Gogna: differenze tra le versioni

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== Origine del termine ==
[[etimologia|Etimologicamente]] discende da ''gonghia'' (collare di ferro) il quale deriva dal greco ''goggylos'' (rotondo); dall'arabo ''gollon'' (grosso anello di ferro) dal quale gli spagnoli derivarono ''ar-golla'' e gli italiani ''goglia'' e poi ''gogna''. Un'altra interpretazione, meno sostenuta, fa derivare il termine da [[vergogna|ver-gogna]]. La berlina, specialmente nell'Italia settentrionale, è tuttora sinonimo di ''gogna'' e spesso indica la colonna stessa. Successivamente la gogna si modifica in tavole di legno provviste di cerniera che formano fori attraverso i quali la testa e/o vari arti sono inseriti; le tavole sono poi bloccate insieme per trattenere il prigioniero.
La berlina, specialmente nell'Italia settentrionale, è tuttora sinonimo di ''gogna'' e spesso indica la colonna stessa.
 
== Cenni storici ==
Il più lontano cenno documentato fa apparire la gogna in Europa, nell'Utrecht Psalter, datandolo intorno all'[[820]] d.C. Nonostante l'uso della gogna sia stato abolito nel XIX secolo, in alcuni casi se ne è registrato ancora l'utilizzo, sino all'ultimo avvenuto nel [[1995]] a [[Panamá]].<br />Tra gli illustri personaggi del passato condannati all'umiliazione della gogna ritroviamo, nel [[1703]], [[Daniel Defoe]] che compose per l'occasione l'ode "Inno alla gogna".
Successivamente la gogna si modifica in tavole di legno provviste di cerniera che formano fori attraverso i quali la testa e/o vari arti sono inseriti; le tavole sono poi bloccate insieme per trattenere il prigioniero.
 
Tra gli illustri personaggi del passato condannati all'umiliazione della gogna ritroviamo, nel [[1703]], [[Daniel Defoe]] che compose per l'occasione l'ode "Inno alla gogna".
 
== Utilizzo ==