Miracolo eucaristico di Bolsena: differenze tra le versioni

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== Controversie e analisi scientifiche ==
Secondo Maurizio Magnani, "«La Chiesa assunse una posizione netta circa la [[Transustanziazione|presenza reale]], e non simbolica, di [[Gesù]] nell'ostia e nel vino consacrati solo intorno al [[1150]]"».<ref name=magnani153>{{cita|Magnani|p. 153.|Magnani}}</ref> L'[[Antropologia|antropologo]] [[Alfonso Maria Di Nola]], in un articolo pubblicato sul [[Corriere della Sera]] il 26 marzo [[1995]], evidenziò tuttavia che «Nel periodo tra il [[1200]] e il [[1300]] la Chiesa è testimone di una lunga controversia tra [[Ordine dei frati predicatori|domenicani]] e [[Ordine francescano|francescani]] che riguarda la transustanziazione»,<ref name=magnani154/> in quanto l'orientamento della Chiesa non era stato accettato dalla totalità dei fedeli, e, nei decenni a seguire, si erano susseguiti accesi dibattiti, anche fra membri del clero, circa la presenza reale o simbolica di Gesù.<ref name=magnani153/>
 
Questa situazione, aggiunge Di Nola, «produsse una folla di miscredenti e di dubitanti che alcuni miracoli avrebbero potuto convincere, piegandoli alla tesi della reale trasformazione» dell'ostia nel corpo di Cristo.<ref name=magnani154/> Secondo Magnani, proprio in questo clima si verificò l'evento di Bolsena, che sarebbe stato utilizzato da [[papa Urbano IV]] «per sancire, una volta per tutte, il dogma della reale presenza di Cristo nelle ostie consacrate» .<ref name=magnani153/> Il dogma relativo alla transustanziazione, poi, fu fissato nel [[1551]] daldurante Conciliola di Trento nellaXIII sessione XIIIdel (Decreto[[Concilio sull'Eucaristia)di Trento]].<ref>[{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/transustanziazione_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=Transustanziazione - Enciclopedia Treccani]Italiana (1937)|accesso=21 giugno 2014}}</ref>
 
Secondo Johanna C. Cullen, ricercatrice presso la [[Università di Georgetown|Georgetown University]] di [[Washington]], il sanguinamento dell'ostia di Bolsena è facilmente spiegabile con la presenza di un [[batterio]] molto comune, la ''[[serratia marcescens]]'',<ref>{{cita pubblicazione|autore=Johanna C. Cullen|titolo= The Miracle of Bolsena|rivista=ASM News|anno=1994|pagine=187.191|volume=60}}</ref> che, in periodi di caldo e in luoghi umidi, produce su pane e focacce un abbondante pigmento rosso vivo chiamato ''[[prodigiosina]]'', di consistenza leggermente viscosa, facilmente scambiabile per sangue fresco.<ref>{{cita|Magnani|p. 8.|Magnani}}</ref> La Cullen, inoltre, riuscì a riprodurre in laboratorio gli effetti del presunto miracolo.<ref name=docente>[http://www.professionedocente.org/index.php?option=com_content&task=view&id=51&Itemid=1 ''Professione Docente'']. <small>URL consultato in data 2 febbraio 2013.</small></ref>