Al mattino del 3 marzo 1912, forti nuclei turco-arabi attaccarono un battaglione del 35° fanteria inviato con compiti di sorveglianza nei dintorni della [[Ridotta]] Lombardia e dislocato nei pressi della testata del Bu Msafer. Dopo un breve combattimento il battaglione riuscì a scacciare gli assalitori con ripetuti assalti alla baionetta. Nella stessa mattinata, verso le 11, l’avversariole truppe turco-arabe con forze considerevoli, stimate in circa 10.000 uomini, ripreseripresero l’offensiva tentando di accerchiare il battaglione. Il tentativo fu vanificato dal pronto accorrere dei soccorsi, provenienti da Derna, costituiti da un altro battaglione del 35° e da uno del 26° fanteria, dal battaglione alpini Edolo rinforzato con elementi dei battaglioni alpini Ivrea e Verona e da una batteria da montagna. Le forze sopraggiunte attaccando sulla sinistra riuscirono prima a respingere e poi a far retrocedere le forze rivali che si attestarono combattendo in un vallone situato nella zona dell’Uadi Msafer dove si organizzarono a difesa. Nel pomeriggio sopraggiunto il generale [[Luigi Capello]] con il 22° fanteria, un battaglione del 40° e il battaglione alpini Saluzzo fu sviluppata un’azione aggirante sulla destra deldelle truppe nemicoturche riuscendo a sconfiggerlosconfiggerle e ad occupare tutte le posizioni da questo detenute. <ref>F.lli Treves. La formazione dell’Impero Coloniale Italiano. F..li Treves Editori, Milano 1938 - Vol. I</ref>Le perdite da parte italiana furono di 8 ufficiali morti e 57 uomini di truppa i feriti 13 uff e 164 soldati. Stima sulle perdite delda parte nemicoturca: circa 800 uomini.