Nettuno (Italia): differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Antium|Cenone}}
=== Le origini: ''Antium'' latino-volsca ===
Come accennato, Nettuno affonda le proprie radici nell'antica ''Antium''<ref>[[Giuseppe Lugli]], ''Saggio sulla topografia dell'antica Antium'', Roma, ''RIASA'' 7 (1940), pp. 153-188.</ref>; questa fu fondata dai [[Latini]] agli inizi del primo millennio a.c., e in seguito occupata dagli antichidai [[Volsci]], giunti nella zona costiera tra il VI e il V secolo a.c.
Antium, fin dalle origini fiorente centro commercialecommercialee marinaresco, comprendeva verosimilmente, già in età pre-romana, gran parte del territorio dell'odierna Nettuno (secondo diversi studiosi la sua estensione andava, approssimativamente, dal ''Capo d'Anzio'', nell'odierna Anzio, al fiume nettunese ''Loricina''); nella parte più alta della riviera nettunese, oggi [[Villa Borghese]], vi sarebbe stata l'[[acropoli]]<ref>[[Antonio Nibby]], ''Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' Dintorni di Roma'', Roma, Tipografia delle Belle Arti, 1849, Vol. I</ref>. Nel sito del [[Borgo medievale di Nettuno|borgo]] o in corrispondenza del fiume Loricina doveva sorgere un [[oppidum]], chiamato ''[[Cenone|Caenon (Cenone)]]'', che fin dal periodo latino, con relativo porto, fungeva da arsenale navale, da foro per il mercato e da deposito per i viveri<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], IX, 56</ref>; fondamentale punto strategico, da esso partivano le scorrerie piratesche per tutto il Mediterraneo.
 
Antium, che nel periodo volsco osteggiò lungamente Roma, per lungo tempo fu la capitale dei Volsci Anziati (stanziati sulla costa tirrenica, e distinti dai Volsci Ecetrani, dell'entroterra); fu dunque alla guida di altre città divenute volsche e intraprese una lunga belligeranza che vide numerosi episodi, tra cui il più noto è quello del patrizio [[Gneo Marcio Coriolano]], il quale, in esilio presso gli Anziati<ref>[[Plutarco]], [[Vite parallele]], 6. Gneo Marcio Coriolano e Alcibiade, XXII, 1</ref>, fu accolto dal nobile [[Attio Tullio]] e con lui organizzò la strategia di guerra contro Roma; entrambi furono eletti, dalle città volsche, condottieri delle loro truppe, e Gneo Marcio, tra il [[489 a.C.]] e il [[488 a.C.]], portò i Volsci ad arrivare al IV miglio della [[via Latina]]<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], VIII, 1-36.</ref>. Ad Antium Coriolano fu poi ucciso, mentre si apprestava a difendere il proprio operato al Foro<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], VIII, 59.</ref>.