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[[File:Meister_der_Reichenauer_Schule_002.jpg|thumb|Ottone III.]]
Nel [[998]] [[Ottone III]] decise di venire a Venezia per incontrare [[Pietro II Orseolo]], figlio del precedente,<ref>{{cita|Zanotto|p. 15}}.</ref> e venne alloggiato nella torre orientale:<ref>{{cita|Zanotto|p. 16}}.</ref> rimase stupito per il lusso degli interni.<ref>{{cita|Sagornino|p. 116}}.</ref> Nonostante sino al [[1105]] non siano attestati cantieri,<ref>{{cita|Zanotto|p. 17}}.</ref> [[Enrico IV di Franconia]] quando venne a Venezia per vedere le spoglia di [[Marco evangelista]] fu ospitato nel palazzo.<ref name=Z19>{{cita|Zanotto|p. 19}}.</ref> Nel [[1105]] avvennero due incendi:<ref name=Z19/> la ristrutturazione conseguente non venne descritta dagli storici dell'epoca, ma si concluse prima del [[1116]], quando [[Enrico V di Franconia]] fu ospite a palazzo.<ref>{{cita|Zanotto|p. 20}}.</ref>
=== Ottone III, Enrico IV e Enrico V a Venezia ===
Ventidue anni dopo il sopraccitato incendio, [[Ottone III]] decise di venire a Venezia per incontrare [[Pietro II Orseolo]], figlio del precedente.<ref>{{cita|Zanotto|p. 15}}.</ref> Il doge gli preparò un appartamento nella torre orientale.<ref name=Z16>{{cita|Zanotto|p. 16}}.</ref> Considerato il soffermarsi degli autori dell'epoca su quest'ultimo dettaglio, possiamo dedurre che il palazzo fosse dotato di almeno due torri, una occidentale e una orientale, poste alle due estremità della facciata rivolta verso la laguna.<ref name=Z16/> Le cronache dell'epoca si soffermano anche sul descrivere l'apprezzamento dell'imperatore per i decori interni del palazzo, pari forse solo a quelli delle dimore imperiali, che erano stati perfezionati dall'allora doge Pietro II Orseolo.<ref name=Z16/><ref>{{cita|Sagornino|p. 116}}.</ref>
 
Dal [[998]], anno in cui Ottone III fu ospite a Palazzo Ducale, al [[1105]] non sono presenti fonti che diano informazioni precise sulle ristrutturazioni subite dalla fabbrica dell'edificio.<ref>{{cita|Zanotto|p. 17}}.</ref> È tuttavia probabile che [[Domenico Selvo]], doge tra il [[1071]] e il [[1084]], abbia curato la decorazione del palazzo in quanto egli stesso diede un forte impulso a quella della chiesa attigua.<ref name=Z18>{{cita|Zanotto|p. 18}}.</ref> Tuttavia tutti questi decori vennero distrutti nei successivi restauri e in particolare dall'incendio del [[1574]]: come ricorda [[Francesco Sansovino]], furono distrutte "le porte di marmo pario colonnate e figurate con gran maestria" che erano presenti nella sala delle Quattro Porte.<ref name=Z18/> Il successivo doge [[Vitale Falier]] ebbe modo di ospitare a palazzo l'imperatore [[Enrico IV di Franconia]] che, essendo devotissimo, ebbe modo di venire in città in quanto ivi si trovava il corpo dell'evangelista Marco.<ref name=Z19>{{cita|Zanotto|p. 19}}.</ref> Sotto il dogato di [[Ordelaffo Falier]] avvennero, alla distanza di due mesi, approssimativamente attorno all'anno [[1105]], due incendi, che distrussero vari edifici cittadini.<ref name=Z19/> Il più tragico dei due fu probabilmente il secondo, scoppiato a causa di un fulmine e diffusosi a causa del forte vento.<ref name=Z19/> I danni che tale incendio provocò alla basilica e al palazzo sono solo accennati dagli storici dell'epoca,<ref name=Z20>{{cita|Zanotto|p. 20}}.</ref> che non descrivono neppure la ristrutturazione curata dal doge, conclusasi prima del [[1116]], anno in cui ospitò [[Enrico V di Franconia]].<ref name=Z20/>
 
== Ampliamenti ==