Guido Cagnacci: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Guido Cagnacci 003.jpg|thumb|''La morte di Cleopatra'', [[1660]] circa, [[Vienna]], [[Kunsthistorisches Museum]].]]
{{Bio
|Nome = Guido
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Importanti furono anche due soggiorni [[Roma|romani]], nel secondo dei quali, tra il 1621 e il [[1622]], lo troviamo a fianco del [[Guercino]]. I suoi primi dipinti documentati sono le due tele che ornano la Cappella del Santissimo Sacramento nella Parrocchiale di [[Saludecio]], del [[1627]]. Dal [[1623]] al [[1648]] la sua attività si svolge soprattutto in [[Romagna]], un periodo che vede l'affermarsi della fama dell'artista, ma che è anche segnato da avvenimenti turbolenti, come un tentativo di fuga con una giovane e chiacchierata vedova della nobile famiglia Stivivi, Teodora, per il quale nel [[1628]] Guido è bandito da Rimini.
[[ImmagineFile:Cagnacci, Guido - Gloria di san Mercuriale - 1642-1643.jpg|thumb|Guido Cagnacci: ''Gloria di san Mercuriale'', [[Forlì]], [[Pinacoteca Civica di Forlì|Pinacoteca Civica]]]]
 
A Santarcangelo gode della protezione di Monsignor Bettini, che nel [[1635]] gli commissiona la pala con ''San Giuseppe e Sant'Egidio'' per la Confraternita dei falegnami e dei fabbri, opera che segna lo spartiacque tra la fase giovanile dell'artista e la maturità, che lo vedrà rivolgersi soprattutto verso i grandi maestri emiliani, e in particolare [[Guido Reni]] e il [[Guercino]].
 
Nel [[1643]] lavora ai dipinti del [[Duomo di Forlì|duomo]] di [[Forlì]] con ''[[San Valeriano (martire forlivese)|San Valeriano]] e [[San Mercuriale]]'', lavori a cui non sono estrenei né la prospettiva né i colori di [[Melozzo]], mentre nel [[1647]] è a [[Faenza]], in relazione con la potente famiglia Spada. Proprio per quel che può aver assorbito da Melozzo, a Roma e a Forlì, e per quel che ha colto dall'ambiente culturale forlivese, è stato messo in relazione con la [[scuola forlivese|scuola pittorica forlivese]].
 
Con il [[1648]] termina l'attività romagnola del pittore, che si stabilisce a [[Venezia]] con il nuovo nome di "Guido Canlassi da Bologna". A questo punto si datano molti dei suoi dipinti con figure femminili e soggetti profani. Su invito dell'imperatore [[Leopoldo I]], verso il [[1660]] si trasferisce a [[Vienna]], dove muore nel [[1663]]. Alla corte imperiale dipinge la sua opera più celebre, ''[[morte di Cleopatra (Cagnacci)|La morte di Cleopatra]]''. La versione finale, con le ancelle sullo sfondo, è conservata al [[Kunsthistorisches Museum]] di Vienna, mentre alla [[Pinacoteca di Brera]] si conserva una versione con la sola regina morente, di forte sensualità.
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La città di [[Forlì]], dopo altre esposizioni dedicate ad importanti pittori dell'area forlivese, quali [[Marco Palmezzano]] e [[Silvestro Lega]], ha organizzato una grande mostra "Guido Cagnacci, protagonista del Seicento tra [[Caravaggio]] e [[Guido Reni|Reni]]", allestita ai [[Chiesa di San Giacomo Apostolo dei Domenicani|Musei in San Domenico]] dal 20 gennaio al 22 giugno 2008.
 
La [[Pinacoteca civica di Forlì|Pinacoteca civica]] di Forlì ha, infine, acquistato un interessante dipinto allegorico del Cagnacci, la ''Allegoria dell'Astrologia sferica'', mentre la bellissima e discussa ''Fiasca con fiori'', sempre della Pinacoteca forlivese, ha in Cagnacci solo uno dei possibili autori.
 
== Note ==