Giovanni Verga: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
[[File:Autografo Verga.jpg|thumb|left|
La data di nascita di Giovanni Verga non è specificata ma si pensa che sia nato o il 31 agosto 1840 o il 2 settembre 1840 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri: fu registrato all'anagrafe di Catania. Il padre, Giovanni Battista Catalano, era di [[Vizzini]], dove la famiglia Verga - di lontane ascendenze [[spagnole]], visto che giunsero in [[Sicilia]] col nome di Vegas nel [[1282]] circa<ref name=Mostra>[http://www.comune.catania.it/informazioni/news/cultura/musei/archivio-storico/allegati/scheda_illustrativa_mostra__verga_dietro_le_quinte.pdf Scheda della Mostra "Verga dietro le quinte"]</ref> - aveva delle proprietà, e discendeva dal ramo cadetto di una famiglia alla quale appartenevano i baroni di Fontanabianca; la madre si chiamava Caterina Di Mauro e apparteneva ad una famiglia [[borghesia|borghese]] di Catania. Il nonno di Giovanni, come testimonia il [[Federico De Roberto|De Roberto]]<ref>Federico De Roberto, ''Casa Verga e altri saggi verghiani'', Firenze, Le Monnier, 1964</ref> in un articolo raccolto, insieme a molti altri, in un volume a cura di Carmelo Musumarra, era stato [[Carboneria|carbonaro]] e, nel [[1812]], eletto [[deputato]] per Vizzini al primo [[Assemblea regionale siciliana|Parlamento Siciliano]].<ref>Alfredo Mazzone, ''Polemiche verghiane'', Catania, Edigraf, 1971</ref> Verga aveva due fratelli, Mario e Pietro.<ref name=Mostra/>
====Il luogo====
[[File:Ritratto penna e acq. verga.jpg|thumb
Rappresenta da sempre motivo di acceso dibattito la questione riguardante l'esatto luogo di nascita di Giovanni Verga, nonché la data dell'evento. Benché gran parte dei testi collochino a Catania l'evento, basandosi sul contenuto dell'atto di nascita, esistono fondate argomentazioni sulla base delle quali è possibile ritenere che la nascita di Verga sia avvenuta nei pressi di [[Vizzini]].
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La terza constatazione è relativa a un'annotazione apposta sull'occhiello di una copia della prima edizione delle ''Novelle Rusticane'', che Verga regalò all'amico scrittore [[Luigi Capuana]]. Si legge:
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Sebbene secondo Corrado Di Blasi, curatore della biblioteca Capuana, la nota esatta sarebbe
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l'uso del termine ''villani'' dimostrerebbe, comunque, come Verga fosse a conoscenza di essere nato in un piccolo paese di provincia (come Capuana), a Vizzini o quasi, appunto in una contrada di campagna, e pertanto ''villano''.<br />
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Sull'esatta data di nascita l'incertezza è altrettanto ampia ma si pensa che sia il 2 settembre del 1840. L'atto di nascita<ref>Archivio generale del Municipio di Catania, volume anno 1840, sezione II, pagina 284 ter</ref> riporta la data del 2 settembre 1840. Il 1º marzo 1915, Verga scrive tuttavia in una sua missiva a [[Benedetto Croce]] quanto segue<ref>[http://ojs.uniroma1.it/index.php/lacritica/article/viewFile/7366/7348 Citata] nella rivista da Croce stesso diretta, "[[La Critica]]", nel [[1916]].</ref>:
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L'8 settembre è in realtà la data di battesimo, mentre quella di nascita è probabilmente antecedente e potrebbe risalire alla fine di agosto, se non addirittura il 29, giorno in cui a [[Vizzini]] si festeggia San Giovanni. Il trasferimento da Vizzini a Catania giustificherebbe dunque il ritardo nella registrazione e la posticipazione della data.
=== Gli studi e la prima formazione ===
[[File:Casa di Verga.JPG|thumb|
Verga, compiuti gli studi primari presso la scuola di [[Francesco Carrara (giurista)|Francesco Carrara]], venne inviato, per gli studi secondari, alla scuola di don [[Antonio abate]], scrittore, fervente [[Patriottismo|patriota]] e [[repubblicano]], dal quale assorbì il gusto letterario [[Romanticismo|romantico]] ed il [[Patriottismo]].
Abate faceva leggere ai suoi allievi le opere di [[Dante Alighieri|Dante]], [[Francesco Petrarca|Petrarca]], [[Ludovico Ariosto]], [[Torquato Tasso]], [[Vincenzo Monti]], [[Alessandro Manzoni|Manzoni]] e pagine dell<nowiki>'</nowiki>''Estetica'' di [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]]; inoltre proponeva anche il [[romanzo storico]]-[[Patriottismo|patriottico]] ''[[I tre dell'assedio di Torino]]'' (scritto nel [[1847]]) del poeta catanese [[Domenico Castorina]], che era lontano parente di Verga e che a quei tempi "era considerato dai contemporanei il miglior poeta e scrittore catanese della prima metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]]".<ref>Sarah Zappulla Muscarà, ''Invito alla lettura di Verga'', Milano, Mursia, 1984, pag. 37</ref>
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In Sicilia si verificò un periodo di violente [[sommossa|sommosse]] popolari per l'abolizione del [[dazio (economia)|dazio]] sul [[Tassa sul macinato|macinato]] e, soprattutto nella provincia catanese, si assistette alla reazione dei contadini che, esasperati, arrivarono ad uccidere e a saccheggiare le terre. Sarà [[Nino Bixio]] che, con la forza, riuscirà a riportare l'ordine. Nella novella ''[[Libertà (novella)|Libertà]]'', il Verga rivive con forza drammatica una di queste rivolte, quella di [[Fatti di Bronte|Bronte]].
