Abu Muhammad Mahmud al-'Ayni: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 37:
Barsbāy spesso mutò orientamento in base ai consigli legali di al-ʿAynī,<ref>al-Sakhāwī, ''al-Ḍawʿ'', 10:134.</ref> e lo nominò Gran [[Qadi|Qāḍī]] del ''[[madhhab]]'' [[hanafita]] nel 1426.<ref name=autogenerated2 /> Fu allontanato da quella funzione dopo tre anni, su sua stessa richiesta e su istanza del Gran Qāḍī [[Sciafeismo|sciafeita]], [[Ibn Hajar al-'Asqalani|Ibn Ḥajar al-ʿAsqalānī]]. Entrambi in realtà furono rimossi all'unisono, per il loro continuo questionare e per la scarsa attenzione ai loro specifici doveri; anche se al-ʿAynī chiarisce che i rilievi mossigli erano del tutto calunniosi e diffusi dai suoi nemici a corte. Più tardi riottenne quella funzione.<ref>al-ʿAynī, ''ʿIqd al-Jumān'', 2:372.</ref>
 
Durante il regno del successore di Barsbāy, [[Al-Zahir Sayf al-Din Jaqmaq|Jaqmaq]], al-ʿAynī fu per la seconda volta privato della funzione di Gran Qāḍī hanafita. Abbandonò allora l'ambiente di corte e si concentrò sulla sua attività di scrittore.<ref>al-Sakhāwi, ''al-Ḍawʿ'', 10:133.</ref> Nel 1449 fu allontanato anche dal posto di ''nāẓir al-aḥbās'', probabilmente per l'indebolimento senile della sua memoria.<ref>Ibn Taghribīrdī, ''History of Egypt 1382–1467'', traduz. Popper, 19:118.</ref> Morì nel 1451, all'età di 91 anni, sopravvivendo tristemente a tutti i suoi figlioli, e fu inumato nella sua stessa ''Madrasa'' al Cairo.
 
==Opere==