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| testo = '''Questa è la Sandbox dell'utente [[Utente:Mentnafunangann|Mentnafunangann]]</span>
<br/> <small>Giudicate voi i lavori eseguiti...</small>}}'''
{{Infobox struttura militare
|Nome = Castello Principesco
|Nome originale = Landesfürstliche Burg
|Parte di =
|Posizione geografica =
|Struttura = Castello
|Immagine = Castello Principesco 1.JPG
|Didascalia = Il Castello Principesco
|Nomemappa = NordItalia
|Stato =
|Stato attuale = ITA
|Suddivisione = {{IT-TAA}}
|Città = [[File:Merano-Stemma.png|20px]] [[Merano]]
|LatGradi = 46
|LatPrimi = 40
|LatSecondi = 21.22
|LatNS = N
|LongGradi = 11
|LongPrimi = 9
|LongSecondi = 42.383
|LongEW = E
|Tipologia = Castello
|Utilizzatore =
|Primo proprietario =
|Stile = [[Tardo gotico]]
|Funzione strategica =
|Termine funzione strategica =
|Inizio costruzione = [[XV secolo]]
|Termine costruzione = [[XV secolo]]
|Costruttore =
|Materiale =
|Armamento =
|Altezza =
|Demolizione =
|Condizione attuale = [[Museo]]
|Proprietario attuale = Comune di Merano
|Visitabile = Sì
|Presidio =
|Comandante attuale =
|Comandanti storici =
|Occupanti =
|Azioni di guerra =
|Eventi =
|Note =
|Sito web =
|Ref =
}}
Il '''Castello Principesco''' (in [[lingua tedesca|tedesco]]: '''''Landesfürstliche Burg''''') è un [[castello]] ubicato nel [[centro storico]] di [[Merano]]: nel corso della sua storia è stato sempre utilizzato come [[Casa|abitazione]], fino a divenire un piccolo [[Museo|polo museale]]<ref name="Comune">{{cita web|url=http://www.comune.merano.bz.it/it/castello-principesco.asp|titolo=Il Castello Principesco|accesso=31-01-2014}}</ref>.
 
Il '''santuario della Madonna del Carmine''' è una [[Chiesa (architettura)|chiesa]] monumentale di [[Sorrento]], situata nel [[centro storico]]: edificata nel [[II secolo]] è stata ricostruita nel [[XVI secolo]].
==Storia e descrizione==
La costruzione di alcune [[Cantina|cantine]] iniziarono durante la metà del [[XV secolo]]<ref name="Alto Adige">{{cita web|url=http://www.alto-adige.com/cultura-natura/da-vedere-cultura/castello-principesco|titolo=Cenni sul castello|accesso=31-01-2014}}</ref>: fu solo a partire dal [[1470]] che il castello venne edificato<ref name="Alto Adige"/>, nel centro di Merano, ai piedi del monte Benedetto<ref name="Trentino">{{cita web|url=http://www.turismo-trentino-alto-adige.com/il-castello-principesco-di-merano.html|titolo=Il Castello Principesco di Merano|accesso=31-01-2014}}</ref>, per volete del [[duca]] [[Sigismondo d'Austria]], detto "il danaroso"<ref name="Trentino"/>, come abitazione privata<ref name="Comune"/>. Durante il corso del [[XVI secolo]] la struttura continuò a svolgere la sua funzione di residenza nobiliare, tant'è che al suo interno, nel [[1516]] soggiornò l'[[imperatore]] [[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano I]]<ref name="Comune"/>; con il passare degli anni tuttavia, con diversi cambi di proprietari, cadde lentamente in rovina e da alcuni [[documento|documenti]] risulta che nel [[XVII secolo]] veniva utilizzata solo la [[cappella]] per la celebrazione delle funzioni religiose<ref name="Comune"/>. Durante le [[guerre napoleoniche]] passò sotto il controllo del governo [[Bavaria|baverese]] che lo cedette come indennizzo ai [[Principe|principi]] [[Thurn und Taxis]], che lo adibirono a sede amministrativa<ref name="Dolomiti">{{cita web|url=http://www.dolomiti.it/it/alto-adige/merano/approfondimenti/castello-principesco/|titolo=I castelli dell'Alto Adige|accesso=31-01-2014}}</ref>. Nel [[1815]] la costruzione fu acquistata dal [[Comuni d'Italia|comune]] di Merano, che aveva intenzione di abbatterlo per far posto ad una [[scuola]]<ref name="Comune"/>: le proteste da parte dei cittadini, con una [[petizione]] popolare, ne evitarono la demolizione e dal [[1878]] al [[1880]] il castello fu oggetto di lavori di restauro, eseguiti dell'[[architetto]] Friedrich von Schmidt, facendogli assumere un aspetto [[tardo gotico]] ed arredato con [[Mobile (arredamento)|mobili]], tra cui alcune cassapanche<ref name="Alto Adige"/>, [[arma|armi]] e [[pittura|pitture]], tipici del periodo della sua costruzione; nel 1880 venne riaperto al pubblico<ref name="Comune"/>.
[[File:Castello Principesco 12.JPG|thumb|left|300px|Interno della cappella]]
Tra gli ambienti principali: il [[Corte (architettura)|cortile]], affrescato con dipinti in stampo naturalistico, come [[Plantæ|piante]] ed [[Animalia|animali]] che si avvolgono a figure umane, la cappella, all'interno della quale è conservata una [[statua]] del XV secolo raffigurante [[san Giorgio]] con il [[drago]] e diversi [[affresco|affreschi]], la [[stanza (architettura)|stanza]] del principe, con una [[stufa]] maiolicata del XV secolo<ref name="Dolomiti"/>, probabilmente la più antica esistente<ref name="Alto Adige"/>, e, distribuite in diverse sale, una ricca collezione di antichi [[Strumento musicale|strumenti musicali]], di armi e di utensili da [[Cucina (architettura)|cucina]]<ref>{{cita web|url=http://www.bimbinviaggio.it/montagna/p.asp?nfile=castello_principesco_di_merano|titolo=Brevi notizie sul castello|accesso=31-01-2014}}</ref>. Da segnalare inoltre due grandi sale adibite originariamente a [[Magazzino|depositi]] e utilizzate dopo il restauro per [[Matrimonio (ordinamento civile italiano)|matrimoni civili]], nelle quali sono conservati numerosi dipinti provenienti in parte dal [[museo civico di Merano]]: tra le opere principali i dipinti dell<nowiki>'</nowiki>''Imperatrice Maria Teresa'', l'''Imperatore Francesco I'', ''Venditrice di frutta'', ''Venditore di Selvaggina'', i [[ritratto|ritratti]] delle [[fratello|sorelle]] Strellin, opera dell'artista [[Franz Anton Zeiler]], ed un gruppo di dipinti eseguiti da Simon Ybertracther, come ''Martin Lagenmantl'', ''Catarina Langenmtal'', entrambi del [[1726]], ''Johann Anton Seeler'', ''Anna Maria Seeler'', entrambi del [[1762]], e ''Caterina Ingrambin'', del [[1759]].
 
