Remain in Light: differenze tra le versioni

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=== Giudizio della critica ===
L'album, dopo il suo rilascio, è stato acclamato ampiamente dalla critica musicale mondiale. Ken Tucker del magazine ''Rolling Stone'' ha lodato il suo tentativo coraggioso e coinvolgente di individuare un terreno comune, nei primi anni [[1980]], fra generi musicali spesso ostili e divergenti, concludendo che esso raccoglie musica spaventosa e divertente, che fa «ballare e pensare, pensare e ballare, ballare e pensare,''[[ad infinitum]]''».<ref>{{cita libro|url=http://www.rollingstone.com/music/artists/talking-heads/albumguide |titolo=Remain In Light by Talking Heads|autore=Tucker, Ken |giornaleopera=Rolling Stone |data=dicembre 1980|issue=332|pages=55}}</ref> [[Robert Christgau]], scrivendo per ''[[The Village Voice]]'', lo ha descritto come l'opera «nella quale David Byrne è riuscito a conquistare la sua paura della musica in un' ottica visionaria [[Afrobeat|Afrofunk]], chiara, distaccata, quasi misticamente ottimistica».<ref name="christg">{{cita web|url=http://www.robertchristgau.com/get_artist.php?nome=talking+heads|titolo=Talking Heads: Consumer Guide Reviews|autore=Christgau, Robert|opera=[[The Village Voice]]|editore=[[Robert Christgau]]|consultatoaccesso=25 giugno 2014}}</ref> Michael Kulp del ''[[The Daily Collegian]]'' ha affermato che ''Remain in Light'' non deve essere etichettato sotto il genere "rock classico" come i suoi tre predecessori,<ref name="DCPS">{{Cita news|titolo=Talking Heads: new mixture of pop styles|autore=Kulp, Michael|opera=[[The Daily Collegian]]|paginap=12|data=12 novembre 1980}}</ref> mentre [[John Rockwell]], in una sua recensione per il ''[[The New York Times]]'', è addirittura convinto che la band, con la pubblicazione di questo lavoro, può essere definitivamente annoverata fra i «gruppi più avventurieri dell'[[America]]».<ref name="NYT">{{Cita news |titolo=New Territory for The Talking Heads|autore=Rockwell, John|opera=[[The New York Times]]|paginap=D24|data=5 ottobre 1980}}</ref> A Sandy Robertson del ''[[Sounds]]'' è piaciuta sopratutto la natura innovativa e sperimentale dell'album,<ref name="smag">{{Cita news |titolo=Talking Heads: Remain In Light|autore=Robertson, Sandy|opera=[[Sounds]]|paginap=27|data=11 ottobre 1980}}</ref> così come alla ''[[Billboard]]'' che una volta disse: «Quasi ogni lp dei Talking Heads rilasciato negli ultimi quattro anni alla fine è rientrato nella lista di quelli preferiti dalla critica. ''Remain in Light'' non fa eccezione».<ref name="bill">{{Cita news |titletitolo=Top Album Picks: Talking Heads–Remain In Light|workeditore=[[Billboard (magazine)|Billboard]]|pagep=66|datedata=October 18, ottobre 1980}}</ref>
 
William Ruhlmann di [[Allmusic]] ritiene che il disco rappresenti la definitiva transizione, appena accennata nel precedente ''[[Fear of Music]]'', del gruppo verso una musica più completa e matura: «I Talking Heads si sono connessi con un pubblico pronto a seguire la loro evoluzione musicale e l'album è stato così inventivo ed influente.»<ref name="AMG">{{Allmusic|class=album|id=r19634|tab=|etichetta=Remain in Light&nbsp;– Talking Heads |first=William |last=Ruhlmann |consultatoaccesso=25 giugno 2014}}</ref> Nel [[1995]] Eric Weisbard, giornalista della branca della rivista ''[[Spin (rivista)|Spin]]'' ''[[Spin (rivista)|Spin]] Alternative Record Guide'', ha elogiato lo sforzo della produzione di Eno, che ha permesso di dare sfogo a tutti gli eccessivi stanziamenti della musica africana nei pezzi del quartetto<ref name="spin">{{cita libro|autore= Weisbard, Eric|titolo= Spin Alternative Record Guide|editore= [[Vintage Books]]|paginap=394|anno= 1995|isbn= 0-679-75574-8}}</ref> Nel [[2004]], Barry Walsh della[[Slant Magazine|Slant]] ha aggettivato i suoi risultati come «semplicemente magici», dopo che riuscì a trasformare il rock della band in un' entità più globale in termini di portata musicale e lirica.<ref name="SM">{{cita web |url=http://www.slantmagazine.com/music/music_review.asp?ID=523|titolo=Talking Heads: Remain In Light|autore=Walsh, Barry|editore=[[Slant Magazine|Slant]]|data=6 novembre 2004|consultatoaccesso= 25 giugno 2014}}</ref> Infine, nel [[2008]], Sean Fennessey di ''[[Vibe (magazine)|Vibe]]'', alla fine di un suo commento sull'album, scrisse: «I Talking Heads hanno portato i poliritmi africani a New York City e hanno fatto il viaggio di ritorno con un elegante e alieno [[post-punk]] nella valigia.»<ref name="vibe">{{Cita news |titolo=Talking Heads: Remain In Light|autore=Fennessey, Sean|opera=[[Vibe (magazine)|Vibe]]|paginap=104|data=settembre 2008}}</ref>
 
