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===Le origini===
{{C|l'etimo di "ros" e le sue origini greche paiono congetture fantasiose|storia|settembre 2013}}
{{cn|Il paese ha origini greco/romane: lo testimonia, prima il nome, derivante dal gentilizio latino ''Scantius'' (traslato in ''Scanze'') e poi''Ros'', di origine greco/atestina, dal significato "Mazzo di uva" (Ros è ancora in uso nella lingua bergamasca, con lo stesso significato). Il termine "ate", di origine celtica, significa "villaggio", da qui il nome di Ros-ate (vedi relazione del Capitano da Lezze della Repubblica di Venezia e i documenti inerenti, sino alla fine del XVIII secolo). Rosciate venne adottato sol nel XIX secolo. Rosciate è quindi un insediamento pre romano e pre celtico. Si pensa che la fondazione di Scanzo sia da collegarsi alla vicinanza del confine dell'impero, che ai tempi di Augusto, pare passasse lungo le pendici del [[Monte Misma]], infatti a Scanzo era posto un castro romano sotto il comando del Tribuno Scanzius, della famiglia degli Scantii.}}
Il vitigno Moscato di Scanzo, unico moscato a bacca rossa esistente al mondo, dal quale deriva il vino Moscato di Scanzo (Docg), {{cn|venne introdotto dai Greci all'incirca nel 1000 a.C., con la fondazione del villaggio "Ros". }}
{{cn|Negli anni cinquanta venne rinvenuta una coppa di origine greca, ora esposta al civico Museo Archeologico di Bergamo, oltre a ciò, all'epoca di Torquato Tasso, venne rinvenuta una stele con scrittura greca, che i duchi di Gonzaga richiesero in cambio del autorizzazione di far tornare il grande poeta nella sua terra bergamasca, per curare la sua precaria salute.}}
 
Dopo il periodo di dominazione dell'[[impero romano]], il paese subì numerose invasioni barbariche, in particolare i longobardi,{{cn| che lasciarono una piccola necropoli (giardino Brentani,) nel quale venne rinvenuto un sarcofago con un guerriero, completo di armatura, che ora trovasi al Civico Museo Archeologico di Bergamo.}}
Secondo una leggenda, Alarico diresse le operazione di assedio di Bergamo dal colle denominato "di Alarico", ora località Castelletto, già residenza dei nobili Ginami, fedeli feudatari dei duchi Visconti di Milano.