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*Sala delle Feste: ampia sala composta da navate con il soffitto sorretto da dieci colonne di particolare impatto visivo. Infatti sono rosse, hanno un capitello non usuale, sono con base ridotta e nell'insieme richiamano i sostegni delle tende militari. Le raffigurazioni sulle colonne, sistematicamente distrutte, indicavano il re con varie divinità.
 
*Giardino botanico: è una camera rettangolare con colonne papiriformi e con pareti decorate con bassorilievi rappresentanti piante e animali trovati durante le campagne militari, in [[Asia]] e [[Africa]] orientale, da Thutmosis III<ref name=Cimmino>Franco Cimmino, ''Dizionario delle dinastie faraoniche'', pag. 252</ref>. Molte specie hanno destato curiosità e sono state oggetto di studi identificativi per appurare la veridicità di quanto rappresentato. Scoprendo che, a volte, le raffigurazioni nel bassorilievo erano parziali, molte sono state identificate anche nella provenienza e la camera è stata rinominata ''Camera delle Meraviglie'' per la rarità e la stranezza della flora e della fauna rappresentate. Tutto ciò indicava la grande potenza di [[Amon]] che aveva creato anche cose che il popolo egizio stesso non conosceva e quindi, essendo un dio universale, i suoi confini andavano ben oltre i templi della [[valle del Nilo]].
 
*[[Sala degli antenati di Thutmose III|Sala degli Antenati]]: annessa alla Sala delle Feste, vi è la sala dove fu scoperta nel [[XIX secolo]] un'iscrizione nota come ''Lista regale di Karnak'' il cui scopo era quello di legittimare la sovranità di Thutmose III e da cui prese il nome di sala degli antenati. Nel fregio, che ornava la parete, il sovrano stesso era raffigurato nell'atto di porgere offerte a 61 suoi antenati identificati attraverso i loro nomi. Rispetto ad altre liste reali egizie ([[Abydos (Egitto)|Abydos]], [[Saqqara]], [[Papiro di Torino|Canone Reale]]) la lista di Karnak presenta un minore interesse storico non essendo stata realizzata con ordine cronologico<ref name=Cimmino/>. Le lastre parietali con la lista incisa furono trafugate, nottetempo, nel [[1843]], dal francese [[Émile Prisse d'Avennes]] e si trovano attualmente (2008) presso il [[Museo del Louvre]] di [[Parigi]].
 
== Note ==
<references/>
 
 
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* Per Akh-Menu e giardino botanico: Egypt Sites - Karnak Temple [http://www.egyptsites.co.uk/upper/luxoreast/karnak.html karnak1 | Egyptian Monuments]
* Per Émile Prisse D'Avennes: Travellers in Egypt [http://www.travellersinegypt.org/archives/2005/07/prisse_davennes.html] e [http://www.antikitera.net/news.asp?ID=662 Il cavaliere di Karnak] da laportadeltempo.com
* Franco Cimmino, ''Dizionario delle dinastie faraoniche'', Bompiani, ISBN 88-452-5531-X
 
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