Max Ernst: differenze tra le versioni

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{{F|pittori tedeschi|gennaio 2014}}
{{Bio
|Nome = Max
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|Epoca = 1900
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = {{sp}}naturalizzato francese
}}
Viene considerato uno dei maggiori esponenti del surrealismo.<ref name=Dossi>{{cita libro|titolo=Le Garzantine - Arte|autore=Eugenia Dossi|editore=Garzanti|anno=2002|pagine=373}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Enciclopedia dell'arte Zanichelli|autore=autori vari|editore=Zanichelli|anno=2004|pagine=365}}</ref>
 
[[File:Bundesarchiv B 145 Bild-F037597-0004, München, Brandt empfängt Max Ernst.jpg|250px|thumb|Max Ernst (a sinistra) insieme a [[Willy Brandt]] ]]
 
== Biografia ==
Nel [[1909]] si iscrive all'[[Università di Bonn]] per studiare [[filosofia]],<ref name=Dossi/> frequentando anche dei corsi rivolti alla [[psicologia]]<ref name=Dossi/> e all'arte degli alienati, ma abbandona presto questo indirizzo per dedicarsi al mondo dell'[[arte]]. Nel [[1912]] fonda, assieme ad [[August Macke]] il gruppo "Das Junge Rheinland", esponendo per la prima volta a [[Colonia (Germania)|Colonia]] alcune sue opere alla Galerie Feldman. Questa città, due anni dopo, gli farà conoscere [[Hans Arp]], con il quale stringerà un'amicizia che durerà tutta la vita.
Nell'agosto dell'anno seguente si reca per la prima volta a [[Parigi]]. Partecipa alla [[Prima guerra mondiale]] e nel [[1917]] viene congedato a causa delle molteplici ferite riportate. Nonostante il servizio militare, Ernst riesce a dedicarsi alla pittura, esponendo alla galleria "Der Sturm" che lo indurrà a pubblicare un articolo ''Sull'evoluzione del colore''. Ritornato a Colonia nel [[1918]] sposa Luise Strauss. La scoperta della pittura di [[Giorgio De Chirico]] lo spinge a realizzare un album di litografie (''Fiat Modes Pereat Art''); nello stesso anno fonda con Johannes Theodor Baargeld il gruppo dada ''W/3 West Stupidia''; i due artisti pubblicano la rivista ''Der Ventilator'' e il ''Bullettin D'' e organizzano la prima mostra [[Dadaismo|Dada]] a Colonia.