Utente:Gcaresio/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 7:
 
== Biografia ==
Inizia a dipingere ancora bambino e riceve i primi insegnamenti dai pittori tradizionali che all'epoca frequentavano il Circolo degli Artisti, antica istituzione torinese.<br />Nel 1958 consegue la laurea in giurisprudenza e da allora esercita la professione d'avvocato.<br />Dal 1960 al 1963 è allievo di [[Filippo Scroppo]], pittore astratto nonché docente all'[[Accademia Albertina]] delle Belle Arti di Torino, collaboratore di [[Felice Casorati (pittore)|Felice Casorati]] e membro del [[Movimento Arte Concreta|Movimento Arte Concreta o MAC]]. ATuttavia solo a metà degli anni '60 nei quadri figurativi di Griffa iniziano a comparire elementi astratti che sanciscono l'avvio di quelle riflessioni sullo statuto della pittura, sugli strumenti del dipingere e sulla posizione dell'artista che inporteranno seguitoal lociclo porrannodei tra"segni i protagonisti del dibattitoprimari" che sisancisce sviluppa sulle ceneri delll'[[informale]]inizio edella siparabola snoda attraversando la [[Pop art|pop-art americana]] e ld'[[arteartista concettuale]]mo.
 
E saranno proprio i suoi quadri a porlo tra i protagonisti del dibattito che si sviluppa sulle ceneri dell'[[informale]] e si snoda attraversando la [[Pop art|pop-art americana]] e l'[[arte concettuale]].
Proprio in quegli anni, tra l'altro, su stimolo di Aldo Mondino viene in contatto con l'opera di Giulio Paolini che lavorava alla scissione delle diverse componenti dell'oggetto artistico.
 
Proprio inIn quegli anni, tra l'altro, su stimolo di [[Aldo Mondino]] viene in contatto con l'opera di [[Giulio Paolini]] che lavorava alla scissione delle diverse componenti dell'oggetto artistico.
Inoltre l'approdo di Griffa alla Galleria Sperone a fine anni '60 lo pone in più forte relazione con una serie di artisti, all cui opera viene attribuita l'etichetta di [[Arte povera|Arte Povera]], tra cui in particolare diventano interlocutori importanti [[Giovanni Anselmo]], [[Gilberto Zorio]] e [[Giuseppe Penone]].
 
Inoltre l'approdo di Griffa alla Galleria Sperone a fine anni '60 lo pone in più forte relazione con una serie di artisti, allalla cui opera viene attribuita l'etichetta di [[Arte povera|Arte Povera]], tra cui in particolare diventano interlocutori importanti [[Giovanni Anselmo]], [[Gilberto Zorio]] e [[Giuseppe Penone]].
Naturale alleato per poetica e idelogia sarà inoltre Marco Gastini, con
 
Naturale alleato per poetica e idelogia sarà poi Marco Gastini: un rapporto forte testimoniato dalla significativa mostra nel 1972 alla Galleria Fiori a Firenze "pensata" e allestita insieme.
«Io non rappresento nulla, io dipingo»
 
Tuttavia il percorso di Giorgio Griffa rimane per lo più solitario e non è inquadrabile in nessuna corrente specifica.
<br />Proprio nel corso di quel decennio Griffa procede infatti a una spogliazione progressiva di elementi figurativi e rappresentativi dalle sue tele per arrivare al ciclo dei "segni primari" che danno inizio a alla parabola personale della sua pittura.
 
Dagli esordi sono passati ben più di 40 anni, ma Griffa lavora sempre con continuità e coerenza sulla a [[Torino]], dove vive e dipinge tuttora.
 
== Opera ==