==Storia e descrizione==
Con i suoi ventimila visitatori l'anno<ref name="Comune"/>, il castello risulta essere uno dei meglio conservati dell'intero Alto Adige e viene utilizzato anche per la celebrazione di matrimoni con rito civile<ref name="Dolomiti"/>.
Una primitiva chiesa, come testimoniato da alcuni [[Atto notarile|atti notarili]], venne costruita intorno al II secolo, tra il [[230]] ed il [[240]], nel luogo in cui secondo la tradizione, alcuni abitanti di Sorrento, Marco, Quartilla, Quintino, Quintilla ed altri nove, vennero giustiziati in quanto seguaci della [[Cristianesimo|religione cristiana]] secondo le [[Legge|leggi]] imposte da [[Diocleziano]]. Nel XVI secolo, il [[vescovo]] [[Lelio Brancaccio]], decise di affidare la chiesa ai [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|padri carmelitani]] provenienti dalla [[Basilica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore|chiesa del Carmine]] di [[Napoli]]: il primo [[priore]], Bartolomeo Pasca, si fece carico, grazie all'[[eredità]] ricevuta dalla madre ed alle [[offerta|offerte]] dei fedeli, di edificare una nuova chiesa, nello stesso luogo di quella precedente, che venne terminata nel [[1572]] e dedicata alla [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo]]; ad essa era anche annesso un [[convento]]. Durante il corso del [[XVIII secolo]] questa venne completamente restaurata, donandole un aspetto classico dell'epoca, in [[Arte barocca|stile barocco]].
 
Con l'arrivo a Napoli di [[Napoleone Bonaparte]], i carmelitani vennero scacciati dalla città ed il complesso passò sotto il controllo del Demanio Regio ed in seguito, nel [[1816]], donato al comune di Sorrento; fu in questo periodo, precisamente a partire dal [[1866]], che grazie al riempimento del [[Vallone dei Mulini]], per consentire la costruzione di una [[piazza]], che la chiesa si trovò ad entrar a far parte del centro cittadino: infatti precedentemente questa si trovava poco fuori le [[Mura (architettura)|mura]], nei pressi della [[Porta cittadina|porta d'ingresso]] al paese. Restaurata nuovamente nel [[1921]] e poi ancora nel [[1960]], come ricordato da due [[epigrafe|epigrafi]], tornò nuovamente ai carmelitani il 27 settembre [[1936]], sotto pressione del vescovo Paolo Jacuzio, che ne aveva fatto già richiesta l'11 febbraio [[1929]].
==Note==
<references/>
 
