Arazzi di Alessandro Magno: differenze tra le versioni

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I dei [[arazzi]], di altissima fattura e dimensioni imponenti, furono intessuti (secondo l'ipotesi di [[Aby Warburg]]<ref name="engramma"/>) nella città fiamminga di [[Tournai]], in un'epoca compresa tra la fine degli [[anni 1450|anni '50]] e l'ultimo quarto del [[XV secolo]]<ref name="engramma"/>. Sempre secondo Warburg, la trasposizione su arazzo del ciclo narrativo del ''[[Romanzo di Alessandro]]'' fu eseguita per [[Carlo il Temerario]] (o su sua commissione)<ref name="engramma"/>.
 
Il testo letterario d'ispirazione per gli arazzi è di [[letteratura medievale francese|area letteraria]] [[Borgogna|borgognona]]: per la precisione, la versione del ''Roman d'Alexandre'' presa a riferimento è il è quella che realizzò, nel [[1440]], lo scrittore e traduttore [[Jean Wauquelin]], importante figura intellettuale della corte del [[Ducato di Borgogna]]. Secondo l'ipotesi di [[Aby Warburg]], le fattezze di Alessandro riprodurrebbero quello di [[Carlo il Temerario]]<ref name="engramma"/>.
 
Da un punto di vista culturale, l'identificazione tra le figure dei due condottieri realizza un episodio di ricezione dell'[[antichità]] che ha caratteri di singolarità dal punto di vista stilistico: infatti, pur in piena [[Umanesimo|età umanistica]], la narrazione iconografica resiste alla "ripulitura" della tradizione su [[Alessandro Magno]], compiuta dalla sensibilità umanistica sugli elementi fantastici ritenuti (in questo caso a torto<ref name="engramma"/>) come l'eredità di gusto e di una [[superfetazione]] medievale<ref name="engramma"/>. Indulge, invece, su attardate "''tematiche cavalleresche e [...] stilemi [[Gotico internazionale|gotico-internazionali]], secondo un [[Romanzo cortese|gusto ancora tutto cortese]], in netto ritardo rispetto alla rivoluzione artistica e culturale del tempo''"<ref name="engramma"/>. Tra gli episodi fantastici, di attardato "gusto" medievale, vi è anche il celebre ''[[Volo di Alessandro]]'', in cui il macedone si libra in volo trasportato da alcuni grifoni (in numero di 4, stavolta, rispetto ai canonici 2 dell'iconografia tradizionale dell'[[Volo di Alessandro|ascensione di Alessandro]]) tema figurativo che, nel [[Basso Medioevo]], aveva conosciuto notevole fortuna, destinata a declinare, tuttavia, con l'affermarsi della nuova sensibilità umanistica.
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== Destino degli arazzi ==
 
Furono donati al Principe [[Doria (famiglia)|Doria]] da [[Carlo V]]<ref name="Sito ufficiale">[http://www.dopart.it/genova/gli-arazzi/gli-arazzi-di-alessandro-magno/ Gli arazzi di Alessandro Magno], dal sito del [[Villa del Principe|Palazzo del Principe]]</ref>, dall'[[Sacro Romano Impero|Sacro Romano]] [[Sacro Romano Imperatore|Imperatore]]imperatore del [[Sacro Romano Impero]].
 
La collocazione degli arazzi a [[Genova]], nella [[Villa del Principe|Villa del Principe Doria]], risale agli [[anni 2000]]. In precedenza, i due arazzi erano conservati alla [[Galleria Doria-Pamphili]] di [[Roma]]<ref name="engramma">[[Monica Centanni]], [http://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=418 ''Il lungo volo di Alessandro''], in «''engramma, la tradizione classica nella memoria occidentale''», n. '''113''', gennaio-febbraio 2014</ref>.