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Con l'arrivo di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] a [[Catania]] venne istituita la [[Guardia Nazionale Italiana|Guardia Nazionale]] e il Verga, nel [[1860]], si arruolò in essa prestando servizio per circa quattro anni ma, non avendo inclinazioni per la disciplina militare, se ne liberò con un versamento di 3.100 [[Lira italiana|lire]]<ref>Prendendo i dati della tabella Istat (che purtroppo sono disponibili solo dal 1861 e non dal 1860 come la voce richiederebbe) che prendono come riferimento il 2008 si ottiene che 3.100 lire del 1861 corrispondono a 13.631 euro del 2008. Se il calcolo è stato fatto nel 2004 risultano invece 12.514 euro. Per chiarimenti sul valore della lira negli anni e sulla conversione da lire in euro vedi tabella Istat per il 2004: {{cita web |url=http://www.istat.it/dati/catalogo/20090303_00/inf_08_08_valore_moneta_in_italia_1861_2007.pdf |titolo= Il valore della moneta in Italia dal 1861 al 2007 n. 8 – 2008 |editore= Istat |data=2008 |pagine=158 |formato= PDF |accesso= 20-12-2009 }} e tabella Istat aggiornata al 2008: {{cita web |url=http://www.istat.it/prezzi/precon/rivalutazioni/val_moneta_2008.html |titolo= Coefficienti per tradurre valori monetari dei periodi sotto indicati in valori del 2008 |editore= Istat |accesso= 20-12-2009 }}</ref> alla Tesoreria Provinciale. Nel frattempo, insieme a Nicolò Niceforo, conosciuto con lo [[pseudonimo]] di Emilio Del Cerro, fondò il [[Periodico (stampa)|settimanale]] ''Roma degli Italiani'', che si basava su un programma anti-regionale, e lo diresse per tre mesi oltre a collaborare alla [[rivista]] ''L'Italia contemporanea''. Il settimanale passerà in seguito sotto la direzione di Antonino Abate.
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===Il ventennio a Milano===
[[File:Sebastianutti, Guglielmo (1825-1881) & Benque, Franz (1841-1921) - Giovanni Verga.jpg|thumb
Il 20 novembre [[1872]] Verga si trasferì a Milano dove si fermerà, pur con diversi e lunghi ritorni a Catania, fino al [[1893]]. Lo presenteranno l'amico Capuana con una lettera per il romanziere [[Salvatore Farina]] direttore della ''Rivista minima'' e il Dall'Ongaro con una al pittore e scrittore [[Tullio Massarani]].
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Da alcuni anni lo scrittore aveva intanto intrapreso una relazione con la [[pianista]] Dina Castellazzi, [[conte]]ssa di [[Sordevolo]] che durò tutta la vita, anche se la riluttanza del Verga al [[matrimonio]] ridusse la relazione amorosa ad un'affettuosa [[amicizia]]. Un'altra relazione sentimentale conosciuta fu con la contessa milanese Paolina Greppi Lester, che durò dal 1878 al 1905. La Greppi è l'amica del Verga che compare, in forma romanzata, come interlocutrice in ''Fantasticheria'', la novella che racconta il soggiorno della coppia ad Aci Trezza, e che è considerata il preludio a ''I Malavoglia''.<ref>[http://books.google.it/books?id=asTk6I327SYC&pg=PT15&lpg=PT15&dq=dina+castellazzi+di+sordevolo+fantasticheria&source=bl&ots=_aNBhxI9Vb&sig=y1mSBDbMniZZliK2Qalt6aFVQQs&hl=it&sa=X&ei=jE7EUp-lFujNygO2ooHwDw&ved=0CEAQ6AEwAg#v=onepage&q=dina%20castellazzi%20di%20sordevolo%20fantasticheria&f=false Cronologia della vita e delle opere di Giovanni Verga, pag. III, in: G. Verga, ''Tutti i romanzi, le novelle e il teatro'', Newton e Compton, 2005]</ref>
[[File:Sicilia rurale fotografata da Giovanni Verga.jpg|thumb
Presso Treves, vennero pubblicati nel [[1896]] i drammi ''La Lupa'', ''In portineria'', ''Cavalleria rusticana'', tutti ricavati da novelle. ''La Lupa'' venne rappresentata con successo sulle scene del [[Teatro Gerbino]] di Torino e a metà dell'anno lo scrittore ricominciò a lavorare a ''La duchessa di Leyra''.
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Nel [[1901]] furono rappresentati i bozzetti ''La caccia al lupo'' e ''La caccia alla volpe'' al teatro Manzoni di Milano e gli stessi saranno pubblicati nel [[1902]] dall'editore Treves.
[[File:Verga.jpg|thumb
Alla morte del fratello Pietro, avvenuta nel [[1903]], il Verga ebbe in [[Affido familiare|affido]] i nipoti, Giovanni Verga Patriarca, Caterina e Marco, che poi [[adozione|adottò]] facendone i suoi figli adottivi.<ref name=Mostra/>
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===Trasposizioni teatrali===
[[File:Verga. caccia a lupo.volpe.jpg|thumb
* ''[[I nuovi tartufi]]'' ([[1865]]-[[1866]])
* ''Rose caduche'' ([[1867]])
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