Classe Milano: differenze tra le versioni

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|Nome = Classe Milano
|Immagine = Priscafo Regina Madre a Luino.JPG
|Didascalia = Il ''Genova'' a Luino. La nave a destra è il [[Piemonte (piroscafo)|piroscafo ''Regina Madre'']]
|Bandiera = {{Insegna navale|ITA|mercantile}}
|Tipo = piroscafo lacuale
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|Impostata = 1904
|Varata =
|Destino_finale = demoliteaffondate all'inizionel degli1944 annida duemilaattacchi aerei
|Stato =
|Dislocamento = 182
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|Ref =
}}
La '''classe ''"Milano"''''' è stata una classe di tre [[piroscafo|piroscafi]] (''Milano'', ''Torino'' e ''Genova'')<ref name =maggiore>http://maggiore.appassionati-navigazionelaghi.it/</ref>, poi riclassificati motonavi, in servizio sul [[Lago Maggiore]]<ref name = Milano>http://como.appassionati-navigazionelaghi.it/piroscafi/milano.php Motonave ex. piroscafo Milano</ref> .
 
== Caratteristiche ==
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Con il passaggio alla "Società Subalpina di Imprese Ferroviarie" (1923) le unità ebbero lo [[scafo]] ridipinto in nero. Ritenuti validi, ed essendo anche i battelli più recenti della [[flotta]], vennero salvati dalle demolizioni degli anni Venti e se ne pianificò la trasformazione in [[motonave|motonavi]], cosa che però non avvenne.
 
Queste unità furono protagoniste, loro malgrado,bersaglio degli attacchi aerei angloamericani dell'autunno 1944<ref name =maggiore/>.
 
Il 25 settembre 1944 un gruppo di [[cacciabombardieri]], dopo aver sganciato un grappolo di bombe ad [[Intra]], sorprese il ''Genova'', proveniente da [[Pallanza]], davanti a [[Baveno]], mitragliandolo ripetutamente. Con 34 morti (fra cui il comandante Edoardo Fornara), il timoniere riuscì ad accostare e sbarcare i feriti, poi il battello in fiamme andò alla deriva sino allo scoppio delle caldaie, si rovesciò ed affondò (il relitto è ancora sul fondale).
 
Nel pomeriggio, comedello sestesso non bastasse,giorno il ''Torino'' venne mitragliato e affondato al pontile di [[Luino]], questa volta senza vittime.
 
Il 26 settembre 1944 il ''Milano'' in rotta Laveno-Intra venne attaccato e mitragliato da 6 velivoli angloamericani; in fiamme, il natante venne condotto sino alla punta Castagnola, nei cui pressi si trova Villa Ermitaggio di [[Pallanza]], ove vennero sbarcati i superstiti<ref>http://archiviostorico.corriere.it/2008/maggio/11/battello_della_morte_trovato_dopo_co_7_080511038.shtml Corriere della Sera, Pagina 13 (11 maggio 2008): "Il battello della morte trovato dopo 63 anni"</ref>. Perirono fra gli altri il capitano Antonio Colombo, il marinaio Giovanni Tarazza ed il fuochista Giuseppe Colombara. Ufficialmente le vittime furono 26 (12 civili e 14 militi della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]]), ma alcune fonti affermano che probabilmente furono di più. Nel pomeriggio le corde che trattenevano legato agli alberi il relitto annerito del ''Milano'' si ruppero, ed il battello andò alla deriva sino a 250 metri da Punta Castagnola, si spezzò in due e affondò (il relitto, a 235 metri di profondità, è stato rinvenuto da una ricerca dei Vigili del Fuoco nel 2007).
 
Nel 1945, essendo ormai irrecuperabili gli altri due piroscafi, venne recuperato il relitto del ''Torino'', affondato in acque basse. Venne sostituito il motore trasformandolo in una [[motonave]] e ricostruite le sovrastrutture, con aspetto più moderno, sebbene contraddistinto dalla plancia rialzata. Un successivo rimodernamento del 1969 ha dato al ''Torino'' l'aspetto attuale, che lo rende molto simile alle altre motonavi anni '50. Il natante è tuttora in servizio.