Discussione:Teoria copernicana: differenze tra le versioni

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# Al saggio di Koestler, per quanto si ricava, risalgono anche affermazioni come questa: ''«non serve più immaginare le stelle fissate su una sfera solida e finita. Esse possono allontanarsi tra loro, e indietreggiare all'infinito. L'universo può quindi essere infinito»''. Beh, non so se mi è sfuggito qualcosa nel resto della voce, che ho solo scorso velocemente, ma qui si manca proprio il punto essenziale. Il fatto che '''''non si osservi un effetto di parallasse''''' è ''incompatibile'' con la teoria copernicana, ''a meno che'' non si supponga che le "stelle fisse" siano a una distanza dal sistema solare enormemente maggiore del raggio dell'orbita terrestre (anche se non "infinita"). Qui Koestler sembra trasformare, non so con che fondamento storico, in "punto di forza" (la possibilità di un universo infinito) quello che era invece un "punto debole" del modello copernicano, agli occhi dei contemporanei (a parte, beninteso, alcuni filosofi e teologi eterodossi...). Padronissimo di farlo, lui: ma noi non possiamo limitarci a riportare la sua interpretazione.
# Il rapporto fra teoria di Aristarco di Samo e teoria copernicana, invece, è un punto complesso che viene solo accennato: in che misura Copernico si è basato sulla sua conoscenza della teoria di Aristarco? Si veda a questo proposito "La rivoluzione dimenticata" di Lucio Russo (di cui non tutti condividono le tesi, ma che tuttavia non si può omettere del tutto di menzionare).
# Infine, mi pare che nella voce si dia un'enfasi eccessiva alla considerazione che il modello copernicano non è "eliocentrico" ma "eliostatico" e alla precisazione che nel modello il Sole non è al "centro" ma "vicino al centro" (mi riferisco, specificamente, alla sezione "ipotesi principali"). Eccessiva, a parer mio, per due ragioni.
#* la differenza è immediatamente suggestiva per chi conosca bene la fisica classica e sappia quindi distinguere concettualmente il centro del Sole dal baricentro del Sistema Solare; distinzione, però, che non credo che fosse quello che aveva in mente Copernico (vedi più oltre), e che comunque rischia di disorientare un lettore con conoscenze elementari di fisica. Questi, infatti, inevitabilmente si chiederà il perché di questa distinzione fra posizione del Sole e centro dell'orbita della Terra; poi si chiederà il perché debba essere quest'ultimo a essere posto al centro dell'Universo (dato che sono comunque "vicini"), e ''non troverà nel resto della voce alcuna risposta a queste domande''; in effetti, pure a me viene il dubbio che supporre il centro dell'orbita terrestre posto in un punto diverso servisse a Copernico solo per conciliare i dati osservativi con l'ipotesi (scorretta) che l'orbita terrestre sia circolare (di fatto, già gli astronomi dell'antichità avevano considerato la possibilità di orbite circolari uniformi eccentriche);
#* per di più, nella voce resta (giustamente) lasciato in sospeso il giudizio se la teoria copernicana si debba ritenere (nelle intenzioni dell'autore e dei suoi contemporanei) un ''modello matematico'' oppure un ''modello di filosofia naturale'' (problema che riguarda pure i modelli dell'antichità, dato che matematica - che includeva l'astronomia - e la filosofia naturale, ossia la fisica, erano ambiti distinti): ma la distinzione fra la posizione del Sole e il centro dell'orbita terrestre ha una portata diversa nei due casi (dato che solo nel secondo caso l'identificazione con il "centro dell'Universo" diventa rilevante). Secondo me a questo aspetto - che sicuramente merita di essere precisato - sarebbe meglio riservare una sezione separata, ad esempio con il titolo '''''"Eliocentrico o eliostatico?"''''', in cui si può discutere la questione anche diffusamente, ma senza appesantire e complicare (per il lettore medio) l'esposizione degli aspetti di più immediata comprensione.
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