Belloveso: differenze tra le versioni

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Il racconto di Livio: Medhelan non esiste, non è attestato da nessuna parte, se non nella fantasia di una autrice, non linguista, che qualche appassionato continua a riproporre nonostante ripetute cancellazioni
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Qui incontrò una popolazione [[Insubri|insubre]], stanziata in precedenza che, sempre secondo il racconto liviano, consentì ai nuovi arrivati lo stanziamento in una radura fra alcuni fiumi più a sud.
Belloveso vide nel luogo indicato una scrofa di [[cinghiale]] che aveva la particolarità di avere il pelo molto lungo sulla parte anteriore del corpo ([[scrofa semilanuta]]), lo stesso animale che figurava sul suo scudo. Il capo celtico credette di riconoscere il segno di una volontà [[divinità|divina]] e decise quindi di costruire la sua città in quel luogo e di chiamarla ''MedheMedio-lanlanum'', dal gallico "(città-diin-)mezzo alla pianura" (vi sono decine di "medhelanmediolanon" in tutta l'europa celtica: un tratto tipico del celtico è la caduta di ''p-'' iniziale *''planom'' > ''lanom'').<br />In ricordo di questa leggenda, e della dedica della città di [[Milano]] alla [[scrofa semilanuta]], si può osservare, in piazza Mercanti a [[Milano]], un bassorilievo raffigurante un cinghiale, che fu identificato nel [[Medioevo]] con la scrofa semilanuta della [[leggenda]].
 
== La leggenda sulla fondazione di Milano ==