Egisto Perino: differenze tra le versioni

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|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 8 settembre [[1896]]
|Nato_a = [[Massa (Italia)|Massa]]
|Data_di_morte = 12 settembre [[1942]]
|Morto_a = [[Roma]]
|Cause_della_morte =
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|Nazione_servita ={{ITA 1861-1946}}
|Forza_armata = [[File:Lesser coat of arms of the Kingdom of Italy (1929-1943).svg|20px]] [[Regia Aeronautica]]
|Arma = [[Aeronautica]]
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
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|Campagne =
|Battaglie =
|Comandante_di = Comandante della [[5ª Squadra aerea - SQA5|5ª Squadra Aerea]]
|Decorazioni =
|Studi_militari =
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|Cognome = Perino
|Sesso = M
|LuogoNascita = Massa
|LuogoNascitaLink = Massa (Italia)
|GiornoMeseNascita = 8 settembre
|AnnoNascita = 1896
|LuogoMorte = Roma
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|Immagine =
}}
Durante la [[seconda guerra mondiale]] fu [[capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare|Capo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica]] e comandante ad (interim) della [[5ª Squadra aerea - SQA5|5ª Squadra Aerea]] operante in [[Africa settentrionale italiana]]. Dopo l'incidente che causò la morte deladel [[Maresciallo d'Italia]] [[Italo Balbo]] scrisse una relazione sull'accaduto che rimase segreta per volere dello stesso Mussolini.
 
== Biografia ==
Egisto Perino nasce a [[Massa (Italia)|Massa]] l'8 settembre [[1896]], figlio di Salvatore e Adele Servaroli.<ref name="Sacrario" />
 
Il 28 giugno [[1928]] partecipò<ref name=A8p575>{{Cita|Aeronautican.7,luglio1928|p. 575|Aeronautican.7, luglio 1928|harv=s}}</ref> ad un volo in formazione effettuato da sei [[Ansaldo A.120]] e sei [[Fiat R.22]],<ref>Gli aviatori che parteciparono a tele spedizione erano: il generale Italo Balbo, il generale di brigata aerea Vincenzo Lombardi, colonnelli Domenico Bolognesi, Ernesto Coop, Ercole Ercole, i tenenti colonnelli [[Gennaro Tedeschini Lalli]], [[Mario Ajmone Cat]], [[Pietro Pinna Parpaglia]], [[Rino Corso Fougier]], [[Ferruccio Ranza]], i maggiori [[Roberto Lordi]], [[Paride Sacchi]], Egisto Perino, [[Sabato Martelli Castaldi]], [[Amedeo Mecozzi]], i capitani Osvaldo Baldi, Federico Guezzatti, [[Francesco Brach Papa]], Ettore Orlando, Giuseppe Gaeta, Viero Menghi, Emilio Liberati, Giordano Bruno Granzarolo, il tenente Fausto Cecconi.</ref> che sotto la guida del generale [[Italo Balbo]], si recarono all'annuale manifestazione che si teneva sulla [[aerodromo di Hendon|base RAF di Hendon]], in [[Gran Bretagna]].<ref name=A8p575/> Dopo aver essistitoassistito alle annuali esercitazioni militari tenutesi sulla base,<ref name=A8p576>{{Cita|Aeronautican.7,luglio1928|p. 576|Aeronautica n.7, luglio 1928|harv=s}}</ref> che simulavano bombardamenti sulle città, caccia e operazioni di polizia coloniale,<ref name=A8p577>{{Cita|Aeronautican.7,luglio1928|p. 577|Aeronautica n.7, luglio 1928|harv=s}}</ref> il 30 dello stesso mese gli aerei ritornarono in Italia. I piloti impiegati per questa missione erano stati selezionati tra i migliori allora presenti in Italia.<ref name=A8p575/> Il 31 maggio 1934, allora [[tenente colonnello]], venne insignito del titolo di [[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro|Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]].<ref>Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.29, 4 febbraio 1935.</ref> Tra il [[1933]] e il [[1935]] fu Istruttore capo presso la Scuola di Guerra Aerea.
 
