Obice: differenze tra le versioni

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==Origine degli obici==
I primi pezzi di artiglieria utilizzavano [[Sfera|palle]] piene di pietra o di ferro, tuttavia apparve presto chiaro che l'utilizzo di [[esplosivi]] permetteva una maggiore distruttività dei colpi delle armi da fuoco, soprattutto nel caso che i proiettili fossero lanciati oltre ostacoli (mura o ostacoli naturali). Per questo motivo fino dal [[XV secolo]] si parlò di "fochi artifiziati", cioè di proiettili che esplodevano dopo il lancio<ref name=":2">Santi Mazzini, op. cit. Vol 1 pag 165</ref>- Per questo motivo, a partire dall'epoca delle [[Crociata Hussita|guerre hussite]], furono utilizzate palle cave riempite di polvere che venivano fatte esplodere tramite una [[Spoletta (armamento)|spoletta]], indicate in francese come ''obus''<ref name=":3">Santi Mazzini, op. cit. Vol 1 pag 174</ref>, da cui il nome di obice per la relativa arma da lancio. I primi pezzi ad utilizzare proiettili esplodenti erano in realtà mortai, in quanto sparavano unicamente nel secondo arco, ma a partire dal [[XVII secolo]] si svilupparono studi per utilizzare "cannoni" (cioè bocche da fuoco capaci di tirare sia nel primo sia nel secondo arco) per lanciare bombe (granate esplosive)<ref>Santi Mazzini, op. cit., Vol 2 pag 292</ref>. La prima indicazione dell'uso di obici (obus) veri e propri viene dalla cattura nella [[Battaglia di Landen|battaglia di Neerwinden]] del 1693 di "mortai...costruiti come i cannoni di cui si servono gli inglesi e gli olandesi"<ref>Saint.Rémy, I, p.280, citato da Santi Mazzini, op. cit. pag 293</ref>.
 
Fin dall'origine dell'artiglieria si ebbe una distinzione precisa fra cannoni (a canna lunga) e mortai o bombarde (a canna corta), i mortai trovarono il loro uso principale nell'artiglieria d'assedio, e l'ulteriore distinzione, dovuta al diverso impiego tattico, fu che i cannoni tiravano a palla piena, mentre i mortai tiravano bombe esplodenti, quindi il tiro veniva effettuato col metodo "a due fuochi", cioè un primo servente accendeva la miccia della bomba e successivamente, dopo che il primo si era ritirato, un secondo servente accendeva la carica di lancio<ref>Santi Mazzini, op. cit. Vol II, pag 289</ref>. Dato che praticamente tutti pezzi d'artiglieria erano ad [[avancarica]], solo i mortai potevano essere utilizzati per lanciare bombe, dato che il sistema a due fuochi non era utilizzabile per i cannoni, a causa della lunghezza della canna. Tuttavia i mortai presentavano alcune caratteristiche sgradite agli utilizzatori, in particolare la canna corta portava ad una [[Velocità alla volata|velocità alla bocca]] relativamente bassa ed il calibro elevato portava ad un notevole peso del pezzo di artiglieria. In base a queste considerazioni furono iniziati studi per l'utilizzo di pezzi più mobili (quindi con calibro ridotto) e più precisi (quindi con la canna più lunga) dei mortai. Questi pezzi, montati su affusti ruotati e non su affusti a slitta come i mortai, furono denominati dagli inglesi ''howitz''<ref>Santi Mazzini, op. cit. Vol II pag 293</ref>.
 
Successivamente le canne degli obici furono allungate, prima da [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]] e successivamente dalle altre potenze europee<ref>Santi Mazzini, op. cit.Vol II pag 293</ref> . Nel 1765 il [[Jean Baptiste Vaquette de Gribeauval|generale Gribeauval]] introdusse il sistema di calibri e di affusti unificato per l'artiglieria francese, che prevedeva anche due obici (da 6 [[Libbra |libbre]] e da 8 libbre<ref>Santi Mazzini, op. cit. Vol II, pag 367 (Notare che lo stesso autore a pag 401 dello stesso volume indica come unico obice del sistema Gribeauval il 6 lb).</ref>) e da quel momento gli obici entrarono in organico negli eserciti europei, anche se, per tutto il periodo napoleonico, furono molto più diffusi i cannoni. Tuttavia già nel 1816 nell'Esercito Prussiano il rapporto fra cannoni ed obici era circa di 2:1<ref>Taubert, ''Use of field artillery'', tradotto dal tedesco da Henry Hamilton Maxwell, John Weale, London, 1856, pag 5</ref>.
 
==Sviluppo degli obici nel XIX secolo==
Nel corso del [[XIX secolo]] le armi da fuoco ebbero alcuni sviluppi fondamentali, come lo sviluppo della retrocarica, la rigatura della canna e la conseguente adozione della granata ogivale al posto della palla tonda. Tutte e tre questi sviluppi favorirono gli obici, in grado di lanciare proiettili esplodenti rispetto ai cannoni, in particolare la rigatura e la conseguente rotazione del proietto permisero di migliorare la precisione del tiro, fino ad allora limitata dalla minore lunghezza della canne degli obici nei confronti dei cannoni.
 
Questo portò ad un utilizzo molto più diffuso per gli obici. Per fare un confronto nel 1861 erano in servizio nella [[Royal Artillery]] sia obici pesanti (fusi in [[ghisa]]) da 10&nbsp;[[Pollice (unità di misura)|in]] e 8&nbsp;in sia obici leggeri (fusi in [[bronzo]]) da 32&nbsp;[[Libbra|pr]], 24&nbsp;pr, 12&nbsp;pr e 4&nbsp;2/5&nbsp;in<ref>Charlese Harry Owen et al., ''Elementary lectures on artillery'', 3rd edition, Printed by authority of the Royal Artillery institution, Woollwich, 1861, pag 34 e 35.</ref>.
 
==Gli obici nelle guerre mondiali==
Nel corso delle guerre mondiali gli obici ebbero una maggiore diffusione rispetto ai [[Cannone|cannoni]], che furono utilizzati per compiti specializzati ([[Armi contraerei|tiro contraerei]], [[Armi controcarri|tiro controcarri]] e per tiro a lunga distanza), questo grazie al minore peso degli obici<ref>Per esempio il cannone controcarri tedesco da 88&nbsp;mm ([[8,8 cm Pak|8,8 cm PaK 43]]) pesava, in ordine di marcia 4750&nbsp;kg, mentre l'obice cannone britannico da 87,6&nbsp;mm ([[Ordnance QF 25 lb|25 libbre]])pesava, sempre in ordine di marcia, 1800&nbsp;kg, AAVV, War machine, tradotto in italiano come Armi da guerra, De Agostini, Novara, 1985, Vol IV pag 912 e Vol V pag 1009.</ref> ed alla loro capacità di tiro indiretto.
 
Nel corso della [[Prima guerra mondiale]] il tiro a puntamento diretto (con cannoni) fu considerato un'eccezione<ref>Ian Hogg, op. cit. pag 9</ref>, e gli obici videro un notevole impiego praticamente in tutti i calibri compresi fra 75 e 420&nbsp;mm<ref>Obici da 420&nbsp;mm furono in servizio in Austria-Ungheria (Skoda) e Germania (Krupp), Nicola Pignato, ''Artiglieria e Motorizzazione 1900-1918'', Curcio edizioni, Roma, 1981, pag 8.</ref>.
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*[[Armi da fuoco]]
*[[Assedio scientifico]]
*[[Calibro (arma)|Calibro]]
*[[Cannone]]
*[[Elenco di armi]]