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via Mohandas Karamchand Gandhi 8
|slogan= Insieme. Il nostro modo di fare impresa
|persone_chiave= Mauro Casoli (Presidente) <br />
Pasquale Versace (AD)
|industria= [[Industria]], [[servizi]] e [[commercio]]
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L’8 maggio 1945 il prefetto del [[CLN]], Vittorio Pellizzi, designa i commissari straordinari del Consorzio: il rag. Pietro Negroni, comunista, presidente; il geom. Alberto Pasini, democristiano, vicepresidente, Ivano Curti socialista, l’ing. Dante Montanari, socialista, direttore. La Commissione<ref>La Commissione, ai fini dell’epurazione, decide di attenersi esclusivamente a fatti concreti, licenziando solo nove persone tra cui il direttore Giuseppe Lombardini, il vicedirettore, ing. Igino Gazza e il segretario amministrativo, rag. Mario Canalini. La formula adottata tra le parti è, per la verità, quella delle dimissioni volontarie. Si tiene infatti a salvaguardare, anche in un passaggio di fase così drammatico, quello stile ovattato e nutrito di valori tecnici per cui il Consorzio si è distinto nel tempo. Sul tema dell’epurazione, Osvaldo Salvarani ricorda: “Alcuni erano fascisti, ma di questi non ricordo bene; altri rimasero, perché non erano stati degli attivisti. Perché poi bisogna dire una cosa: io sono figlio di un socialista, che era stato assunto perché aveva quattro figli. E teneva nel cassetto del comò, nel segreto del comò, la foto di Prampolini. Però se tu non ti iscrivevi ai Gruppi universitari fascisti, come ho fatto io, non potevi fare l’università!”. Cfr. Antonio Canovi, Cento anni CCPL, cit., p. 193.</ref> provvisoria procede all’epurazione dei dipendenti compromessi con il [[fascismo]] e alla verifica del bilancio.
 
Il 15 luglio 1945 l’assemblea elegge gli organi del Consorzio, presidente è Ivano Curti<ref> “Curti da giovane era comunista. Poi dopo successe il fascismo, e difatti era venuto a Milano, poi da Milano è ritornato a Reggio. A Reggio si era iscritto agli Avanguardisti, poi dopo ha abbandonato, ed è andato a Ligonchio, che allora si costruiva la centrale di Ligonchio. Curti va a fare l'assistente a Ligonchio. E guarda, se tu hai la possibilità di poter vedere storicamente le agitazioni fatte a Ligonchio, alla Centrale, grazie all'atteggiamento di Curti, nonostante che era... Poi dopo Curti viene trasferito in Sicilia, da quella società là, e dalla Sicilia lo mandano in Romania o Bulgaria. Io lo trovo, agh digh: ‘In do vèt?’. Al dis: ‘Adès e vagh in Bulgaria...’ (gli dico: ‘Dove vai?’ Dice: ‘Adesso vado in Bulgaria...’) – ‘Guarda, se tu hai la possibilità di chiamarmi, io vengo’. E difatti io ero deciso di emigrare, andare a fare anche il minatore in Belgio. Poi dopo rimasi, trovai da lavorare, ecc. […] Allora Curti va in Bulgaria. Poi dopo è ritornato, c'è una situazione... E va a finire in Francia. In Francia si trova con Simonini. Lì nascono delle liti tremende. (…) E di fatti al ritorno, poi, nel ‘45 Curti viene nominato nel CLN, come rappresentante socialista […]. Curti, nel ‘46, al dìs (dice): ‘Veh, Giorgio - mi chiamava Giorgio, perché me a'gh ò sèimper avù di nòm ed batàglia - me em vòi iscréver al partì comunista’. [‘Veh, Giorgio - ...io ho sempre avuto nomi di battaglia - voglio iscrivermi al PCI’]. Allora sento in federazione, e dìs (e dice): ‘No, Curti deve rimanere nel PSI, che c'è bisogno di un elemento come lui...’. Fino che ha tenuto colpo, acca madò... al magnèva la ghisa! (mangiava la ghisa!) Poi dopo è passato nel PSIUP, e poi dal PSIUP è passato al PCI.”. Cfr. Avvenire Paterlini in N. Caiti, R. Guarnieri, La memoria dei «rossi». Fascismo,Resistenza e Ricostruzione a Reggio Emilia, introduzione e cura di A.Canovi, prefazione di L. Casali, Ediesse, Roma, 1996.</ref>.
 
I tre partiti antifascisti designano nell’organo dei probiviri il [[socialista]] Arturo Bellelli, il [[democristiano]] [[Giuseppe Dossetti]] (uno dei padri della [[Costituzione italiana]]) e il [[comunista]] Cesare Campioli, [[sindaco]] della città. Competenze tecniche e valori politici, entrambi espressi al più alto livello, costituiscono un patrimonio di “buona reputazione” cui il Consorzio affida la salvaguardia della propria autonomia funzionale. Direttore è confermato l’ing. Dante Montanari, sostituito nel 1946 dal direttore amministrativo Dino Iori.