Inceneritore: differenze tra le versioni
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→Le polveri: esempio + calato sul contesto urbano... cosa c'entra TUTTO il parco italiano?!? :-) |
sistemo un po' (elimino doppioni, correggo imprecisioni, aggiungo un calcolo forse un po' piú sensato) |
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La finanziaria 2007 ha tentato di escludere le fonti "assimilate" (fra cui gli inceneritori) da questi incentivi, concedendo però una deroga a tutti gli impianti già in funzione o autorizzati.
Il fatto che, a detta di qualcuno, l'attività principale e più lucrosa degli inceneritori con recupero di energia sia lo smaltimento dei rifiuti e non l'ottenimento dei suddetti incentivi <ref>Il costo di smaltimento mediante incenerimento è molto più elevato dello smaltimento in discarica: indicativamente 130 €/t conto 95 €/t; solo cogli incentivi agli inceneritori i costi si eguagliano.{{citazione necessaria}}</ref>, è in parte smentita dalla intensa attività di pressione politica che si è scatenata intorno alla cancellazione degli incentivi nella finanziaria 2007.<br/>
<!--Niente ripetizioni o previsioni
La versione finale della finanziaria non è infatti riuscita a cancellare gli incentivi ed è stato necessario un decreto successivo per eliminarli. Si è attualmente in attesa che il decreto sia ratificato dalle Camere (la cosa non è purtroppo scontata) e che quindi finalmente gli incentivi CIP6 siano veramente indirizzati alle sole fonti autenticamente rinnovabili.
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===Diffusione in Italia ed in Europa===
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# ''Arrivo dei rifiuti'' — Provenienti dagli impianti di selezione opportunamente dislocati sul [[territorio]] (ma anche direttamente dalla raccolta del rifiuto tal quale), i rifiuti sono conservati in un'area dell'impianto dotato di sistema di aspirazione, per evitare il disperdersi di cattivi odori. Con una [[gru]] i materiali sono depositati nel [[forno]]. La tecnologia di produzione della frazione combustibile ([[Combustibile Derivato dai Rifiuti|CDR]]) e sua termovalorizzazione sfrutta la preventiva disidratazione biologica dei rifiuti seguita dalla separazione degli inerti ([[metallo|metalli]], [[minerale|minerali]], ecc.) dalla frazione combustibile, che può essere termovalorizzata producendo energia elettrica con resa nettamente migliore rispetto all'incenerimento classico e con una sensibile diminuzione di impatto ambientale.<ref>Sul combustibile, si segnalano alcune critiche: esso dovrebbe avere caratteristiche tali da scongiurare quanto più possibile un eventuale rilascio di sostanze nocive nell'ambiente durante la fase di deposito e trasporto prima dell'utilizzo, ma questo passaggio purtroppo in alcuni casi non avviene ancora con la necessaria trasparenza e accortezza, e nelle ecoballe finiscono materiali che sarebbe bene non bruciare.</ref>
# ''Combustione'' — Il forno è, solitamente, dotato di una o più griglie mobili per permettere il continuo movimento dei rifiuti durante la combustione. Una corrente d'aria forzata viene inserita nel forno per apportare la necessaria quantità di [[ossigeno]] che permetta la migliore combustione, mantenendo cosí alta la [[temperatura]] (fino a 1000 [[Grado Celsius|°C]] e più).
# ''Produzione del [[vapore]]'' — La forte emissione di calore prodotta dalla combustione di metano e rifiuti porta a vaporizzare l'acqua in circolazione nella [[caldaia]] posta a valle, per la produzione di vapore.
# ''Produzione di [[energia elettrica]]'' — Il vapore generato mette in movimento una [[turbina]] che, accoppiata ad un motoriduttore ed alternatore, trasforma l'energia termica in energia elettrica.
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===Recupero energetico===
Gli inceneritori a recupero energetico permettono di ricavare energia per produrre corrente elettrica e calore.
Un'importante tecnologia abbinata ai termovalorizzatori è il [[teleriscaldamento]], che grazie al recupero del calore prodotto, permette di aumentare notevolmente il rendimento energetico del termovalorizzatore.
