DC Comics: differenze tra le versioni
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Il 1993 vede anche il lancio di un altro imprint, con una gestione ancora più autonoma di quanto fosse quella di Karen Berger per la Vertigo. Si tratta della linea di comics ''Milestone'' fondata da quattro autori di origine afroamericana quali [[Dwayne McDuffie]] (redattore), [[Denis Cowan]] (direttore editoriale), [[Derek Dingle]] (presidente) e [[Michael Davis]] (consulente creativo, ma solo per breve tempo)<ref name=les232>Les Daniels, ''op.cit.'', pp.232-233</ref>. McDuffie sostiene che nei comics americani i principali protagonisti siano bianchi di origine caucasica e gli eroi di colore siano rappresentati solo in ruoli secondari e spesso vittima di stereotipi<ref name=les232/>. Questo vale anche quando si rappresentano supereroi o supercriminali di origine asiatica, latina, slava o qualsiasi altra etnia non conforme a quella ritenuta dominante in Nord America<ref name=les232/>. La ''Milestone'' viene quindi creata nel 1992 da autori che desiderano creare nuovi supereroi (soprattutto afroamericani) che rappresentino correttamente le diversità etniche e culturali di cui fanno parte. La nuova etichetta ha però bisogno di appoggiarsi ad un editore che distribuisca le sue creazioni, garantendo al contempo piena libertà crareativa. Jenette Khan e Paul Levitz accettano che sia la ''DC Comics'' a proporre questa nuova linea di fumetti multietnici in accordo al programma di diversificazione delle proproste intrapreso con la Vertigo<ref name=les232/>. Così come accade con quest'ultima, gli albi ''Milestone'' escono con un loro simbolo sulla copertina e godono di piena indipendenza dalle linee editoriali del ''DC Universe''<ref name=les232/>. Il primo albo debutta ad aprile del 1993 ed è la serie regolare ''Hardware'' di McDuffie-Dwayne-Palmiotti. Il protagonista è un eroe di colore che sviluppa una armatura high-tech in stile Iron Man<ref name=les232/>. La seconda serie esce il mese successivo e ci presenta ''Icon'', da molti definito un ''Black Superman''<ref name=les232/> anche se la dinamica delle storie, incentrate spesso su ''Rocket'' (una ragazzina divenuta sidekick di Icon), sono alquanto differenti<ref name=les232/>. La creazione più famosa e longeva rimane però ''Static'', che debutta a giugno del 1993 e vedrà dedicarsi anche una serie animata per la televisione dal titolo [[Static Shock]]. Altre serie pubblicate sono: ''Blood Syndacte'', ''Kobalt'', ''Shadow Cabinet'', ''Xombi'', ''Deathwish''<ref name=les232/>. La Milestone non riesce a superare la crisi di vendite della seconda metà degli anni novanta e chiude nel [[1997]]<ref>Le quattro serie di lancio dell'etichetta: ''Hardware'',''Bloody Syndacate'', ''Icon'' e ''Static'', chiudono tutte tra il 1996 e il 1997</ref>. La serie più longeva è ''Hardware'' che dura 50 numeri e finisce il suo run ad aprile di quell'anno<ref>AA.VV. (testi e disegni), ''Hardware'' nn.1-50, DC Comics-Milestone, New York, 1993-1997</ref>.
Nel [[1994]], il redattore [[Andy Helfer]] viene incaricato di rivitalizzare l'etichetta [[Piranha Press]]<ref name=les238>Les Daniels, ''op.cit.'', pp.238-239</ref>. Creata originariamente negli anni ottanta è uno degli imprint più sperimentali della ''DC'' che però ha riscosso finora poco successo<ref name=les238/>. Nell'ambito del progetto di diversificazione avviato dal presidente Khan, Helfer deve rinnovare l'etichetta e rivolgersi ad un pubblico nuovo<ref name=les238/>. La prima decisione è quella di cambiare il nome e creare una nuova etichetta chiamata [[Paradox Press]] che ha lo scopo dichirato di pubblicare fumetti (anche) per chi non legge fumetti<ref name=les238/>. Le pubblicazioni rientrano in tre categorie: i "Factoid Books" che si ispirano a leggende urbane, biografie di personaggi famosi e teorie complottistiche, la "Fictional Line" che pubblica opere di scrittori e artisti famosi che sviluppano tematiche finora poco toccate dai comics e "Raccolte di opere già edite" che vanno dal ''Gregory'' di [[Marc Hempel]] al [[manga]] [[Gon]] di [[Masashi Tanaka]]<ref name=les238/>. La linea dei Factoid Books ha un discreto successo ed il suo titolo di punta è ''The Big Book of...'', composto da una serie di volumi in bianco e nero in formato graphic novel<ref name=les238/>. L'impostazione della pagina prevede una griglia di nove pannelli che riesca a racchiudere una singola storia<ref name=les238/>. Ogni volume affronta un particolare tema e vi partecipano artisti famosi da Dick Giordano a Joe Orlando<ref name=les238/>. Nell'ambito delle opere "fictional" la prima ad essere pubblicata è la miniserie [[Brooklyn Dreams]] di [[Jean Marc DeMatteis]], parzialmente autobiografica, alla quale fa seguito la prima opera definita ''Paradox Mistery''<ref name=les238/> e dal titolo ''La Pacifica'' di [[Joel Rose]],[[Amos Poe]] e [[Tayyar Ozkan]]. Ma le pubblicazioni di maggior successo dell'etichetta rimangono [[A History Of Violence: A Small Town Killing]], opera a cui si ispira l'[[A History of Violence|omonimo]] film di [[David Cronenberg]] e ''Road to Perdition'', graphic novel di [[Max Allan Collins]] da cui è stato tratto il film [[Era mio padre]] con [[Tom Hanks]] e [[Paul Newman]]<ref name=les238/>.
=== DC Entertainment (2009-2012) ===
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