Lin Shu: differenze tra le versioni

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|AttivitàAltre =
|Nazionalità = cinese
|PostNazionalità = {{sp}}della [[Dinastia Qing]], famoso per aver introdotto la letteratura occidentale in [[Cina]], nonostante non conoscesse alcuna lingua straniera<ref>{{Cita web|url= http://www.treccani.it/enciclopedia/lin-shu/ |titolo= Lin Shu - Enciclopedia Treccani Online |accesso= [[8 dicembre]] 2013}}</ref>
|Immagine = Lin Shu.jpg
}}
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Nonostante il successo di critica, le traduzioni di Lin furono pressappoco dimenticate fino al 1963, anno in cui lo scrittore [[Qian Zhongshu]] pubblicò un saggio dal titolo ''Le traduzioni di Lin Shu'' (林紓的翻譯). Nel 1981 la casa editrice Commercial Press (商務印書, ''Shāngwù yìnshūguǎn''), l'editore originale delle traduzioni di Lin, ripubblicò dieci delle sue interpretazioni in [[cinese semplificato]] e con la punteggiatura moderna.
 
Nel suo saggio, [[Qian Zhongshu|Qian]] ha scritto che Lin Shu è stato un buon tramite tra la letteratura occidentale e i lettori cinesi, poiché egli stesso è stato motivato allo studio delle lingue straniere dalle sue traduzioni. Secondo il saggista, la carriera trentennale di Lin può essere divisa in due fasi. Nella prima, che comprende gli anni dal 1897 al 1913, le rese del traduttore erano più vigorose e profonde nonostante gli errori di traduzione. Negli anni successivi, le traduzioni divennero più precise tecnicamente, ma più smorte e noiose dal punto di vista stilistico.
 
Il [[sinologia|sinologo]] [[Gran Bretagna|britannico]] [[Arthur Waley]] fu uno studioso di Lin Shu: