Swift Gamma Ray Burst Explorer: differenze tra le versioni
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Contrariamente a quanto comunemente accade per i satelliti il nome non è un [[acronimo]] ma si rifà al nome inglese del [[Apus apus|rondone]], uno degli uccelli dal volo più agile e veloce, ed è stato scelto per richiamare la rapidità di puntamento del satellite<ref>[http://swift.sonoma.edu/about_swift/name.html La spiegazione del nome dal sito ufficiale]</ref> garantita da un [[giroscopio|sistema giroscopico]] controllato da [[motore elettrico|motori elettrici]].
Il satellite è frutto di una collaborazione tra l'[[Stati Uniti d'America|americana]] NASA, l'[[italia]]na [[Agenzia Spaziale Italiana|ASI]] e il [[
Uno degli aspetti innovativi della missione Swift è che tutti i dati raccolti sono resi disponibili alla comunità scientifica entro poche ore dalla loro ricezione a Terra. Dopo un primo processamento infatti, chiunque può scaricare i dati attraverso Internet ed analizzarli con un pacchetto software distribuito gratuitamente. Addirittura è possibile svolgere delle analisi preliminari dei dati online attraverso strumenti web.
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Il corpo principale del satellite ha un diametro di circa {{M|2,7||m}} e una lunghezza di 5,7 m; nella configurazione di massimo dispiegamento dei pannelli solari raggiunge una larghezza di 5,4 m. Il peso complessivo è di {{M|1,47||t}}. È dotato di batterie Ni-H<sub>2</sub> (al [[nichel]]-[[idrogeno]]) ricaricate da pannelli solari. La stabilizzazione e il puntamento sono controllati da 6 [[giroscopio|giroscopi]].
Swift è equipaggiato con tre telescopi co-allineati:
* BAT (Burst Alert Telescope, letteralmente ''Telescopio (capace di dare) allerta per il lampo'')<ref>[http://swift.sonoma.edu/about_swift/general_faq.html#bat_specs Le specifiche di BAT dal sito ufficiale]</ref>: si tratta di uno strumento sensibile a fotoni di energia nella banda tra 15 e {{M|150|k|eV}}. In astronomia questa banda viene generalmente indicata come banda dei [[raggi X]] duri o, alternativamente, dei [[raggi gamma]] molli.
* XRT (X-ray Telescope, letteralmente ''Telescopio a [[raggi X]]'')<ref>[http://swift.sonoma.edu/about_swift/general_faq.html#xray_specs Le specifiche di XRT dal sito ufficiale]</ref>: utilizza un [[telescopio Wolter|telescopio Wolter di tipo I]] ed è abbinato ad un sensore (di tipo [[CCD]]) per [[fotone|fotoni]] di energia compresa tra 0,2 e 10 [[keV]]. Il campo di vista di XRT è di circa 25 [[Primo (geometria)|arcominuti]]. La focalizzazione dei [[fotone|fotoni]] permette ad XRT di migliorare la localizzazione della sorgente individuata da BAT arrivando ad un’incertezza di 3,6 [[Secondo (geometria)|arcosecondi]]. Oltre a migliorare la localizzazione del transiente, questo strumento molto sensibile permette di analizzare lo spettro del transiente o dell'emissione residua dei GRB (detta afterglow), la cui durata può protrarsi per giorni o settimane.
