Abu Faraj al-Libi: differenze tra le versioni

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Abū Faraj al-Lībī è infine stato arrestato il lunedì 2 maggio [[2005]] a [[Mardan]] dalle autorità pakistane grazie a informative dei servizi segreti statunitensi. Secondo la versione ufficiale, il suo arresto con altri cinque militanti ha avuto luogo al termine di un violento scambio di colpi d'arma da fuoco all'uscita di [[Mardan]], a 50 km a nord di [[Peshawar|Peshāwar]], capoluogo della provincia di [[Khyber Pakhtunkhwa]], conosciuta per essere particolarmente "conservatrice" dal punto di vista ideologico-religioso. Dopo due anni di sforzi, i [[Inter-Services Intelligence|servizi segreti pakistani]], assistiti dalla [[CIA]], erano giunti a pedinare un compagno di al-Lībī, che chiedeva di incontrare il suo capo. L'appuntamento fu preso nel cimitero di Mardan, messo sotto stretta sorveglianza da parte degli agenti dei servizi segreti, che indossavano dei [[burqa]]. Al-Lībī sarebbe giunto in motocicletta fino all'ingresso del cimitero, poi avrebbe camminato verso il luogo dell'incontro. Ma, mentre passava nei pressi del primo agente nascosto sotto il suo burqa, questi gli sarebbe balzato addosso per arrestarlo.
 
Benché non figurasse sulla lista ufficiale dei terroristi più ricercati dal dall'[[Federal Bureau of Investigation|FBI]], per la sua cattura era stata stanziata una taglia di 5 milioni di dollari. Il Pakistan ne aveva del pari stanziata una di 20 milioni di [[rupia|rupie]] (285 000 euro) per la sua cattura.
 
Al-Lībī è stato "attivamente" interrogato dai servizi segreti pakistani per ottenere informazioni su Bin Laden. Documenti sequestrati al momento della sua cattura avrebbero messo in luce l'esistenza di un [[commando]] infiltrato negli [[Stati Uniti]] in vista di preparare un'operazione descritta come «11 settembre bis».