Un mostro in cucina: differenze tra le versioni
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== Trama ==
Daniel e Katrina, fratello e sorella, si sono appena trasferiti in una nuova casa, quando scoprono qualcosa nascosto sotto il lavandino in cucina: sembra una spugna, ma è calda ed emette degli strani rumori, come se respirasse. Decidono di tenerla per analizzarla meglio, ma strani eventi cominciano a capitare attorno a Katrina... come se lei portasse sfortuna.<
Poi, su un libro chiamato "L'enciclopedia dell'assurdo", scoprono che la cosa è in realtà un Grul, un mostro che causa incidenti e sventure al suo "possessore", e a chi gli sta intorno, infatti per i possessori del grul la sfortuna non ha mai fine, il grul non può essere ucciso né con la forza né con altri metodi violenti. Il problema, tuttavia, è che non ci si può sbarazzare di un Grul, perché chiunque perda il Grul o se ne liberi volontariamente è destinato a morire entro un giorno.<
I due fratelli cercano in tutti i modi di uccidere la bestia... finché non scoprono che il modo per eliminarlo è dargli l'esatto opposto di ciò che vuole: amore. I due cominciano perciò a fargli solletico ed effusioni, e il Grul, sconfitto, muore.<
Alla fine del libro, Killer, il loro cane, porta in casa uno strano oggetto, simile a una patata... che sia in realtà un temibile Lanx? (il "cugino" del Grul ma la patata è molto peggiore)
== Creature del racconto ==
Il Grul è un mostro che si ciba di sventure e infelicità. Chiunque entri in possesso di un Grul sarà soggetto a incidenti e sfortuna, e se si cerca di eliminare fisicamente il Grul, ciò aumenterà solo la sua sete di disperazione. Inoltre, se il proprietario tenta di sbarazzarsi o dar via un Grul, morirà entro 24 ore, a meno che non riesca a riprenderlo in tempo. L'unico modo per eliminare un Grool (come scopre Katrina a fine libro) è mostrandogli amore e compassione.<
Il Lanx è un cugino del Grul; è simile a una patata, ma è dotato di denti affilati e quando si attacca a una vittima, non si stacca finché essa non è totalmente dissanguata.
Entrambi questi mostri sono citati nell'"Enciclopedia dell'assurdo", presente nel libro.
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