==Altri progettiDescrizione==
La [[facciata]] è divisa in tre scomparti da due [[trabeazione|trabeazioni]]: quello inferiore presenta un ampio [[Arco (architettura)|arco]] centrale, nel quale, durante lavori di [[restauro]] sono state rinvenute tracce di [[colonna|colonne]] di [[Storia romana|epoca romana]], affiancato da due piccoli che consento l'accesso al [[nartece]]; lo scomparto centrale è caratterizzato da un [[finestra|finestrone]] con [[Parapetto|balaustra]] contornato da due finestre più piccole, mentre quello superiore termina con una [[croce cristiana|croce]] ed è decorato con [[stucco|stucchi]], cosi come il gli altri due scomparti, nei quali però si aggiunge una coppia di [[Lesena|lesene]]. Dal nartece due [[Portale|portali]] in [[Piperno (roccia)|piperno]], unici superstiti della primitiva chiesa, a [[Fornice|fornici]] quadrate, danno l'accesso all'edifico: superato il [[Vestibolo (architettura)|vestibolo]], con due ingressi laterali, sono poste due [[Acquasantiera|acquasantiere]] recanti lo [[stemma]] della famiglia Falangola, mentre al di sopra del vestibolo, sulla [[cantoria]] è l'[[Organo (strumento musicale)|organo]] del [[1975]], composto da oltre settecento [[Canna (organo)|canne]], che è andato a sostituire quello precedente del [[1913]].
{{interprogetto|commons=Category:Landesfürstliche Burg}}
 
L'interno del [[santuario]] è a navata unica: il [[soffitto]] presenta una [[Pittura su tela|tela]] di [[Onofrio Avellino]] del [[1710]], ritraente la ''Vergine che consegna lo scapolare a san Simone'' e tutta la scena è contornata da [[angeli]] e santi carmelitani. Lungo il lato destro si trova un ingresso secondario, una tela della ''Vergine con bambino e sant'Alberto e san Domenico'' ed una della ''Madonna di Pompei'', entrambe custodite in piccole [[Nicchia|nicchie]] decorate a stucchi che in passato custodivano [[statua|statue]] di [[santo|santi]], un'epigrafe sepolcrale di Nicola Falangola e Patrizio Sorrentino, due tra i principali benefattori per la costruzione della chiesa e due [[cappella|cappelle]], entrambe con due tele del XVIII secolo, una rappresentante la ''Madonna e santa Maria Maddalena e sant'Andrea Corsini'' e l'altra la ''Beatificazione di santa Teresa d'Avila''. Lungo il lato sinistro invece è posto un [[reliquiario]] del [[XVII secolo]] ed una cappella con all'interno due [[pittura|dipinti]] uno raffigurante la ''Madonna ai piedi della croce con sant'Angelo'' e l'altro ''San Francesco di Paola'', opera del XVIII secolo.
==Collegamenti esterni==
*{{Lingue|en|de|it|nl}} [http://www.meranerland.com/it.html Merano - Sito ufficiale]
 
L'[[altare maggiore]] è caratterizzato da una zona [[abside|absidale]] dove al centro è posto il dipinto della ''Madonna Bruna'', copia di quello esposta nella chiesa napoletana: fu eseguito nel XVI secolo, probabilmente da Silvestro Bruno, le cui opere sono rintracciabili in tutta la [[costiera sorrentina]]; questo nel corso degli anni ha subito diverse opere di restauro, in particolare quella del [[1880]], avvenuta in modo grossolano, ed alla fine del [[XX secolo]], sotto la direzione della soprintendenza di Napoli, che l'ha riportato all'antico splendore: l'opera è eseguita su due [[Pittura su tavola|tavole]] di [[Populus|pioppo]], è posta in una cornice dorata ed è stata incoronata su volontà del capitolo vaticano l'11 luglio [[1880]], cerimonia ripetuta nel [[1980]], in ricordo del centenario. Ai lati del dipinto sono esposte due tele, opere di Giovanni Cingeri del [[1758]], ritraenti a destra l<nowiki>'</nowiki>''Adorazione dei magi'' ed a sinistra l<nowiki>'</nowiki>''Adorazione dei pastori''; la zona si completa con quattro quadretti che ritraggono scene della vita della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] e un panello in [[marmo]] scolpito, risalente al XVI secolo, a custodia del [[Tomba|sepolcro]] di Bartolomeo Pasca. Alla sinistra dell'altare maggiore si trova la cappella dedicata ai martiri sorrentini, decorata con [[altare]] in marmo e quadro che riproduce il [[Martirio cristiano|martirio]], attribuita ad un autore ignoto del XVII secolo, oltre a due tele, una di ''San Giuseppe Moscati'', l'altra del ''Beato Tito Brandsma'', una statua del [[Sacro Cuore di Gesù]] ed un'altra di [[san Giuseppe]]. Esternamente alla chiesa si trova il [[campanile]].
{{CastelliBZ}}
{{Portale|Architettura|Arte|Alto Adige}}
 
<nowiki>[[Categoria:Castelli di Merano|Principesco]]</nowiki>