Juan Antonio Llorente: differenze tra le versioni

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=== Esilio in Francia ===
Con il ritorno al potere di [[Ferdinando VII]] viene [[Restaurazione|restaurato]] l'[[assolutismo monarchico]] nel [[1814]] e ristabilita l'Inquisizione. Con la sconfitta francese nella [[battaglia di Vitoria]] Llorente fugge in Francia <ref>Gérard Dufour, ''Juan Antonio Llorente en France, 1813-1822: contribution à l'étude du libéralisme chrétien en France et en Espagne au début du XIXème siècle'', Librairie Droz, 1979</ref> portando con sé i documenti sull'Inquisizione che egli ritiene essere una sua personale proprietà <ref>Alcuni di questi documenti saranno venduti nel [[1821]] alla Biblioteca Reale di Parigi per una somma considerevole</ref>
Nel frattempo ilreil re restaurato condanna Llorente al bando del Regno e confisca i suoi beni.

Llorente si è rifugiatorifugia prima a [[Lectoure]] successivamente a [[Bordeaux]] e sul finire dell'[[Impero napoleonico|Impero]] nel 1814 a Parigi. Tenta inutilmente di ottenere il perdono dida Ferdinando VII.
Il 17 febbraio 1817, l'[[ultrarealisti|ultrarealista]] Clausel de Coussergues dichiara alla Camera che l'Inquisizione in Spagna era «il più moderato dei tribunali, a malapena un tribunale di censura, che nei secoli aveva fatto meno vittime del furore rivoluzionario in Francia durante il Terrore». Si trattava di un episodio marginale condannato all'unanimità dalla Camera ma il clamore che suscita questa dichiarazione sia presso i rifugiati spagnoli che sulla stampa liberale indica a Llorente i vantaggi che può trarne con un'opera su questo argomento. Pubblica infatti la ''Histoire critique de l'inquisition d'Espagne'' in quattro volumi che sarà tradotta in inglese, in tedesco, in olandese e in italiano e che gli procurerà critiche, ostilità e infine la sospensione "a divinis".
Il 17 febbraio [[1817]], l'[[ultrarealisti|ultrarealista]] Clausel de Coussergues dichiara alla Camera che l'Inquisizione in Spagna era «il più moderato dei tribunali, a malapena un tribunale di censura, che nei secoli aveva fatto meno vittime del furore rivoluzionario in Francia durante il Terrore» <ref>Aldo Alessandro Mola, ''Sentieri della libertà e della fratellanza ai tempi di Silvio Pellico: atti del convegno di Saluzzo 6-7 aprile 1990'', Centro per la storia della massoneria (Rome, Italy), Bastogi, 1994 p.34</ref>.
 
Il 17 febbraio 1817, l'[[ultrarealisti|ultrarealista]] Clausel de Coussergues dichiara alla Camera che l'Inquisizione in Spagna era «il più moderato dei tribunali, a malapena un tribunale di censura, che nei secoli aveva fatto meno vittime del furore rivoluzionario in Francia durante il Terrore». Si trattavatratta di un episodio marginale condannato all'unanimità dalla Camera ma il clamore che suscita questa dichiarazione sia presso i rifugiati spagnoli che sulla stampa liberale indicamostra a Llorente i vantaggi che può trarne con un'opera su questo argomento. Pubblica infatti la ''Histoire critique de l'inquisition d'Espagne'', in quattro volumi, che sarà tradotta in inglese, in tedesco, in olandese e in italiano e che gli procurerà critiche, ostilità e infine la sospensione "a divinis".
 
=== Espulsione dalla Francia ===