* UVOT (Ultraviolet/Optical Telescope, letteralmente ''Telescopio ultravioletto/ottico'')<ref>[http://swift.sonoma.edu/about_swift/general_faq.html#uv/opt_specs Le specifiche di UVOT dal sito ufficiale]</ref>: si tratta di un telescopio realizzato con una configurazione [[Ritchey-Chrétien]] modificata e con uno specchio primario da 30 cm. Il campo di vista UVOT è di circa 17 [[Primo (geometria)|
Questi tre strumenti sono stati progettati in funzione della sofisticata strategia osservativa di Swift. Swift infatti pattuglia il cielo con BAT, lo strumento a grande campo di vista, osservandone il 50-80% ogni giorno alla ricerca di [[lampo gamma|lampi gamma]]. Quando un lampo viene avvistato da BAT, il sistema di controllo automatico permette di inquadrare rapidamente la regione del lampo anche con XRT ed UVOT, strumenti molto sensibili, ma dal campo di vista più piccolo. Entro 20 secondi dalla rilevazione di BAT, inizia il ripuntamento, che si completa generalmente entro pochi minuti. Così XRT ed UVOT iniziano a raccogliere informazioni sul lampo entro qualche minuto dal rilevamento iniziale.<ref>[http://swift.gsfc.nasa.gov/docs/swift/about_swift/factsheet.pdf Opuscolo divulgativo di Swift]</ref><ref>[http://www.swift.ac.uk/aboutswift.shtml Schema del funzionamento del sistema di autocorrezione del puntamento]</ref>
Questa rapidità, che sarebbe difficile da raggiungere se fosse necessario un intervento umano, consente sia di ottenere rapidamente posizioni via via più precise, utili per puntare altri strumenti, sia di raccogliere preziose informazioni sul lampo in diverse bande energetiche sin dai primi istanti del fenomeno.
== Contributo italiano ==
L'[[Italia]] ha fornito gli specchi del telescopio XRT insieme a parte del software per l’analisi dei dati X. Inoltre Swift utilizza le antenne della stazione [[ASI]] di [[Malindi]] ([[Kenia]]) per ricevere i comandi e trasmettere i dati, questa operazione viene ripetuta una dozzina di volte al giorno ad ogni passaggio del satellite in vista della stazione. La partecipazione italiana a Swift è finanziata dall’[[Agenzia Spaziale Italiana]] (ASI) e dall’[[Istituto Nazionale di Astrofisica
== Principali risultati scientifici ==
=== Gamma-ray Burst (GRB) o lampi gamma ===
La rapidità di ripuntamento e la precisa localizzazione nella sfera celeste fanno di Swift uno strumento ideale per l'identificazione e lo studio delle sorgenti rapidamente transienti come i [[lampo gamma
Le osservazioni dello strumento XRT a bordo di Swift hanno permesso la caratterizzazione delle prime fasi della curva di luce della coda di emissione nei [[raggi X
Riguardo allo studio dei [[lampo gamma|lampi gamma]] corti (circa il 10% dei GRB identificati), il satellite Swift ha segnato una vera svolta. Infatti per la prima volta Swift ha permesso l'identificazione della coda di emissione nei [[raggi X]] per i GRB corti, la misura precisa delle loro coordinate spaziali e, di conseguenza, quella della loro distanza.
Di seguito si riporta una breve lista di [[lampo gamma|lampi gamma]] notevoli individuati da Swift:
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=== Altri oggetti astrofisici ===
Ogni tipo di sorgente celeste ha ricevuto attenzione da parte di Swift, dalle [[comete]] fino alle [[Galassia attiva
* 9 gennaio [[2008]]: SN 2008D, una supernova nella galassia [[New General Catalogue
* giugno [[2009]]:
* marzo [[2011]]: Swift coglie quello che, a prima vista, sembra un lampo gamma come molti altri (GRB 110328A), ma che, a differenza di tutti gli altri, resta acceso, sollecitando più volte BAT. Pur tra alti e bassi, la sorgente SWIFT J1644+57 (usiamo le coordinate celesti e non la data perché non si tratta di un lampo gamma), localizzata al centro di una galassia a [[spostamento verso il rosso]] z = 0.354, è rimasta attiva per più di un anno. Le caratteristiche dell’emissione, l’enorme energia liberata e la localizzazione hanno fatto propendere per una spiegazione quasi da fantascienza: la distruzione di una stella che è passata troppo vicino ad un [[buco nero supermassiccio]] (alcuni milioni di masse solari) al centro della sua galassia. Si era ipotizzato che potesse succedere, ma Swift è stato il primo a vedere un fenomeno così peculiare.<ref>[http://www.media.inaf.it/2011/08/24/buco-nero-swift/ Colto sul fatto il buco nero cannibale]</ref>
