamente un effetto e, al contrario, se non si dà alcuna causa determinata è impossibile che segua un effetto» (E I, a3)<ref name=giancotti/> e che «la conoscenza dell'effetto dipende dalla conoscenza della causa e la implica» (E I, a4).<ref name=giancotti/> Spinoza assume con ciò un rigido [[determinismo]], tale per cui il principio che fa seguire a una causa un certo effetto è valido senza eccezioni, e afferma inoltre che il nesso causa-effetto corrisponde al nesso premessa-conseguenza, cioè che la [[Causa (filosofia)|causalità]] nella natura è parallela all'[[implicazione logica]] nella conoscenza della natura:<ref>{{cita|Scribano|p. 15.}}</ref> direttamente da qui deriverà che «l'ordine e la connessione delle idee è lo stesso che l'ordine e la connessione delle cose» (E II, p7).<ref name=giancotti/> Un ulteriore assioma afferma che «le cose che non hanno nulla in comune non possono neppure essere comprese l'una per mezzo dell'altra» (E I, a5).<ref name=giancotti/> L'autore procede poi a dimostrare le sue proposizioni.