Con l'entrata in [[seconda guerra mondiale|guerra]] dell'Italia, avvenuta il 10 giugno [[1940]], si trovò ad operare in seno allo Stato Maggiore della [[Regia Aeronautica]]. Poco prima della capitolazione della [[Francia]], il 18 giugno fece parte della delegazione italiana che si recò a [[Monaco di Baviera]] a parlare con [[Adolf Hitler]] per esporre le richieste armistiziali che il governo italiano intendeva fare a quello francese.<ref name=R6p25>{{Cita|Rodogno2006|p. 25|Rodogno 2006|harv=s}}</ref>Tale delegazione era composta dal Ministro degli Esteri [[Galeazzo Ciano]], dal direttore generale per l'Europa e il Mediterraneo del Ministero degli affari esteri Gino Buti, dal vicecapo di Stato Maggiore del [[Regio Esercito]] generale [[Mario Roatta]], dal [[contrammiraglio]] [[Raffaele de Courten]], e da Perino.<ref name=R6p25/> Hitler non si dimostrò contrario alle richieste italiane, ma espose le proprie, che al ritorno della delegazione a Roma indussero Mussolini a chiedere espressamente a Hitler di moderarle, per non esasperare i francesi.<ref name=R6p26>{{Cita|Rodogno2006|p. 26|Rodogno 2006|harv=s}}</ref>
 
Poco tempo dopo fu mandato in ispezione in [[Africa settentrionale italiana|Africa settentrionale]], per valutare le forze aeree italiane operanti in quel settore.<ref name=S0p396>{{Cita|Segrè1990|p. 396|Segrè 1990|harv=s}}</ref>
Il 28 giugno<ref name=S0p393>{{Cita|Segrè1990|p. 393|Segrè 1990|harv=s}}</ref> assistette alla morte del [[maresciallo dell'aria|Maresciallo dell'Aria]] Italo Balbo, abbattuto dalla contraerea italiana sul cielo di [[Tobruk]]. Gli aerei di Balbo e [[Felice Porro|Porro]], due trimotori [[Savoia-Marchetti S.M.79|Savoia-Marchetti S.79 Sparviero]], vennero scambiati per bombardieri inglesibritannici,<ref>Quando i due aerei arrivarono sul cielo di Tobruk era appena terminata un'incursione effettuata da alcuni bombardieri [[Bristol Blenheim]] inglesi.</ref> e fatti segno dal fuoco contraereo italiano. Il velivolo di Balbo, ripetutamente colpito, precipitò al suolo<ref name=S0p396/> causando la morte di tutti i passeggeri,<ref>Oltre a Balbo si trattava del maggiore pilota Ottavio Frailich, del capitano motorista Gino Capannini, del maresciallo marconista Giuseppe Berti, del giornalista [[Nello Quilici]], del segretario federale di [[Tripoli]] e console della MVSN Enrico Caretti, Claudio Brunelli dell'Ente Turistico Alberghiero della Libia, del tenente Lino Balbo nipote del Maresciallo, e del tenente Francesco Florio, cognato di Balbo.</ref> mentre quello di Porro<ref>A bordo di esso si trovavano oltre al generale Porro, il generale Perino, il capitano pilota Leardi, il capo di stato maggiore del Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale generale [[Giuseppe Tellera]], il capo ufficio operazioni del Comando Supremo tenente colonnello Rosario Sorrentino, e il capitano fotografo Goldoni. Quest'ultimo doveva imbarcarsi inizialmente sul velivolo di Balbo, ma fu sostituito da Caretti.</ref> riuscì ad atterrare in emergenza sull'aeroporto T.2.<ref name=S0p397>{{Cita|Segrè1990|p. 397|Segrè 1990|harv=s}}</ref>
 
Subito dopo la morte di Balbo fu incaricato dal Capo di Stato Maggiore della [[Regia aeronauticaAeronautica]], generale [[Francesco Pricolo]], di stendere una ampia e circostanziata relazione<ref>Probabilmente tale relazione venne richiesta da [[Benito Mussolini]], e un'altra fu preparata dal generale [[Giuseppe Tellera]] per il Capo di Stato Maggiore Generale, [[Maresciallo d'Italia]] [[Pietro Badoglio]].</ref> sull'incidente. Tale relazione venne scritta il 1° luglio dello stesso anno a [[Roma]], presso lo Stato Maggiore dell'Aeronautica, ma rimase segreta per volere dello stesso Mussolini.
 