Va rilevato però che solo una piccola minoranza degli attuali termovalorizzatori è collegata a sistemi di teleriscaldamento
L'efficienza energetica di un termovalorizzatore è variabile tra il 19 e il 27% se si recupera solo l'energia elettrica<ref>[http://www.arpa.emr.it/rimini/download/Convegno%20Inceneritore%20giu06/Incenerit_Slide_mattina_06/04_DeStefanis_incener_06.pdf Relazione dott. De Stefanis].</ref>, ma aumenta molto col recupero del calore. Ad esempio, nel caso dell'inceneritore di Brescia si ha un rendimento del 26% in produzione elettrica e del 58% in calore recuperato, per un totale dell'84%.<ref>[http://www.dsa.unipr.it/trezzo/uni_parma/capitoli/tecnologie/recupero_di_energia_dalla_combustione_di_rsu.htm Il recupero di energia dalla combustione di rsu].</ref> Bisogna però considerare che non sempre il calore recuperato può essere effettivamente utilizzato (ad esempio, in estate potrebbe non essere sfruttato).
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====Le polveri====
Gli inceneritori, e in generale qualsiasi processo di [[combustione]] di combustibili solidi e liquidi, rilasciano nell'aria [[polveri sottili]]. In genere più sono alte le temperature di combustione e più aumenta la frazione di particolato fine e ultrafine. Tali [[particolato|polveri sottili]] sono nocive a causa delle loro piccole dimensioni e del fatto che con sé portano materiali tossici e nocivi residui della combustione, come idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene e diossine, pericolosi perché persistenti e accumulabili negli organismi viventi.
▲In genere più sono alte le temperature di combustione e più aumenta la frazione di particolato fine e ultrafine. Tali [[particolato|polveri sottili]] sono nocive a causa delle loro piccole dimensioni e del fatto che con sé portano materiali tossici e nocivi residui della combustione, come idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene e diossine, pericolosi perché persistenti e accumulabili negli organismi viventi.<br/>
L'OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha ufficialmente affermato che è evidente e forte la correlazione fra esposizione alle polveri sottili e insorgenza di malattie cardiovascolari: all'aumentare della finezza delle poveri maggiore è il danno arrecato. Sono inoltre stati quantificati i livelli di concentrazione massimi "consigliati" per [[PM10|PM<sub>10</sub>]] e, dato che la sola misurazione del PM<sub>10</sub> si sta dimostrando poco adatta a garantire la salute umana, anche di PM<sub>2,5</sub>. Questi valori sono di 20 e 10 microgrammi/m³ rispettivamente.
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È innegabile che gli inceneritori contribuiscono all'emissione antropica di polveri fini e ultrafini in aree urbane ed è quindi opportuno che i progetti siano valutati molto attentamente, non essendo corretto asserire che non provocano alcun rischio per la salute.<br/>
Dal punto di vista quantitativo, considerato che la combustione di una tonnellata di rifiuti produce (con le migliori tecnologie
Tornando all'esempio di Brescia, le emissioni quotidiane dell'inceneritore equivalgono a circa 1 250 000 km di un'auto euro3, che divisi per 900000 auto (dato ottenuto moltiplicando la popolazione della provincia di Brescia di
1 169 259 unità per la media nazionale di 768 auto per 1000 abitanti) equivarrebbero a una media di circa 1,4 km di percorso per ogni auto al giorno.
Lo [[SCENHIR]] (Scientific Commitee on Emerging and Newly Identified Helath Risks), comitato scientifico UE che si occupa fra le altre cose anche di patologie dovute alle polveri sottili, considera i motori a gasolio i massimi responsabili della produzione di PM<sub>2,5</sub>: tutte le altre fonti sarebbero trascurabili, e gli inceneritori attualmente ne produrrebbero al massimo il 2% in quanto (evidentemente) meno diffusi dei motori diesel.<ref name=toz/>.
{{vedi anche|particolato|nanopolvere|nanopatologie}}
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