Discussione:Castrolibero: differenze tra le versioni

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Alberto Anelli
 
LEGGERE IN BASSO LE PRECISAZIONI DI ALBERTO ANELLI SULLE OBIEZIONI DEL SIG. FIORITO
 
== Castrolibero Pandosia? ==
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::'''"Castrifrancum... Inter Consentiam, & Montaltum 6 mill. P. circiter fitum oppidum, Olim Pandosia, Oenotrorum Regia..."''' (E. D'Amato: Pantopologia Calabra - Ed. NA 1725)
::(la prima è presente anche sul cartello di benvenuto della cittadina). Se intendi modificare devi comunque citare le fonti ([[Wikipedia:Cita le fonti]]). Lui comunque dichiara in un suo sito che ''Ovviamente sono stati consultati i testi di tutti gli storici, anche di coloro che non prendono una posizione netta o di coloro, ma è una minoranza, che collocano Pandosia in altri siti.''. Magari lo contattiamo.--[[Discussioni_utente:Elitre|Elitre <small>(ma il copyviol è emergenza sempre)</small>]] 01:33, 11 dic 2006 (CET)
 
 
 
ALBERTO ANELLI - VORREI INTERVENIRE SULLE TESI APPENA ESPRESSE DAL SIG. FIORITO
A differenza di quanto fa il Sig. Fiorito non dirò che nelle sue notazioni ci siano "imprecisioni" o lo stesso che faccia "confusione" non è nel mio stile di storico serio. Voglio solo far notare che il "Casale Pantusa" che il Sig. Fiorito cita tra parentesi forse perchè non viene indicato nelle fonti per esteso è, invece ben presente in quel periodo nei pressi di Castelfranco (Castrolibero).
Lo storico Davide Andreotti nella sua "Storia dei Cosentini" (opera dell'800) scrive chiaramente che per contrastare i saraceni di Amantea scese in Calabria il Conte Ottone di Bergamo con un esercito di franchi. Sempre secondo Davide Andreotti l'esercito si accampò presso i ruderi dell'antica città di Pandosia e quel luogo da allora si chiamò "castro franco". ossia accampamento dei franchi. Castelfranco è oggi detto Castrolibero.
Ancora oggi al confine tra Castrolibero e Marano Principato esiste la frazione "Pantusa". Riportiamo i dati storici:
Anno 1278: due documenti della cancelleria angioina riportano un medesimo avvenimento (matrimonio) che coinvolege le medesime persone, con feudatario Guillelmo de Sancto Felice (Santo Felice oggi è il comune di San Fili nei pressi di Castrolibero) dove la località viene indicata una prima volta come "Pandose" e una seconda come "Pantose"
(Fonti:Atti accademia Pontaniana - Cancelleria angioina curata da R. Filangeri vol XXI p. 302 n. 351 oppure C. De Lellis Gli atti perduti della cancelleria angioina vol. I in Regesta Chartarum Italiae vol. 31 p. 434 parte VI registro 1278 c. n. 511 in Biblioteca Nazionale Roma; l'altro documento sempre alle stesse fonti p. 317 n. 340 oppure De Lellis ibidem p.413 n. 340)
 
E' da notare, comunque, che qualche anno prima che i due succitati documenti fossero redatti,una parte della variazione del toponimo era già avvenuta: in un passo relativo alle note vicende del Re Manfredi , si legge che il potente Pietro Ruffo di Calabria, nel mentre si muoveva da San Lucido alla volta di Cosenza, fosse pervenuto ad un casale denominato PANTOSA "..ad quoddam casale quod Pantosa vocatur..." (P. De Grazia: La città di Pandosia p. 233; ma vedi anche F.Fonte: Rende nella sua cronistoria) La successiva volgarizzazione del toponimo e cioè il passaggio da "Pantosa" a "Pantusa", la si può rilevare da un'infinità di atti notarili, rogati dal XVI sec. in poi, disponibili nell'Archivio di Stato di Cosenza. In essi è facile imbattersi in denominazioni del tipo: Pantusa sopra S. Nicola, Pantusa sopra li Funtanesi (Fontanesi è una frazione di Castrolibero), masseria di Pantusa, Porta Pantusa, la fontana di Pantusa, Pantosa confina il fiume ecc. ecc. Ritengo, tuttavia, che sia di estrema importanza riportare lo stralcio di due documenti, tratti dal Regesto Vaticano per la Calabria, ove trattando della chiesa di San Nicola, le cui vestigia esistono ancora nella contrada al confine tra Castrolibero e Marano Principato, si indicò quella località una prima volta col toponimo di "PANTUSA" ed una seconda con quello di "PANTOSA"
documenti del 1545
1).....S. Nicolai de PANTUSA de Castrofranco..." (Castrolibero)
2).....Ecclesia S. Nicolai de PANTOSA..."
 
