Renzo Novatore: differenze tra le versioni
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|Attività = poeta
|Attività2 = filosofo
|Attività3=anarchico
|AttivitàAltre = , [[
|Nazionalità = italiano
|Epoca = 1900
|Immagine=Novatore.jpg
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== Biografia ==
Refrattario a ogni disciplina fin da giovanissimo,
▲Refrattario a ogni disciplina, il Ricieri Ferrari frequentò la scuola soltanto per alcuni mesi prima di abbandonarla definitivamente ed essere costretto dal padre a lavorare nei campi. Il suo profondo desiderio di conoscenza, unito ad una notevole forza di volontà, lo spinse però ad un personalissimo studio da autodidatta che lo portò a leggere [[Max Stirner]], [[Friedrich Nietzsche]], [[Georges Palante]], [[Oscar Wilde]], [[Henrik Ibsen]], [[Arthur Schopenhauer]], [[Charles Baudelaire]].
Non rinunciò comunque ad elaborare una visione autonoma, che costruì giorno dopo giorno, come ricorda il suo amico [[Tintino Persio Rasi|Auro D'Arcola]], attraverso una costante attività meditativa.
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Si sposò con Emma Rolla e con lei ebbe tre figli, uno dei quali morto in tenera età. Gli altri due, [[Renzo Ferrari|Renzo]] e Stelio, proseguirono sulle orme paterne una personalissima riflessione esistenzialista che svilupparono nell'ambito della produzione artistica e letteraria.
La prima volta in cui le cronache s'interessarono di lui fu nel 1910, quando un incendio distrusse la chiesa della [[Santuario di Nostra Signora degli Angeli|Madonna degli Angeli]] nella notte tra il 15 e il 16 maggio: le indagini dei regi carabinieri portarono infatti a identificare i responsabili del gesto in un gruppo di giovani anarchici del posto, tra i quali anche Abele Ferrari.
Contrario alla [[prima guerra mondiale|guerra]], nel [[1918]] venne richiamato sotto le armi ma si rese irreperibile. Venne dunque imputato di [[diserzione]] e condannato in contumacia alla [[pena di morte]]. Sarà poi arrestato e scarcerato in seguito ad [[amnistia]].
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{{Citazione|E le rane partirono... Partirono verso il regno della suprema viltà umana. Partirono verso il fango di tutte le trincee. Partirono.... E la morte venne! Venne ebbra di sangue e danzò macabramente sul mondo. Danzò con piedi di folgore... Danzò e rise... Rise e danzò... Per cinque lunghi anni. Ah, Come è volgare la morte che danza senza avere sul dorso le ali di un'idea... Che cosa idiota morire senza sapere il perché...|Dal poema ''Verso il nulla creatore''}}
Anarchico individualista, assunto lo pseudonimo di ''Renzo Novatore'', fu protagonista con i suoi compagni [[Dante Carnesecchi]] e [[Tintino Persio Rasi]] di alcuni dei più importanti episodi della lotta operaia del [[Biennio rosso in Italia|biennio rosso]] nella [[Provincia della Spezia]]: episodi la cui importanza non si comprende se non tenendo conto che allora La Spezia era una delle più importanti roccaforti militari italiane, circondata da una serie di forti e polveriere che ne dominavano il golfo, e caratterizzata dalla presenza di un arsenale militare e di alcune delle più importanti industrie belliche. In quel periodo molti lavoratori anelavano a "[[rivoluzione d'ottobre|fare come in Russia]]", tanto che era in molti anarchici, come [[Errico Malatesta]], la convinzione che la rivoluzione fosse dietro l'angolo e bastasse dare solo una spallata decisa.
Coerente fino alla fine nella [[Resistenza italiana|lotta]] al nascente [[fascismo]], fu ucciso il 29 novembre [[1922]] in un'imboscata dei Regi Carabinieri, che miravano alla cattura del bandito piemontese [[Sante Pollastri]], alla cui banda il Ferrari si era unito per sfuggire alle camicie nere.
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Le opere e il ricordo del Novatore sono state in gran parte distrutte dal regime fascista e sostanzialmente dimenticate anche da alcune parti del movimento antagonista.
Le sue firme compaiono con molti pseudonimi diversi (oltre al già citato ''Renzo Novatore'', anche ''Mario Ferrento'', ''Andrea Del Ferro'', ''Sibilla Vane''<ref>dal personaggio di Sybil Vane, presente nel romanzo ''[[Il ritratto di Dorian Gray]]'' di [[Oscar Wilde]]</ref>, ''Brunetta l'Incendiaria'', ecc.) su svariate pubblicazioni anarchiche dell'epoca, tra cui ''il Libertario'' della Spezia, ''Gli Scamiciati'' di [[Pegli]], ''Cronaca Libertaria'' di [[Milano]], ''il Proletario'' di [[Pontremoli]], ''Iconoclasta!'' di [[Pistoia]] e ''Nichilismo''.
Da ricordare inoltre tre libri di pubblicazione postuma: "Al di sopra dell'arco", "Verso il nulla creatore" e "Il mio individualismo iconoclasta".
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{{Citazione|Nella vita io cerco la gioia dello spirito e la lussuriosa voluttà dell'istinto. E non m'importa sapere se queste abbiano le loro radici perverse entro la caverna del bene o entro i vorticosi abissi del male. Nessun avvenire e nessuna umanità, nessun comunismo e nessuna anarchia valgono il sacrificio della mia vita. Dal giorno che mi sono scoperto ho considerato me stesso come meta suprema.}}
Rimaneva salda nel suo pensiero la convinzione che agire e schierarsi fosse una necessità irrinunciabile tanto che di lui si disse che ''scriveva come un angelo combatteva come un demonio''.
Su di lui restò sempre fortissima l'ispirazione di [[Max Stirner]] e di [[Nietzsche]].
==Bibliografia==
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