Divenuto Capo di Stato Maggiore della [[5ª Squadra aerea - SQA5|5ª Squadra Aerea]] subentrò bevemente nel comando al generale [[Felice Porro]], in attesa dell'arrivo del subentrante generale [[Mario Ajmone Cat]]. All'arrivo di quest'ultimo fu sostituito nel proprio ruolo dal generale Fernando Silvestri. Si spense a Roma, a causa di una grave malattia contratta in servizio, il 12 novembre [[1942]]. La sua salma riposa presso il [[Sacrario dell'[[Aeronautica Militare|Aeronautica Militare Italiana]] presso il [[Cimitero del Verano|cimitero del Verano]], Roma.<ref name="Sacrario">{{Cita|Sacrario|p. 41|Il Sacrario dell'Aeronautica Militare|harv=s}}</ref>
 
== Onorificenze ==
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|nome_onorificenza=Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza=Ricompense al valor militare
|motivazione=
|motivazione=''Capo di stato maggiore di squadra aerea offriva in ogni contingenza l'opera sua coraggiosa intelligente ed ardita partecipando volontariamente a missioni belliche e a rischiosi voli di controllo sugli apprestamenti aeroportuali più avanzati per la pronta soluzione d'importanti problemi operativi e logistici che urgevano per la condotta generale delle operazioni di guerra. Cielo della Cirenaica e della Marmarica, luglio 1940-febbraio 1941-XIX''
|data= 1942
}}
 
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== Bibliografia ==
*{{cita libro|cognome= Dunning|nome= Chris|coautori=|titolo=Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943|editore=Oxford University Press|città=Oxford|anno=1988|lingua=inglese|id=ISBN 1-87118-701-X|cid=Dunning1988}}
*{{cita libro|cognome=Ferrari|nome=Paolo|coautori=Giancarlo Garello|titolo=L'Aeronautica italiana. Una storia del Novecento|editore=Franco Angeli Storia|città=Milano|anno=2004|lingua=italiano|id=ISBN 8-84645-109-0|cid=Ferrari,Garello2004}}
*{{cita libro|cognome= Higham|nome=Robin|coautori=|titolo=Why Air Forces Fail: The Anatomy of Defeat|editore= University Press of Kentucky|città=Lexington|anno=2006|lingua=inglese|id=ISBN 0-81317-174-1|cid=Hingham,Sullivan2006}}
*{{cita libro|cognome= Pagliano|nome=Franco|coautori=|titolo= Aviatori italiani: 1940-1945|editore=Ugo Mursia Editore|città=Milano|anno=2004|lingua=italiano|id=ISBN 8-84253-237-1|cid=Pagliano2004}}
*{{cita libro|cognome= Pagliano|nome=Franco|coautori=|titolo=Storia di diecimila aeroplani|editore=Edizioni Europee|città=Milano|anno=1954|lingua=italiano|id=|cid=Pagliano1954}}
*{{cita libro|cognome=Quilici|nome=Folco|coautori=|titolo=Tobruk 1940. Dubbi è verità sulla fine di Italo balbo|editore=A. Mondadori Editore|città= Milano|anno=2014|lingua=italiano|id=ISBN 8-85204-901-0|cid=Quilici2014}}
*{{cita libro|cognome= Rocca|nome=Gianni|coautori=|titolo=I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale|editore=|città=Milano|anno=1993|lingua=italiano|id=ISBN 88-04-44940-3|cid=Rocca1993}}
*{{cita libro|cognome=Rodogno|nome=Davide|coautori=|titolo=Fascism's European Empire: Italian Occupation During the Second World War|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge|anno=2006|lingua=inglese|id=ISBN 0-52184-515-7 |cid=Rodogno2006}}
*{{cita libro|cognome= Segrè|nome=Claudio G.|coautori=|titolo=Italo Balbo: A Fascist Life|editore=University of California Press|città= Berkeley|anno=1990|lingua=inglese|id=ISBN 0-52091-069-9|cid=Segrè1990}}
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*{{cita pubblicazione |quotes= |autore=Ferdinando Pedriali|coautori= |data= |anno=1995|mese=Novembre|titolo=Biplani d'assalto in Africa Settentrionale|rivista=Rivista Storica|editore=Coop. Giornalisti Storici a.r.l.|città=Roma|volume= |numero=10|pagine=14-25|doi= |id=|url= |lingua=italiano|accesso= |abstract= |cid=Pedriali1995}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|autore=|url=http://www.aeronautica.difesa.it/storiaTradizione/Documents/SACRARIO.pdf|titolo=Il Sacrario dell'Aeronautica Militare|accesso=15 giugno 2014|lingua=|editore=http://www.aeronautica.difesa.it/Pagine/default.aspx|opera=Il Portale dell'Aeronautica Militare|cid=Sacrario}}
 
{{Portale|Aviazione|biografie|guerra}}