Gaio Celio Caldo: differenze tra le versioni
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|Nazionalità = romano
|PostNazionalità = [[Console (storia romana)|console]] nel [[94 a.C.|94 a.C]]
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Contemporaneo di [[Lucio Licinio Crasso]], il maggiore oratore dell'epoca, Caldo fu il primo membro della sua ''[[gens]]'' a raggiungere posizioni di prestigio
== Biografia ==
Dopo aver invano tentato di diventare [[Questore (storia romana)|questore]] (pur essendo "''un giovane uomo illustre e ammirevole''" scrive Cicerone),<ref>Cicerone, ''Pro Plancio'', 52</ref> nel [[107 a.C.]] fu eletto [[tribuno della plebe]]. Il suo tribunato viene ricordato per la ''lex tabellaria'', diretta contro il [[Legato (storia romana)|legato]] Gaio Popilio, che imponeva nelle corti di giustizia l'uso di schede (''tabellae'') in casi di alto tradimento (''[[perduellio]]''). [[Cicerone]] riferisce che Caldo per il resto della sua vita si pentì di aver proposto questa legge, perché era stata mal applicata ed non aveva fatto il bene della Repubblica.<ref>Cicerone, ''[[De legibus]]'', III, 36</ref>
Nel [[94 a.C.]] fu eletto [[console (storia romana)|console]] con [[Lucio Domizio Enobarbo (console 94 a.C.)|Lucio Domizio Enobarbo]]; Caldo riuscì a prevalere, nonostante fosse un [[homo novus]] e vi fossero altri candidati con appoggi molto più potenti.<ref>Cfr. Cicerone, ''De petitione consulatus'', 11</ref>
Dopo il consolato e la [[pretura]] (nel [[99 a.C.]] o nel 100), fu probabilmente [[proconsole]] nella [[Spagna Citeriore]], come si evince da alcune monete della [[gens Caelia]], che portano il suo nome con la parola ''HIS (pania)'' e la figura di un cinghiale (che alluderebbe ai suoi successi in [[Gallia]]); secondo [[Joseph Hilarius Eckhel]] questo simbolo lo associerebbe alla città di [[Clunia]].
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