Remain in Light: differenze tra le versioni

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|successivo = [[The Name of This Band Is Talking Heads]]
|anno successivo = 1982
|singolo1 = [[Once in a Lifetime]]
|data singolo1 = 2 febbraio 1981
|singolo2 = [[Houses in Motion]]
|data singolo2 = 5 maggio 1981 <small>(alternate mix)</small>
}}
{{Recensioni album
| recensione1 = Ondarock
| giudizio1 = Pietra miliare<ref name=Ondarock>[http://www.ondarock.it/pietremiliari/talkingheads_remain.htm] su Ondarock.</ref>
| recensione2 = [[Allmusic]]
| giudizio2 = {{giudizio|5|5}}<ref name=Allmusic>[http://www.allmusic.com/album/remain-in-light-mw0000192118 Scheda dell'album] su Allmusic.</ref>
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[[File:Grummannavy.PNG|thumb|upright|I [[Grumman TBF Avenger|Grumman Avengers]], usati dall'esercito degli Stati Uniti, ispirarono la copertina iniziale, in seguito usata come retro dopo il cambio di titolo.]]
La copertina fu concepita da Tina Weymouth e Chris Frantz con l'aiuto del ricercatore del [[Massachusetts Institute of Technology]] Walter Bender e il suo gruppo del Media Lab<ref name=bowman176/><ref name=kalman415>Tibor Kalman, Peter Hall, Michael Bierut, ''cit.'' p. 415.</ref>. Prendendo ispirazione da ''Melody Attack'', la copia creò un collage di aerei da guerra rossi in formazione militare sull'Hymalaya<ref name=bowman176/>. Gli aerei raffigurati sono [[Grumman Avenger]], in onore del padre della Weymouth, ex ammiraglio<ref name=bowman183/>. L'idea per il retro di copertina era di inserire semplicemente i ritratti dei quattro Talking Heads. La Weymouth frequentò spesso il MIT durante l'estate del 1980 e lavorò con Scott Fisher, un collega di Bender, alla realizzazione al computer delle idee. Il processo fu complesso perché la potenza dei computer negli anni ottanta era limitata: solo il [[mainframe]] richiese l'impiego di numerose stanze<ref name=bowman176>David Bowman, ''cit.'', p. 176.</ref>. La Weymouth e Fisher erano entrambi appassionati di maschere e usarono il concetto per sperimentare con i ritratti. I volti furono cancellati con blocchi di colore rosso, tranne che per gli occhi, i nasi e le bocche. La Weymouth pensò di sovrapporre il volto di Eno sui quattro ritratti per evocare il suo egocentrismo (il produttore aveva chiesto di essere raffigurato in copertina insieme ai quattro membri del gruppo), ma alla fine cambiò idea<ref name=bowman177>David Bowman, ''cit.'', p. 177.</ref>.
[[File:Remain in Light logo.jpg|thumb|left|La caratteristica grafica del nome della band così come appare in testa alla copertina.]]
 
Il resto dell'artwork e le note di copertina furono disegnate dal designer grafico Tibor Kalman e dalla sua compagnia M&Co<ref name=kalman415/><ref name=bowman177/>. Kalman era molto critico verso il formalismo e il design professionale nell'arte e nella pubblicità<ref name=bowman174>David Bowman, ''cit.'', p. 174.</ref>. Offrì gratuitamente il suo lavoro e discusse la possibilità di usare materiali anticonvenzionali come la carta smerigliata e il veltro per la busta dell'LP. La Weymouth, scettica all'idea di ingaggiare una compagnia di design, rifiutò le proposte di Kalman e preferì le immagini computerizzate fatte al MIT. La creazione del design fece notare alla band che il titolo ''Melody Attack'' era troppo frivolo per la musica prodotta; decisero quindi per ''Remain in Light''<ref name=bowman177/>. David Byrne ha dichiarato: "Oltre a non essere così melodica, la musica aveva da dire qualcosa che al tempo sembrava nuovo, trascendente e forse anche rivoluzionario, almeno per le canzoni funk-rock". L'immagine degli aerei fu relegata sul retro e i ritratti modificati divennero la copertina principale. Kalman dichiarò poi che gli aerei non furono rimossi del tutto perché sembravano un riferimento alla [[crisi degli ostaggi in Iran]] del 1979-1981<ref name=bowman178/>.