Ruggero Bacone: differenze tra le versioni
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| Riga 28: == Maturità e opere == La formazione scientifica che Bacone ricevette lo convinse che il dibattito accademico del suo tempo presentava gravi pecche. [[Aristotele]] era conosciuto solo attraverso traduzioni scadenti; nessuno dei professori voleva cimentarsi con lo studio del [[lingua greca|greco]]. Analoga situazione per lo studio delle [[Sacre Scritture]]. La scienza fisica non veniva sviluppata attraverso esperimenti secondo lo stile degli aristotelici, ma mediante argomentazioni basate sulla tradizione. Bacone si allontanò dalla routine scolastica e si dedicò allo studio delle lingue e alla ricerca sperimentale. L'unico insegnante che rispettava era un certo ''Petrus de Maharncuria Picardus'', cioè "della [[Piccardia]]", probabilmente identificabile con un matematico chiamato anche [[Pélerin de Maricourt|Petrus Peregrinus di Piccardia]], forse l'autore di un trattato, il ''De Magnete'', conservato manoscritto nella [[Bibliothèque nationale de France|Biblioteca Nazionale]] di Parigi. Il contrasto tra la poca notorietà di quest'uomo e la fama goduta dai loquaci giovani dottori suscitava la sua indignazione. Nei libri ''Opus Minus'' e ''Opus Tertium'', Bacone portò avanti una violenta invettiva contro [[Alessandro di Hales]] ed un altro professore che, a suo parere, imparava insegnando agli altri e adottava un tono dogmatico che gli consentiva di essere accolto a Parigi tra gli applausi come se valesse quanto Aristotele, [[Avicenna]] o [[Averroè]].  Bacone incontrò poi il cardinale [[Clemente IV|Guy le Gros de Foulques]], che si interessò delle sue idee e gli chiese di compilare un trattato sistematico. Bacone inizialmente esitò, a causa della regola dell'[[Ordine francescano]] che vietava che i suoi membri pubblicassero alcunché senza un permesso specifico. Ma il cardinale, divenuto [[papa Clemente IV]], tornò a sollecitare Bacone di ignorare il divieto e di scrivere il suo trattato in segreto. Bacone allora acconsentì e nel [[1267]] inviò al papa la sua opera, intitolata ''Opus Majus'', un trattato sulle scienze (grammatica, logica, matematica, fisica e filosofia). Questa venne seguita nello stesso anno da una ''Opus Minus'', un sommario delle idee più rilevanti della sua prima opera. Nel [[1268]] riuscì ad inviare al papa la sua ''Opus Tertium''; il pontefice però morì quello stesso anno. Bacone cadde allora in disgrazia e successivamente dallo stesso Ordine francescano venne imprigionato per la seconda volta nel [[1278]], con l'accusa di diffusione di idee dell'[[alchimia]] araba, ma senza dubbio anche per il fatto che le sue proteste contro l'ignoranza e l'immoralità del [[clero]] avevano fatto nascere nei suoi confronti una accusa di [[stregoneria]]. Bacone rimase imprigionato per più di dieci anni, fino a che l'intercessione di alcuni nobili inglesi gli assicurò la liberazione. | |||