Benvenuti al Sud: differenze tra le versioni
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{{quote|Quando un forestiero viene al Sud piange due volte, quando arriva e quando parte.|Mattia Volpe}}
Alberto Colombo figlio di Colombo, direttore d'un [[ufficio postale]] della [[Brianza]], si vede rigettare la domanda di trasferimento a [[Milano]] in quanto preceduto in graduatoria da un collega disabile. Si finge allora [[paraplegico]] a sua volta per tentare di ottenere l'agognato posto, ed esaudire così il desiderio della moglie Silvia di vivere nel capoluogo lombardo, per soddisfare le sue aspettative di vita più ambiziose (incluse quelle che interessano da vicino il futuro del loro figlioletto Chicco). L'inganno di Alberto viene però maldestramente scoperto e svelato da lui stesso, proprio davanti all'ispettore inviato a controllare il suo handicap: per punizione, l'uomo viene quindi sì trasferito ma nella parte opposta del Paese, in [[Cilento]], a dirigere l'ufficio postale del piccolo paese di [[Castellabate]].
Prima di partire verso la nuova destinazione (pena il [[licenziamento]] per gravi responsabilità), Alberto prende informazioni sulle condizioni di vita nel [[Mezzogiorno (Italia)|Meridione]] presso alcuni amici: viene messo così in guardia da tutte le problematiche pregiudizievoli, umane e ambientali (tra cui la [[camorra]], la difficile [[Crisi dei rifiuti in Campania|gestione dei rifiuti]] e l'[[Afa (meteorologia)|afoso]] caldo), che dovrà affrontare nella nuova sede. Tutti questi moniti, espressi da chi al Sud aveva già vissuto, non fanno altro che aumentare preoccupazioni e precauzioni che l'uomo va ad adottare (con l'aiuto della consorte). Il viaggio per raggiungere la nuova destinazione di lavoro, lungo, malinconico e allucinante, termina a notte fonda, quando giunge sul colle del paesino, accolto da una [[pioggia]] scrosciante.
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