Ma già nel suo studio su Pandosia il prof. Lunetto Vercillo (Pantosa dal 1278 al 1800), aveva individuato una pergamena del 28 dicembre 1327 dove si faceva riferimento al "casale Pantose ubi Ribitisij dicuntur". Si dà il caso che i "Rivotesi" siano una località vicinissima a Castrolibero. Ma ancora nel 1412 da una pergamena in carta pecora, conservata nell'Archivio di Stato di Napoli, si fa riferimento al "casale desertum de Pantosa". Dal documento redatto al fine di legittimare il possesso del feudo di Castelfranco da parte del feudatario dell'epoca, si evince che il feudo, comprensivo del castello di Castelfranco (Castrolibero) e il suo casale di Cerisano, era delimitato dal fiume Jannello da una parte e dal "casale desertum de Pantosa" dall'altro. (Archivio Sanseverino di Bisignano pergamena n. 57 I num in Archivi privati in Archivio di Stato Napoli).
 
Da notare, ancora, che un casale con il nome di Pantosa viene riportato nella colletta angioina del 1278 nella zona di Castelfranco.
 
Se poi il nostro buon Sig. Fiorita avesse il tempo di andare a Roma per visitare i musei Vaticani e in particolare la Galleria delle Carte Geografiche - grandi affreschi realizzati tra il 1580 e il 1583 su dettagli di padre Ignazio Danti - forse gli verrebbero meno gli ultimi dubbi. Sulle enormi carte geografiche potrebbe vedere con chiarezza che proprio ai piedi di quello che un tempo era la città di Castelfranco è collocata una scritta ben precisa: ”Pandosiae Reliquiae” (E si sa qunto fossero certosini i religiosi nel riportare i dati). Nella stessa carta, ben lontani da Castelfranco e dalle “Pandosiae reliquiae”, si leggono i nomi dei paesi del circondario e cioè: Mendicino, Cerisano, Rende e San Fili.
 
 
Potrei portare mille altre motivazioni per confutare le tesi del Sig. Fiorita, ma preferisco che parlino in mia vece le carte e i documenti che mi hanno portato in giro per molti archivi d'Italia, pertanto invito chi voglia approfondire la materia a visitare il mio sito su Castrolibero nella sezione Pandosia. Basta trovare nel motore di ricaerca più importante la parola Castrolibero. Il sito si trova nei primissimi posti. Oppure facendo la ricerca su Pandosia troverete la pagina che cercate a mia firma.
ALBERTO ANELLI
 
BIBLIOGRAFIA MINIMA ESSENZIALE
- B. MARTIRANO: De Rebus Cosentinis
- E. ARNONI: La Calabria illustrata Vol. IV-Il circondario di Cosenza 1877- Ediz. Orizz. Meridionali-Cosenza 1995
- G. MARAFIOTI: Croniche et antichità in Calabria - Padova 1601 - p.267/68
- G. BARRIO: De Antiquitate et situ Calabriae - libri quinque - Roma 1737 p.70 lib. II cap. V
- P.T. PUGLIESE Pan. Apol. Civ. cosent. - NA 1701 p. 10
- D. MARTIRE : Calabria Sacra e Profana - Manoscritto in Arch. Stato Cosenza II-I p.287; II-II p.496 n.4
- E. D'AMATO: Pantopologia Calabra: NA 1725 trad. Erasmo Mancuso.
- G. ROGLIANO: La Sila vol. I - Cosenza 1963 p. 399
- G. A. FICO: Notizie Storiche sulla patria di San Zosimo Pontefice Romano - Roma 1760 p. 13
- R. MELE: I Musulmani in Calabria p. 44 nota 2
- L. VERCILLO: Pantosa dal 1276 al 1800 - Cosenza 1973 - p. 21 - Biblioteca Civica Cosenza
- L. BILOTTO: Ancora su Pandosia - pagg.179-205 in Comune Cosenza - Atti del 2 corso di storia popolare
- L. VERCILLO: Pandosia Urbe - 1990 - Biblioteca Civica Cosenza
- C. ZUPI: La storia di Cerisano, Marano e Castelfranco -1906 pp. 11-12 Biblioteca Civica Cosenza
- De GRAZIA: Le città i Pandosia in Arch. Stor. dlla Calabria- V 1917 pp. 206/35
- F. FONTE: Rende nella sua cronistoria p.34 Biblioteca civica Cosenza
- N. LEONI: Della Magna Grecia - NA 1884 p. 32
- E. PAIS: Storia dell'Italia antica - TO 1933 -II 173 n.1
- G. FIORE: della Calabria Illustrata - NA 1691 p. 61
- D. ANDREOTTI: Storia dei Cosentini - vol. i 1978 - p. 352
- S. MAZZELLA: Descrizione del Regno di Napoli - pp.300 ss
-G. TURCHI: Storia di Amantea - note cap. II par.3 p.19 n.8
- GIOVIO PAOLO: La vita di Consalvo de Cordova - VE 1557
- A. ANELLI-A.SAVAGLIO: Storia di Castrolibero e Marano - Fasano Ed.1989 Cosenza
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