===Riconoscimenti===
''Remain in Light'' è stato nominato il miglior album degli anni ottanta dalla ''Sounds'', davanti a ''[[The Absolute Game]]'' degli [[The Skids]], e dal ''[[Melody Maker]]'',<ref>{{Cita news |titolo=The Best of 1980|autore=''Sounds'' staff|opera=[[Sounds (magazine)|Sounds]]|paginap=31|data=13 dicembre 1980}}</ref><ref>{{Cita news |titolo=1980 Melody Maker Albums|autore=''Melody Maker'' staff|opera=[[Melody Maker]]|formato=sezione estraibile|data=13 dicembre 1980}}</ref> mentre il ''The New York Times'' lo ha incluso nella sua rosa delle dieci migliori registrazioni di quell'anno.<ref>{{Cita news |titolo=The Pop Life: The 10 best of the albums issued in 1980|autore=Palmer, Robert|opera=[[The New York Times]]|paginap=C19|data=19 dicembre 1980}}</ref> Ma figura fra i primi posti anche in molte altre classifiche, come quella di Robert Christgau, che lo pone al secondo posto, dietro a ''[[London Calling]]'' dei [[The Clash]],<ref>{{cita web |url=http://www.robertchristgau.com/xg/pnj/deans80.php|titolo=Pazz & Jop 1980: Dean's List|autore=Christgau, Robert|opera=[[The Village Voice]]|editore=[[Robert Christgau]]|consultatoaccesso=25 giugno 2014}}</ref> oppure quella della ''[[NME]]'', nella quale si trova alla sesta posizione.<ref>{{Cita news |titolo=Best Albums of 1980|autore=''NME'' staff|opera=[[NME]]|formato=sezione estraibile|data=13413 dicembre 1980}}</ref> Inoltre occupa il podio (al numero 3, preceduto da ''[[The River (Bruce Springsteen)|The River]]'' di [[Bruce Springsteen]] e ''London Calling'' dei Clash) della lista di [[Pazz & Jop]], filiale di ''The Village Voice'', che ha aggregato i giudizi di più di un centinaio di recensioni.<ref>{{cita web|url=http://www.robertchristgau.com/xg/pnj/pjres80.php|titolo=The 1980 Pazz & Jop Critics Poll|opera=[[The Village Voice]]|editore=[[Robert Christgau]]|consultatoaccesso=25 giugno 2014}}</ref>
 
