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Monumenti e Luoghi d'interesse: {{D|Chiesa di San Lorenzo Cellio}}
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Nell’anno [[187 a.C.]], divenuta [[Novara]] [[città romana]], furono disseminati in tutto il territorio dei coloni (soldati veterani in buona parte), cui furono distribuite terre in abbondanza. Un ''Cilius'' o ''Coelius'' avrà avuto in sorte questi terreni, sui quali edificò la sua rustica abitazione; attorno ne sorsero altre, formando un casale, che prese il nome dal primo abitante. Cellio è nominato in una carta dell’11 ottobre [[1601]].
 
== Monumenti e Luoghiluoghi d'interesse ==
{{D|Chiesa di San Lorenzo Cellio}}
[[File:Cellio.jpg|miniatura|sinistra|Chiesa parrocchiale di San Lorenzo]]
Chi giunge a Cellio da ogni parte della valle, nota immediatamente l’antica chiesa parrocchiale ed il maestoso campanile, il più alto della [[Valsesia]]. La chiesa dedicata a San Lorenzo venne ingrandita nel [[1669]] su disegno di [[Pellegrino Tibaldi]]. L’ingresso che reca la data del [[1585]] era la porta principale della chiesa antica. La bussola (1863) disegnata da [[Lorenzo Francione]], venne scolpita da Longhetti di [[Varallo]]. Nell’ultima cappella a destra si venerano le reliquie di San Cirillo. La cappella è ornata di pregevoli affreschi. A sinistra nella seconda cappella si ammirano un crocefisso molto espressivo in plastica ([[creta]]) ed affreschi di [[Lorenzo Peracino]] ([[1754]]). Nella terza cappella a sinistra c’è una tela del [[Tanzio da Varallo]], che rappresenta [[San Carlo]] che reca in processione la croce del Sacro Chiodo. Altre composizioni, raffigurano San Carlo che comunica gli appestati. I tre vetri istoriati a fuoco sono datati [[1623]]. Da notare gli affreschi del Coro, raffiguranti l’Invenzione e l’Esaltazione della Santa Croce del Rocca, e quelli della volta della Sacrestia eseguiti dal Peracino. Accanto alla Chiesa troneggia il gigantesco campanile (56 m), il più alto della Valsesia. Degna di nota una piccola campana: il ''Ciuchin'' che porta la data del [[1486]].