Max Huber (designer): differenze tra le versioni
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== Biografia e opere ==
Inizia come incisore, studiando alla Kunstgewerbeschule di [[Zurigo]], ma subito si indirizza, grazie ai celebri fotografi svizzeri [[Werner Bischof]] e Alfred Willimann verso una cultura visiva di stampo contemporaneo, influenzata dai movimenti d'avanguardia dell'epoca (tra cui il [[futurismo]] russo).
Nel 1939 viene chiamato a collaborare all’industria grafica Conzett & Huber. Qui incontra [[Max Bill]] e [[Hans Neuburg]].
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Con [[Achille Castiglioni]] e [[Erberto Carboni]] progetta importanti allestimenti, quali [[RAI]], [[ENI]], Montecatini e varie mostre della radio: la sua attività lo porta a distinguersi anche nel campo editoriale e collabora con importanti aziende quali Legler, [[Olivetti]], [[Esselunga]], [[Feltrinelli]], [[Istituto Geografico De Agostini]]. <ref> Per l'attività professionale di Huber si veda: ''Max Huber'', a cura di Stanislaus von Moos, Mara Campana, Giampiero Bosoni, Londra, Phaidon, 2006</ref>.
È stato attivo anche nel campo dell'insegnamento, presso l’[[Società Umanitaria|Umanitaria]] di Milano ([[1959]]-[[1962]]), alla Scuola Politecnica di Design (anni Settanta), alla CSIA di [[Lugano]] ed è stato socio dell'
Huber riceve il [[premio Compasso d'Oro]] nel 1954 grazie al progetto ''Plastica stampata'' per l'azienda italiana Stabilimenti Ponte Lambro.
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* 1954: [[Premio Compasso d'oro]]
* 1954: medaglia d’oro per il lavoro grafico all’VIII [[Triennale di Milano]]
== Note ==▼
<references/>▼
== Bibliografia parziale ==
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* Max Huber, ''Progetti grafici: 1936-1981'', Electa, [[1982]]
* ''Max Huber'', a cura di Stanislaus von Moos, Mara Campana, Giampiero Bosoni, Londra, Phaidon, 2006
▲== Note ==
▲<references/>
== Collegamenti esterni ==
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