Nonviolenza: differenze tra le versioni
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La '''nonviolenza''' (dal [[lingua sanscrita|sanscrito]] ''[[ahimsa|ahimṣā]]'' «non violenza», «assenza del desiderio di nuocere o uccidere») è un metodo di [[Lotta sociale tra ceti|lotta politica]] che consiste nel rifiuto di ogni atto di [[violenza]], in primo luogo contro i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone, ma anche disobbedendo a determinati ordini militari (''[[obiezione di coscienza]]''), articolando la propria azione in forme di [[disobbedienza civile|disobbedienza]], [[boicottaggio]] e non collaborazione.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/non-violenza/ Voce dell'Enciclopedia Treccani Online]</ref>
Il principio venne teorizzato negli [[anni 1920|anni '20]] del [[Novecento]] dal [[Mahatma Gandhi]] e applicato dal [[Mahatma Gandhi#Lotta per l'indipendenza dell'India (1917-1949)|movimento anticoloniale indiano]], che lo ricollegava al principio di origine [[induismo|induista]] e [[Buddhismo|buddhista]] dell'[[ahimsa|ahimṣā]], ed ebbe un peso notevole per il successo del movimento indipendentistico indiano. All'esempio di Gandhi si sono richiamati esplicitamente [[Martin Luther King]] e diversi [[Movimento pacifista|movimenti pacifisti]], [[Movimento ecologista|ecologisti]] e per i [[diritti civili]], soprattutto a partire dagli [[anni 1960|anni '60]].
Il termine '''nonviolenza''' è la traduzione letterale del termine [[lingua sanscrita|sanscrito]] '''''[[ahimsa]]''''', composto da ''a'' privativa e ''himsa'': danno, violenza. La parola ''ahimsa'' implica una sfumatura intenzionale che si potrebbe rendere con "assenza del desiderio di nuocere, di uccidere". Il concetto è nato in ambito orientale e soprattutto il Buddhismo in India e il Taoismo in Cina ne sono stati i migliori interpreti e teorici. Concetti alternativi, per esempio "innocenza", non sono confacenti al significato originario, che si caratterizza eticamente nella volontà specifica di non-fare danno a chiunque né alla natura in ogni sua espressione.▼
== Storia del termine ==▼
==Etimologia==
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▲=== Storia del termine ===
Il concetto etico di ''nonviolenza'' è tipico del mondo orientale e trova le sue migliori espressioni in ambito indiano nel [[buddhismo]] e nel [[jainismo]], in quello cinese nel [[taoismo]]. In questo, che è in buona sostanza una ''religione della natura'' il concetto di [[wu wei]] (無為, 无为) ne è fondamentale. Il ''wu wei'' è anzi un precetto che riguarda il tassativo "non agire" in nessun modo a danno della natura. Lo scopo del principio del ''wu wei'' è la ''nonviolenza'' nei confronti della natura in generale e in particolare verso ogni essere vivente al fine di conservare il perfetto equilibrio, il [[Tao]], del mondo nella sua interezza.
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