{{citazione
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|lingua=en
}}
Nel [[1989]], la ''Rolling Stone'' ha ritenuto ''Remain in Light'' il quarto miglior album di tutta la decade e il centoventiseiesimo di tutti i tempi.<ref>{{cita libro|autore=Irwin, Jim|tiolo=The Mojo Collection: The Greatest Albums of All Time|anno=2001 |editore=[[Canongate Books]]|isbn=1-84195-067-X |paginap=507}}</ref><ref name="RSLIST">{{Cits news |titolo=The 500 Greatest Albums of All Time|autore=''Rolling Stone'' staff|opera=[[Rolling Stone]]|paginap=126|data=12 novembre 2003}}</ref> Nel [[1993]], è stato posizionato all'undicesimo posto della classifica della ''NME'' dei 50 migliori dischi degli anni ottanta,<ref>{{Cita news |titolo=The 50 Greatest Albums Of The '80s|autore=''NME'' staff|opera=[[NME]]|paginap=19|data=25 settembre 1993}}</ref> e al sessantottesimo di quella delle migliori registrazioni della storia.<ref>{{Cita news |titolo=Greatest Albums Of All Time|autore=''NME'' staff|opera=[[NME]]|paginap=29|data=2 ottobre 1993}}</ref> Nel [[1997]], ''[[The Guardian]]'', raccolti tutti i pareri e le opinioni di ogni critico di fama, artista e [[DJ]] del mondo, ha deciso di metterlo alla postazione numero 43 della lista "100&nbsp;Best Albums Ever".<ref>{{Cita news |titolo=100 Best Albums Ever|autore=[[The Guardian]]|paginap=''Features''|data=19 settembre 1997}}</ref> Nel [[1999]], venne incluso dalla [[Vibe (rivista)|''Vibe'']] nella centuria dei migliori album del ventesimo secolo.<ref>{{Cita news |titolo=100 Essential Albums of the 20th Century|autore=''Vibe'' staff|opera=[[Vibe (rivista)|Vibe]]|paginap=162|data=dicembre 1999}}</ref> Nel [[2002]], [[Pitchfork Media]] lo collocò al secondo posto, dietro a ''[[Daydream Nation]]'' dei [[Sonic Youth]], nella sua "Top 100" delle più belle opere musicali degli ottanta.<ref name=pitch>{{cita web |url=http://pitchfork.com/features/staff-lists/5882-top-100-albums-of-the-1980s/10/ |autore=Pitchfork staff|titolo=Top 100 Albums of the 1980s|editore=[[Pitchfork Media]]|data=20 novembre 2002|consultatoaccesso=25 giugno 2014}}</ref> Un anno dopo la [[VH1]] lo posizionò al numero 88 della sua personale classifica dei migliori album di tutti i tempi<ref>{{cita libro|editoreditore=Hoye, Jacob|titolo=VH1: 100 Greatest Albums|anno=2003 |editore=[[Simon & Schuster]]|isbn=0-7434-4876-6 |paginap=194}}</ref> e la ''Slant'' in quelle dei 50 dischi pop più importanti e dei migliori lavori degli anni ottanta (nel [[2012]] al sesto posto).<ref>{{cita web|url=http://www.slantmagazine.com/music/features/vitalpop.asp|autore=Slant staff|titolo=Vitalpop!|editore=[[Slant Magazine|Slant]]|anno=2003|consultatoaccesso=15 settembre 2009}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.slantmagazine.com/music/feature/best-albums-of-the-1980s/308/page_10 |titolo=Best Albums of the 1980s |autore=Slant staff |editore=[[Slant Magazine|Slant]] |data= 5 marzo 2012 |accessdateaccesso=January25 25,gennaio 2013 }}</ref> Infine nel [[2006]], il magazine ''[[Q magazine|Q]]'' lo collocò alla postazione numero 27 della classifica "40 Best Albums of the 80s".<ref>{{CiteCita news |titletitolo=40 Best Albums of the 80s|authorautore=''Q'' staff|workeditore=[[Q magazine|Q]]|datedata=Augustagosto 2006}}</ref>
== Tracce ==
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# ''Right Start'' (Unfinished Outtake) - 4:07
 
La riedizione del 2006 indica che tutte le canzoni sono composte da David Byrne, Brian Eno, Chris Frantz, Jerry Harrison e Tina Weymouth.<ref name=RiL2006>{{cita album|artista=Talking Heads|titolo=Remain in Light||anno=2006|formato=CD|etichetta=Sire Records|distributore=Rhino Records|catalogo=8122 73300 2}}</ref> L'inserto del ''long playing'' del 1980 attribuisce invece i brani a David Byrne, Brian Eno e Talking Heads, con testi di David Byrne ad eccezione di ''Crosseyed and Painless'' e ''Born Under Punches (The Heat Goes On)'' i cui testi sono attribuiti a Byrne e Eno. Le etichette poste sul disco in vinile della stessa edizione attribuiscono i brani a Byrne e Eno ad eccezione di ''Houses in Motion'' e ''The Overload'' in cui Harrison è indicato come co-autore.<ref name=RiL1980>{{cita album|artista=Talking Heads|titolo=Remain in Light|anno=1980|formato=LP|etichetta=Sire Records|catalogo=SRK 6095}}</ref>
 
== Crediti ==
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* {{cita libro|autore=Joel Whitburn|titolo=Bubbling Under: Singles & Albums|editore=Hal Leonard Corporation|lingua=en|anno=1998|cid=Withburn|isbn = 0898201284}}
* {{cita libro|autore=David Bowman|titolo=This Must Be the Place: The Adventures of Talking Heads in the Twentieth Century|editore=HarperCollins|città=New York|lingua=en|anno=2001|cid=Bowman|isbn = 0-380-97846-6}}
* {{cita pubblicazione | nome=Michael A.| cognome=Brog |titolo="Living Turned Inside Out": The Musical Expression of Psychotic and Schizoid Experience in Talking Heads' Remain in Light |rivista=The American Journal of Psychoanalysis |volume=62 |numero=2 |anno=2002 |mese= |pp=163-184}}
* {{cita libro|autore=Maureen Droney|titolo=Mix Master Platinum: Engeneers Reveal Their Secrets to Success|editore=Berklee Press|città=Boston|lingua=en|anno=2003|cid=Droney}}
*{{Cita news|autore=Edward Helmore|titolo=The Business Is an Exciting Mess|pubblicazione=The Guardian|data=27 marzo 2009}}