Programma Mercury: differenze tra le versioni
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I moduli spaziali del programma Mercury (chiamati capsula o capsula spaziale) erano piccoli veicoli per una sola persona; si diceva che non venissero pilotati, ma che li si indossasse. Solo 1,7 m³ di volume, la capsula Mercury era grande appena per contenere il suo pilota. Dentro c'erano 120 controlli: 55 [[interruttore|interruttori]] elettrici, 30 [[fusibile|fusibili]] e 35 leve meccaniche. Il veicolo fu progettato da Max Faget e dallo Space Task Group della [[NASA]].
Durante la [[fase di lancio]] della missione, i veicoli Mercury e gli [[astronauta|astronauti]] erano protetti da eventuali incidenti dal [[Launch Escape System]]. Il LES consisteva in un [[missile]] a carburante solido, 23400 kg di spinta, montato su una torre sopra il veicolo. Nel caso di un aborto di lancio, il LES si sarebbe attivato per un secondo, portando via il modulo Mercury dal veicolo di lancio difettoso. Il modulo sarebbe poi sceso con il suo sistema di recupero con paracadute. Dopo l'interruzione dell'iniettore del [[motore]] (BECO), il LES non era più utile e veniva separato dal veicolo Mercury da un missile a carburante solido, 360
Per separare il modulo Mercury dal veicolo di lancio, il modulo utilizzava tre piccoli [[razzo|razzi]] a carburante solido, 120
Il modulo aveva solo propulsori per il controllo dell'[[assetto di volo|assetto]]. Dopo l'entrata in [[orbita]] e prima del rientro non potevano cambiare la loro orbita. I veicoli avevano tre serie di propulsori per ciascun asse ([[imbardata]], [[beccheggio]] e [[rollio]]), riforniti da due serbatoi separati di [[carburante]]. Un set automatico di propulsori ad alto e basso potenziale e una serie di propulsori manuali si alimentavano sia dal serbatoio automatico che dal serbatoio manuale. Il pilota poteva usare qualsiasi dei tre sistemi di spinta e alimentarli dai due serbatoi di carburante per fornire al modulo un controllo di assetto.
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Il modulo Mercury fu progettato per essere totalmente controllabile da terra nel caso che l'ambiente indebolisse l'abilità del pilota.
Il modulo aveva tre [[retrorazzo|retrorazzi]] di spinta a carburante solido, 450
C'era un piccolo [[ipersostentatore|flap]] di metallo sulla punta del modulo chiamato "spoiler". Se il modulo avesse iniziato il rientro con la punta (un altro assetto stabile per il rientro della capsula), la resistenza dell'aria sullo "spoiler" avrebbe girato il modulo per il più opportuno assetto di rientro con lo [[scudo termico]].
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Già agli inizi del 1959 erano infatti stati stabiliti i criteri su cui si sarebbe basata la scelta dei piloti che si candidarono per tale ruolo. Questi prevedevano:
* età inferiore a 40 anni
* altezza inferiore a 183,5
* ottime condizioni fisiche
* titolo di studio di [[Bachelor]]
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Per testare invece la resistenza d’impatto della capsula, la McDonnell si avvalse della ''collaborazione'' del [[maiale]] ''Gentle Bess''. La prova fu un pieno successo dato che il maiale sopravvisse all’impatto senza alcun problema. La [[NASA]] invece rifiutò di far eseguire ulteriori test con maiali, dato che questi animali non sono in grado di sopravvivere a lungo in una posizione seduta, cioè completamente atipica per l’animale.
Vennero dunque nuovamente effettuate delle prove con primati. Il 28 maggio 1959 un razzo del tipo Jupiter portò i due primati ''Able'' e ''Baker'' nello spazio fino ad un’altezza di 300 miglia (poco più di 482
A settembre venne eseguito con successo un volo di collaudo per il programma Mercury mediante l’uso di una cosiddetta ''Big Joe Atlas''. Vennero ottenuti importantissimi risultati ed esperienze per il calcolo dell’angolo di rientro nell’atmosfera terrestre ed in particolar modo sulle temperature che si creano durante questa fase per ottimizzare ulteriormente lo scudo termico della capsula.
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|| 21-08-1959
| 20
| [[volo suborbitale]], accensione erronea del sistema di salvataggio prima del lancio
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|| 09-09-1959
| 13 min
| volo suborbitale con parziale successo
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|| 04-10-1959
| 5 min
| volo suborbitale
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|| 04-11-1959
| 8 min
| volo suborbitale, simulazione di lancio fallito
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|| 04-12-1959
| 11 min
| volo suborbitale
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|| 21-01-1960
| 8 min
| volo suborbitale
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|| 09-05-1960
| 1 min
| collaudo del sistema di salvataggio con lancio da terra
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|| 29-07-1960
| 3 min
| volo suborbitale, lancio fallito
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|| 08-11-1960
| 2 min
| volo suborbitale con parziale successo
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|| 21-11-1960
| 2
| volo suborbitale, lancio fallito
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|| 19-12-1960
| 15 min
| volo suborbitale
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|| 31-01-1961
| 16 min
| volo suborbitale
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Riga 246:
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|| 21-02-1961
| 17 min
| volo suborbitale
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Riga 252:
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|| 18-03-1961
| 5 min
| volo suborbitale
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Riga 258:
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|| 24-03-1961
| 8 min
| volo suborbitale
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Riga 264:
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|| 25-04-1961
| 7 min
| lancio fallito
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Riga 270:
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|| 28-04-1961
| 5 min
| volo suborbitale con parziale successo
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Riga 276:
| Freedom 7
|| 05-05-1961
| 15 min
| volo suborbitale, primo americano nello spazio
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Riga 282:
| Liberty Bell 7
|| 21-07-1961
|| 15 min
| [[Virgil Grissom|"Gus" Grissom]]
| volo suborbitale
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|| 13-09-1961
|| 1 ora 49 min
| senza equipaggio
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Riga 303:
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|| 19-11-1961
|| 3 ore 21 min
| ''scimpanzé Enos''
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Riga 310:
| Friendship 7
| 20-02-[[1962]]
| 4 ore 55 min
| [[John Glenn]]
| primo americano in orbita intorno alla [[Terra]]
Riga 317:
| Aurora 7
| 24-05-1962
| 4 ore 56 min
| [[Malcolm Scott Carpenter|Scott Carpenter]]
|
Riga 324:
| Sigma 7
|| 03-10-1962
|| 9 ore 13 min
| [[Walter Marty Schirra|Walter Schirra]]
|
Riga 331:
| Faith 7
|| 15-05-1963
|| 34 ore 19 min
| [[LeRoy Gordon Cooper|Gordon Cooper]]
| Atterraggio il giorno successivo
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