DC Comics: differenze tra le versioni

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====Rinnovamento dei personaggi classici====
Tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta, personaggi classici quali Batman, Superman e Wonder Woman risentono di un forte un calo di vendite<ref name=les156>Les Daniels, ''op.cit.'', pp.156-157</ref>. La concorrenza della Marvel si fa ormai sentire e le vendite delle serie delle tre icone della DC diminuiscono. Il compito di aggiornare questi personaggi viena assegnato a ''Dennis O'Neil'' e al veterano ''Julius Schwartz''<ref name=les156/>. Il cambiamento più radicale viene tentato sul personaggio di ''Wonder Woman'' che a partire dall'albo ''Wonder Woman'' n.178 del 1968<ref>Dennis O'Neil (testi), Mike Sekowsky (matite), Dick Giordano (chine), ''Wonder Woman'' (Vol.1) n.178, 1942, Superman National Comics, New York, settembre-ottobre 1968.</ref>. A Diana vengono tolti tutti i superpoteri e viene trasformata in una donna indipendente e moderna (secondo gli stereotipi dell'epoca) con qualche conoscenza delle arti marziali<ref name=les156/>. Steve Trevor, l'uomo che ama, viene ucciso nel tentativo di azzerare il passato del personaggio<ref>Dennis O'Neil (testi), Mike Sekowsky (matite), Dick Giordano (chine), ''Wonder Woman'' (Vol.1) n.179, Superman National Comics, New York, novembre-dicembre 1968.</ref>. L'idea non funziona ed è lo stesso pubblico femminile a ribellarsi ad un ridimensionamento così drastico dei poteri della Principessa Diana. Dopo venti numeri O'Neil è così costretto a riportare il personaggio al suo status quo originario. Nel [[1971]] arrivano anche dei cambiamenti per Superman<ref>Dennis O'Neil e AA.VV. (testi), Curt Swan e AA.VV. (disegni), ''Superman (Vol.1)'' n.233, Superman National Comics, New York, gennaio 1971.</ref>, un personaggio iconico e immutato da trent'anni. L'idea di O'Neil, supportato da Schwartz è quella di ridimensionare i poteri di Superman (senza però stravolgerne la natura come con Wonder Woman), eliminare la minaccia della [[kryptonite]] (con la quale si erano ormai scritte decine di storie inutili e ripetitive) e dare un nuovo lavoro a Clark Kent<ref name=les156/>. A questQuest'ultimo viene dato un lavororiassegnato come reporter televisivo togliendolo dalla redazione del [[Daily Planet]] e privandolo di elementi fantascientifici come i robot con le fattezze di Clark/Superman che permettevano di risolvere qualsiasi dubbio riguardo la sua identità segreta. I disegni di questo periodo sono ancora assegnati a [[Curt Swan]], il quale realizza alcune delle sue migliori opere sull'Uomo d'Acciaio<ref name=les156/>. Tutti questi cambiamenti non servono però a risollevare le vendite e l'interesse dei lettori. Il lavoro di ''revamping'' effettuato su Batman ha invece successo e non è effimero e passeggero ma getta le basi per la future incarnazioni del personaggio, da quella di [[Frank Miller]] nei fumetti a quella di [[Tim Burton]] nei film<ref name=les156/>. O'Neil e Adams intuiscono che il personaggio deve tornare alle sue origini di vendicatore mascherato, ossessianato dalla sua lotta al crimine. Neal Adams cerca di ridare all'Uomo pipistrello quell'aspetto oscuro e inquietante che aveva caratterizzato le storie degli anni trenta, il suo stile realistico lo aiuta a circondare il personaggio di una drammaticità e autenticità mai visti prima<ref name=les156/>. Determinante è anche il contributo delle chine di [[Dick Giordano]], responsabili dei toni più scuri riscontrabili sulle [[Tavola (fumetto)|tavole ]] del fumetto<ref name=les156/>. A questo si aggiungono le storie e i dialoghi di Dennis O'Neil, prive dei toni ingenui e "naif" del Batman degli anni sessanta e dirette verso tematiche più mature e attuali<ref name=les156/>.
 
Nel 1972 la ''DC'' cerca di reintrodurre nel mondo dei ''comics'' uno dei supereroi di maggior successo di tutti i tempi: ''Capitan Marvel''<ref name=les168>Les Daniels, ''op.cit.'', pp.168-169</ref>. Questo personaggio, pubblicato dalla ''Fawcett Comics'' tra il 1939 e il 1953 era riuscito a battere ''Superman'' nelle vendite dei fumetti, compromettendone la popolarità all'alba dell'epoca dei supereroi (''Superman'' viene creato nel 1938 e ''Capitan Marvel'' nel 1939). La ''DC'' aveva quindi agito per vie legali accusando di plagio la ''Fawcett'' (accampando motivazioni discutibili) e facendo chiudere le serie a lui dedicate<ref name=les168/>. Ancora oggi è poco chiara la ragione della sentenza che aveva dato ragione alla ''DC'' e che difatto cancellava dal panorama fumettistico una delle icone della ''Golden Age''. Come se non bastasse la ''DC'' a distanza di un ventennio compra i diritti di tutti i personaggi della ''Fawcett'' e decide di lanciare una serie sul personaggio/rivale di Superman (almeno a livello commerciale)<ref name=les168/>. Il titolo della pubblicazione non può però essere ''Capitan Marvel'', in quanto già esiste un ''Capitan Marvel'' pubblicato dalla stessa ''Marvel Comics'' (che non ha nessuna attinenza con quello del '39)<ref name=les168/>. La serie prende il nome ''Shazam!'', il termine udato dal giovane Billy Batson per trasformarsi nel magico eroe ''Marvel''<ref>Dennis O'Neil e AA.VV. (testi), C.C.Beck (disegni), ''Shazam! (Vol.1/prima serie)'' n.1, DC Comics, New York, febbraio 1973</ref>. Il progetto viene assegnato a ''Julius Scwartz'' e ''Dennis O'Neil'' che però (per loro stessa ammissione) non riescono nell'impresa di ridare splendore ad uno dei miti dei supereroi<ref name=les168/>. Probabilmente il peccato originale risiede nell'aver tentato di ricreare le atmosfere classiche (ormai troppo ingenue e favolistiche), chiamando ai disegni il disegnatore originale della Golden Age ''C.C.Beck''<ref name=les168/>. La serie debutta con data di copertina febbraio [[1973]] e non riscuote il successo sperato ma riesce però a ridestare l'interesse per il personaggio. Questo porta sorprendentemente alla creazione di una serie televisiva andata in onda sulla [[CBS]] a partire dal 1º settembre [[1974]] e che vanta una durata di tre stagioni per un totale di 28 episodi<ref name=les168/>. La trasmissione ha un discreto successo e aiuta le vendite della serie a fumetti, che però si trova a dover chiudere con il numero 35 del maggio/giugno 1978, a circa un anno dalla chiusura della serie televisiva<ref>Dennis O'Neil e AA.VV. (testi), C.C.Beck - Kurt Schaffenberger e AA.VV. (disegni), ''Shazam! (Vol.1/prima serie)'' nn.1-35, DC Comics, New York, 1973-1978</ref>.