Moog modular: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Principi base: fix simbolo per pollice |
m Bot: Markup immagini (v. richiesta) |
||
Riga 2:
==Storia==
[[File:Moog Modular 55 img2.jpg|left|thumb|
Nel [[1964]] [[Robert Moog]] creò uno dei primi sintetizzatori a controllo modulare e lo presentò al convegno "''Audio Engineering Society''" di quell'anno. Egli ampliò la sua compagnia in modo tale che producesse, oltre ai [[theremin]], anche nuovi sintetizzatori che, differentemente da quelli prodotti da Don Buchla (l'altra grande figura della storia dei primi sintetizzatori), si componevano di una [[tastiera (musica)|tastiera]] di [[pianoforte]] ad occupare la parte più bassa dell'interfaccia di esecuzione. Moog stabilì anche lo standard di funzionamento per i sintetizzatori analogici, con un controllo logaritmico della [[tonalità (musica)|tonalità]] basato sul rapporto [[volt]]-[[Ottava (musica)|ottava]] ed un impulso separato per innescare il segnale.
Riga 14:
I Moog modular offrirono ai musicisti un modo nuovo e del tutto rivoluzionario di produrre suono, quando vennero rilasciati negli [[anni 1960|anni sessanta]]. Vennero inizialmente ideati per l'utilizzo in [[studio di registrazione]], e non per essere usati durante concerti. L'elettronica analogica del sistema spesso rendeva proibitiva e, talvolta, impossibile la generazione del suono durante una performance live. Per esempio, i [[Oscillatori controllati in tensione|VCO]] erano noti per la loro impossibilità di reggere una sequenza sonora per un periodo esteso di tempo, con la conseguenza che il suono subiva cambi di tonalità e risultava talvolta [[stonatura|stonato]], soprattutto se lo strumento si trovava in un luogo caldo o umido. Inoltre, i suoni non potevano essere programmati e memorizzati, per via della natura modulare degli strumenti. La modifica del suono nel sistema necessitava di molto tempo per poter re-impostare i molti parametri, i cavi di collegamento e le manopole di modulazione.
[[File:Moog modular 3P.jpg
Un altro problema comune è l'incompatibilità del Moog con la tensione gate/trigger usate in molti altri sintetizzatori contemporanei. L'apparecchiatura Moog usava una logica a stato alto chiamata "S-trig", che permaneva a +8-10 volt fino a che il trigger non scattava, calando la tensione a 0, l'opposto di quanto comunemente usato da altri costruttori. In aggiunta a questa incompatibilità, se un certo patch usava una elevata quantità di connessioni di trigger, ogni modulo avrebbe causato una caduta di tensione mandando la logica in stato basso e facendo scattare l'S-trigger. A dispetto di tutte le soluzioni sperimentate, pochi artisti (compresi [[Keith Emerson]] degli [[Emerson Lake and Palmer|ELP]], [[Klaus Schulze]], [[Tangerine Dream]] e [[Hideki Matsutake]] con la [[Yellow Magic Orchestra]]) fecero dei tour di successo con i sistemi modulari Moog.
|