* novembre [[2011]]: Si scopre che quella che inizialmente sembrava la classica emissione X di un buco nero, proviene in realtà da un sistema (ora noto col nome MAXI J0158-744) composto da una [[nana bianca]] ed una [[stella Be]], nella [[Piccola Nube di Magellano]]. Si tratta di sistemi molto rari e nessuno era mai stato osservato alla luminosità di MAXI J0158-744.<ref>[http://www.media.inaf.it/2012/12/18/la-nana-e-la-gigante/ La nana e la gigante]</ref> All’origine dell’eccezionale luminosità X vi sarebbe l’interazione tra il materiale espulso durante una fase di [[nova]] termonucleare dalla [[nana bianca]] ed il [[vento stellare|vento della stella]] [[stella Be
* gennaio [[2011]]: Dall’analisi delle variazioni periodiche nell’emissione ottica di Swift J1357.2−0933, scoperto da BAT, si deduce che il sistema è composto da un [[buco nero]] in orbita con una stella compagna. Successive analisi hanno dimostrato che il sistema è visto quasi di taglio ed il buco nero è avvolto ed oscurato dal [[disco di accrescimento]] presente nel sistema. Si tratta di una conformazione mai osservata prima, che suggerisce però che oggetti simili potrebbero essere in realtà molto numerosi, ma difficili da vedere.<ref>[http://www.media.inaf.it/2013/03/01/qualcosa-attorno-al-buco-nero/ Il buco nero oltre la siepe]</ref>
* febbraio [[2011]]: Durante una survey a raggi X delle regioni centrali della nostra galassia, il satellite Swift scopre i resti precedentemente sconosciuti di una stella in frantumi, esplosa circa 2500 anni fa. G306.3-0.9, come è stata battezzata la sorgente, è uno dei più giovani [[resto di supernova
* aprile [[2012]]: La [[magnetar]] 1E 2259+586, una [[stella di neutroni]] supermagnetica (da cui la designazione “magnetar”) che compie una rotazione ogni 7 s, viene visto da Swift rallentare improvvisamente.<ref>[http://www.media.inaf.it/2013/05/29/il-magnetar-non-accelera-anzi-frena/ Il magnetar non accelera, anzi frena]</ref> Mentre sono ben noti episodi in cui stelle di neutroni isolati aumentano improvvisamente la velocità di rotazione (episodi noti agli astronomi come [[Glitch (astronomia)
* aprile [[2013]]: Swift osserva un cospicuo aumento di luminosità dalla regione di [[Sagittarius A*]] (Sgr A*), il buco nero di oltre 4 milioni di [[massa solare|masse solari]] al centro della [[Via Lattea]]. Inizialmente il fenomeno era stato interpretato come un lampo dal [[Sagittarius A*
== Catalogo XRT ==
Oltre 150.000 sorgenti puntiformi nei raggi X tra cui [[stella|stelle]], [[galassia|galassie]] e [[buco nero|buchi neri]] compongono il vasto catalogo ottenuto grazie alle osservazioni del telescopio XRT a bordo del satellite Swift, il 'cacciatore' di [[lampo gamma|lampi gamma]] della NASA. Il sensibile telescopio XRT di Swift infatti raccoglie continuamente informazioni non solo sulle sorgenti verso cui è puntato, ma anche su quelle nelle loro immediate vicinanze. Tutte queste informazioni sono raccolte in un catalogo continuamente aggiornato (l’ultima edizione è stata pubblicata nel dicembre 2013).<ref>[http://www.media.inaf.it/2013/12/17/come-affollato-il-cielo-x-di-swift/ Com'è affollato il cielo X di Swift]</ref>
== Catalogo BAT ==
Nel campo delle sorgenti non variabili nella banda X dura l’avanzamento è più lento. Il telescopio BAT ogni giorno osserva gran parte del cielo e per scoprire nuove sorgenti bisogna sommare giorno dopo giorno i dati raccolti. In questo modo i progressi, ovvero le sorgenti rivelate, crescono all'incirca con la radice quadrata del tempo di osservazione. È una crescita lenta, ma sicura. Il catalogo delle sorgenti (variabili e non) viste nella banda 15-150 keV compilato con i dati BAT rappresenta la più dettagliata mappa del cielo nei [[raggi X]] duri attualmente disponibile.<ref>[http://heasarc.nasa.gov/docs/swift/results/bs58mon/ Swift BAT 58-Month Hard X-ray Survey]</ref>
È un importante database di riferimento che contiene le sorgenti brillanti nella nostra [[Via Lattea
== Voci correlate ==
* [[INTEGRAL]]
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