Giovanna II d'Angiò-Durazzo era una donna volubile. Per giunta, allaAlla morte del fratello [[Ladislao]] (1414) ella si trovò a regnare in un periodo di corruzione e decadenza.<ref>Corrado Barbagallo, ''Storia universale - Il Medioevo'', vol. III, parte II, UTET, Torino 1952, pp. 1097-1098.</ref> A Napoli il monopolio del commercio e delle finanze era saldamente nelle mani dei mercanti e banchieri fiorentini. Tra questi, il più potente e avveduto fu Gaspare Bonciani, giunto a Napoli proprio all'inizio del regno di [[Giovanna II]]. Da lei guadagnò dapprima importanti privilegi e poi una crescente fiducia e riconoscenza, in ragione dei suoi prestiti sempre più ingenti e della sua comprovata fedeltà. La regina concesse anche ad alcuni [[Bonciani|familiari]] di Gaspare incarichi di prestigio in ambito amministrativo, finanziario e finanche giudiziario.<ref>Giuseppe Iadanza, ''Op. cit.'', pp. 5-6. </ref> Secondo testimonianze dell'epoca, l'assolutasarebbe rilevanzastato diconnotato questo personaggio assumerebbe addirittura i connotati dicome «Viceré di Napoli».<ref>''Ibidem'', p. 19.</ref>