Esseni: differenze tra le versioni
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== Storia ==
[[File:Qumran.jpeg|thumb|right||250px|La località del ritrovamento dei ''rotoli del Mar Morto'', nel sulla sponda del [[Uadi|wadi]] Qumran]]
Tra i gruppi [[ebraismo|ebraici]] di età ellenistico-romana, conosciuti e documentati anche da autori greci e latini, quello degli Esseni è forse oggi il più noto, a causa della scoperta, effettuata a [[Qumran]] nel [[1947]], dei [[manoscritti del Mar Morto]], appartenenti a una comunità di questo tipo. Già nell'antichità avevano scritto su di essi, per ricordare i più rilevanti, [[Filone di Alessandria|Filone Alessandrino]] (''Quod omnis probus liber sit''), [[Giuseppe Flavio]] (''Guerra Giudaica''), che ci attesta di esserne stato discepolo, e [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]] (''Naturalis Historia''). Sulla loro origine e sul significato del nome (puri, bagnanti, silenziosi, pii) non c’è accordo tra gli studiosi. Molto probabilmente ebbero inizio dalla metà circa del [[II secolo a.C.]] in epoca maccabea, e di essi non si fa mai menzione prima degli [[Asmonei]].
Di vita appartata e solitaria, si erano organizzati, fuori dal contesto sociale, in comunità isolate di tipo [[monachesimo|monastico]] e [[cenobitismo|cenobitico]]; protetti da [[Erode il Grande]], al tempo di Gesù erano oltre 4000 e vivevano dispersi in tutto il paese; circa 150 erano quelli residenti a Qumran. Questo sito andò incontro a una fine violenta nel 68 d.C. a opera dei romani a causa del loro coinvolgimento nelle sommosse negli anni della guerra che si concluse con il crollo di [[Gerusalemme]]. Prima della fine però riuscirono a nascondere la loro biblioteca nelle grotte circonvicine. Alcuni scampati, sembra, si unirono agli zeloti di [[Masada]] e ne condivisero la sorte. Lo proverebbe il ritrovamento, durante gli scavi del [[1963]] a [[Masada]], di un frammento di pergamena dei ''Canti della santificazione del sabato'' noto dai ritrovamenti della [[grotta]] 4. == Nome ==
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