Lo scudo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
{{C|Informazioni dubbie inserite da utente inaffidabile. È necessario un ricontrollo su tutta la voce.|teatro|novembre 2013}}
{{Dramma
|Titoloitaliano=Lo scudo
Riga 38 ⟶ 37:
 
== Prologo ==
Davo, maestrolo schiavo [[Frigia|frigio]] e [[pedagogo]] di Cleostrato, il protagonista della storia, introduce brevemente l'argomento della commedia. Finito il discorso al pubblico, il pedagogoegli dialoga con Smicrine, l'anziano zio del suo discepolo, esponendoleesponendogli i fatti della situazione.
 
== Trama ==
Secondo Davo, il guerriero Cleostrato è morto in battaglia. Infattiin egliAsia èMinore. unoEgli deisi pochi adè essereinvece scampatosalvato adda un agguato dei barbari nell'accampamento greco, perché speditoil lontanosuo dalpadrone soldatolo peraveva salvaguardareallontanato ilcol bottino e le ricchezze accumulate durante i saccheggi dei greci, affinché lo ponesse in salvo.<br>
Racconta Davo che dopo l'assedio, egli si era recatotornato nelsul campo di battaglia e tra i cadaveri aveva scoperto Cleostrato. Il riconoscimento era stato possibile solo grazie al ritrovamento del suo scudo danneggiato gravemente, perché il corpo era tutto carbonizzato, bruciato dagli assalitori dopo la carneficina.
 
Smicrine è disperato alla notizia e corre subito dai familiari con Davo per recare la triste notizia. Usciti di scena, entra silenziosamente la Dea [[Fortuna (divinità)|Fortuna]] e spiega al pubblico l'enorme equivoco: infatti Davo, per lo stupore, aveva scambiato il cadavere di Cleostrato con quello di un comunissimoaltro combattente che, nonnella trovandoconfusione ildello suo scudoscontro, aveva preso inlo prestito quelloscudo di Cleostrato. Appunto la dea spiega che in quel preciso momento Cleostrato sta tornando nella città.
 
Intanto Smicrine ha dato la notizia ai familiari, ma in realtà l'animo dell'uomo è tutt'altro che infelice per la perdita del nipote. In realtà Smicrine è avidissimoAvidissimo e crudele, eSmicrine vuole infatti approfittare della cadutamorte di Cleostrato per appropriarsi del bottino del soldato che neora avevaspetta affidatoalla lasorella curadel defunto, da questi affidata prima di partire a suaun sorellaaltro zio, il ricco e generoso Cherestrato. Così subito si fa avanti per sposarla, nonostante lei sia più giovane di molti anni: la legge ateniese - che prescrive che una ragazza rimasta senza congiunti maschi vada in sposa al parente più prossimo - glielo consente.<br>Così lL'astutoavido ziovecchio cerca l'appoggioaiuto di Davo per compiere la sua opera, affermando di esser stato estromesso quando Cleostrato aveva promesso la nipote a unCherea, uomofiglio ricco.di Quindiprimo secondoletto luidi isua benimoglie, familiarima dovevanoDavo toccaresi atira luiindietro, adducendo come pretesto il fatto di essere ignorante in materia. MaIn realtà Davo ha in mente un piano per soccorrere Cherestrato che, moltodi umilefronte alle pretese di Smicrine, rifiutaè giustificandosiprecipitato nello sconforto. Il piano di Davo è questo: per distogliere Smicrine dall'idea delle nozze con la suasorella ignoranzadi Cleostrato, Cherestrato - che è molto ricco - deve fingersi morto, in talemodo che sua figlia diventi l'erede di un patrimonio ben più consistente del bottino di guerra di Cleostrato, attirando su di sé l'attenzione del vecchio avido. Per dare maggior valore alla messinscena, arriva anche un (falso) medico, che diagnostica l'imminente morte di campoCherestrato.
Qui, purtroppo, il papiro presenta una lacuna, dopo la quale si assiste al ritorno di Cleostrato. La commedia si conclude con doppie nozze: quelle di Cherea con la sorella di Cleostrato, e quelle di quest'ultimo con la figlia di Cherestrato. L'avido Smicrine rimane così a bocca asciutta.
 
== Bibliografia ==
Non sapendo che pesci prendere, Smicrine è ancora più ossessionato dal tesoro e bramoso di sposare la ragazza; nemmeno l'intervento del fratello Cherasistrato riesce a fargli cambiarli idea. Subito appena il vecchio avido esce, il fratello corre da Cherea, il fidanzato della preda di Smicrine; infatti l'uomo gli spiega i piani dell'imbroglione: la nipote sarebbe toccata a Cherea, e la figlia sarebbe andata in sposa a Cleostrato.
* Massimo Rossi, ''Il Pap.Oxy. Inv. 16 2B.52 e l'Aspis di Menandro'', in "Prometheus" anno III (1977), paginepp. 43-48.
* Umberto Albini, ''Nel nome di Dioniso'', Garzanti, Milano 2002. ISBN 978-88-11-67420-7
 
Subito il saggio Davo interviene proponendo di beffare Smicrine: Cherisistrato deve risultare morto. Cosicché Smicrine sposi la figlia, molto più ricca. Dopo le nozze il padre sarebbe tornato in vita e l'avido marito rimarrebbe a mani vuote.<br>E così avviene che Davo, Cherisistrato e gli altri convocano un falso medico e lo conducono a casa di Smicrine per annunciargli la morte del fratello. Smicrine è sconvolto e accetta subito, avido com'è, di sposarne la figlia.<br>A nozze compiute Cherisistrato compare in casa dei due coniugi, e così Smicrine esce di scena e Cleostrato sposa la figlia e sua sorella prende come marito Cherea.
 
== Articoli ==
Massimo Rossi, ''Il Pap.Oxy. Inv. 16 2B.52 e l'Aspis di Menandro'', in "Prometheus" anno III (1977), pagine 43-48.
Sul sito del prof. Massimo Rossi, all'url http://www.bccmp.com/maros il titolare ha collocato, con files PDF liberamente scaricabili, la sua traduzione inedita di 4 commedie di Menandro, con note esplicative (Dyskolos, Epitrepontes, Perikeiromene, Samia)
 
{{Commedia greca}}