Faust (Goethe): differenze tra le versioni

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Mefistofele ritorna nella scena seguente, e propone a Faust di fargli «sperimentare la leggerezza e libertà della vita». Faust dapprima oppone resistenza, maledicendo il peso della vita umana, col suo carico di sogni, di [[amore]], [[speranza]], [[fede]], e soprattutto [[pazienza]], che adulano l'anima. Di fronte all'insistenza di Mefistofele, tuttavia, accetta di stringere un patto: il diavolo lo servirà con i suoi poteri magici per un determinato periodo, alla fine del quale però, solo se egli godrà al punto tale che «dirò all'attimo: sei così bello! fermati!» il diavolo prenderà l'anima di Faust, che sarà dannato in eterno. Ma a lui, del resto, dell'al di là interessa ben poco, una volta abbandonato questo mondo da cui soltanto sgorgano le sue gioie. Mefistofele, consapevole che se nessuna gioia soddisferà Faust questi continuerebbe comunque a dannarsi, gli fa firmare il patto col [[sangue]], e lo invita a godere finalmente della gioia di vivere, smettendo di ingrigirsi nei suoi pensieri perchè «chi filosofa è come un animale che un folletto malvagio fa girare in tondo su un campo disseccato, mentre intorno bei pascoli verdeggiano».
 
Facendosi beffe della cultura accademica, impelagata in rigidi formalismi, Mefistofele si traveste da Faust per ricevere uno studentello impacciato venuto nello studio del dottore a chiedergli consiglio su quale facoltà universitaria scegliere. Più che a «sudare per la scienza», lo invita a cogliere l'attimo, e ad imparare «a trattar le donne: i loro eterni ''ohi'' e ''ahi'', che non finiscono mai, si curano tutti da un unico punto». Si congeda quindi da lui scrivendogli una dedica: «''Eritis sicut Deus, scientes bonum et malum''».<ref>«Sarete simili a Dio, conoscendo il bene e il male» (citazione dalla [[Bibbia]], citazione delle parole del serpente rivolto ad Adamo ed Eva, ''[[Genesi]]'', 3, 5).</ref>
 
Durante il periodo del patto, Faust si avvale di Mefistofele in vari modi. Dopo averlo ringiovanito nell'antro di una Gatta Mammona, Mefistofele lo aiuta a sedurre una ragazza bella e innocente, Margherita. In seguito alla sua relazione segreta con Faust, la vita di Margherita è distrutta: è disonorata lei e la sua famiglia, il fratello perde la vita in un duello con Mefistofele, la madre muore per il dolore. Solo in punto di morte Margherita otterrà la salvezza eterna.