Chelosphargis advena: differenze tra le versioni

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La '''chelosfargide '''('''''Chelosphargis advena''''') è un rettile estinto, appartenente alle [[tartarughe]]. Visse nel [[Cretaceo]] superiore ([[Santoniano]], circa 85 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in [[Nordamerica]].
==Descrizione==
Questo animale doveva assomigliare a una tartaruga marina attuale (''[[Caretta caretta]]''). Le dimensioni erano paragonabili a quelle delle forme attuali. Il [[cranio]] possedeva un becco premascellare dritto e smussato; le ossa frontali erano grandi e dotate di processi laterali verso i margini orbitali. L'area otica ed exoccipitale era molto simile a quella delle attuali tartarughe marine. La [[sinfisi]] mandibolare era lunga, anche negli esemplar giovanili. Era presente una [[cresta sagittale]] bassa ma acuta sulla superficie triturante della [[mandibola]]. Gli esemplari giovanili presentano un carapace con fontanelle laterali. Le ossa neurali formavano una carena bassa e smussata nella parte centrale. Il margine periferico del carapace era liscio (Zangerl, 1953).
 
==Classificazione==
I fossili di questo animale vennero scoperti in [[Alabama]] e descritti per la prima volta nel [[1908]] da Hay, che li attribuì al genere ''[[Protostega]] ''(''P. advena''), a causa dell'aspetto generalmente simile e delle proporzioni del cranio quasi identiche alla [[specie tipo]] di ''Protostega ''(''P. gigas''). Una ridescrizione dei numerosi esemplari noti, operata da [[Rainer Zangerl]] nel [[1953]], mise in luce differenze sufficienti a determinare l'istituzione di un nuovo genere, ''Chelosphargis''. Zangerl riunì questa forma e un'altra simile (''[[Calcarichelys]]'') nella sottofamiglia '''Chelospharginae''', all'interno della famiglia dei [[Protostegidae|protostegidi]] (un gruppo di tartarughe marine del Cretaceo, solitamente di grandi dimensioni). Un'analisi [[cladistica]] effettuata da Hooks nel [[1998]] ha dimostrato che il [[taxon]] Chelospharginae era [[parafiletico]] (ovvero comprendente una serie di forme via via più evolute, alla base di altri protostegidi). Attualmente ''Chelosphargis ''è considerato il genere più primitivo dei [[Protostegidae|Protosteginae]].
 
==Bibliografia==