Pubblicità: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
TXiKiBoT (discussione | contributi)
m robot Aggiungo: gl:Publicidade
Riga 6:
La forma di pubblicità più diffusa nell'antichità era il "passaparola", anche se messaggi commerciali ed elettorali sono stati trovati impressi sulle rovine di [[Pompei]]. Con lo sviluppo delle tecniche di [[stampa]], già nel [[XVII secolo]] i primi annunci pubblicitari cominciarono a comparire stabilmente sulle pagine dei settimanali [[Inghilterra|inglesi]]. La pubblicità subì un'espansione parallela a quella dell'economia. Le prime agenzie pubblicitarie si incaricavano solamente di procurare spazio sui giornali agli inserzionisti, ma dall'inizio del [[XX secolo]] iniziarono ad occuparsi anche dei contenuti dei messaggi.
 
=='''La pubblicità in Italia==
Le origini'''La comunicazione pubblicitaria nasce e cammina parallelamente alle esigenze economiche, sociali, politiche e culturali di un paese.
====Le origini====
La comunicazione pubblicitaria nasce e cammina parallelamente alle esigenze economiche, sociali, politiche e culturali di un paese.
 
Alla fine del XIX secolo l'Italia era ancora un paese prevalentemente ad economia agricola, con una situazione di povertà molto diffusa e con enormi differenze socio-economico tra il Nord e il Sud del paese ed un’alta percentuale di analfabetismo. Le prime comunicazioni pubblicitarie (al tempo chiamate ''reclame'') iniziano a diffondersi con la nascita dei giornali tra la metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Sulle ultime pagine dei quotidiani, quali la "''Domenica del Corriere''", la "''Tribuna Illustrata''" e l’"''Illustrazione Italiana''", appaiono i primi comunicati pubblicitari.
Riga 16 ⟶ 15:
Con la ''[[pubblicità murale]]'' la comunicazione si sviluppa e grazie all’opera di artisti famosi quali [[Leonetto Cappiello]], [[Leopoldo Metlicovitz]] e [[Marcello Dudovich]], diventa una vera e propria forma d’arte.
 
====La SIPRA e la pubblicità nella televisione italiana fino agli anni '80====
La pubblicità arrivò in televisione italiana il 3 febbraio del 1957, ma una norma della Concessione tra il Ministero delle Poste e la [[RAI]] prevedeva che gli spazi pubblicitari non potessero superare il tetto del 5% del tempo di trasmissione totale. Si pensò che una massiccia dose di pubblicità televisiva avrebbe potuto danneggiare gli altri mezzi (giornali, cinema, manifesti, …) che traevano profitto, in parte o del tutto, dalla vendita di spazi pubblicitari. Inoltre la logica del “palinsesto pedagogizzante”, secondo la formulazione di [[Gianfranco Bettetini]], prevedeva pochi spazi per la pubblicità.
Le comunicazioni pubblicitarie vennero ghettizzate in un contenitore che ebbe, però, un grande successo e diventò anche occasione di sperimentazione di linguaggi e personaggi, nonché un vero fenomeno di costume: ''[[Carosello]]''.
{{nota
|larghezza=420px
|titolo=Coppia vincente
|contenuto=
[[Immagine:Torino-Fiera del libro 2006-DSCF6945.JPG|left|175px|Carmencita]]
[[Immagine:Torino-Fiera del libro 2006-DSCF6946.JPG|right|175px|Miguel]]<br/>''Carmencita'' e ''Caballero'', popolari testimonial della [[Lavazza]] in un celebre - e celebrato - [[Carosello]] degli [[anni 1970|anni settanta]] ideato da [[Armando Testa]]
}}
Carosello conteneva quattro o cinque messaggi pubblicitari di una lunghezza che oggi sarebbe al di fuori del budget di qualsiasi investitore pubblicitario. Al suo interno si raccontavano vere e proprie storie da cui sono usciti modi di dire, personaggi celebri.
La gestione degli spazi pubblicitari fu affidata alla [[SIPRA]] (Società Italiana Pubblicità Radiofonica e Affini), una società con partecipazione maggioritaria dell’IRI e della RAI, che già esisteva dal 1926 con lo scopo di raccogliere e gestire i proventi pubblicitari per la radio.
Riga 37 ⟶ 29:
Questo sistema ha permesso quello che spesso viene rimproverato alla SIPRA, il finanziamento occulto dei partiti, infatti, nel cartello delle testate gestite dalla SIPRA, fino alla fine di fatto del monopolio, vi erano organi ufficiali di partito: Il popolo della Dc, L'Unità e Rinascita del Pci, l'Avanti! e Mondoperaio del Psi, l'Umanità e Ragionamenti del Pli; la pubblicità in esubero nel sistema televisivo indirizzata verso queste testate favoriva economicamente i partiti interessati.
 
====L'avvento di Publitalia 80====
La creazione di Publitalia era la risposta ad un insuccesso: Telemilano aveva scelto come propria concessionaria Publiepi, una concessionaria legata al gruppo San Paolo, che non riusciva a raggiungere risultati adeguati secondo gli obiettivi prefissati da [[Silvio Berlusconi]]. L’imprenditore di Milano2, allora, decise di fondare una sua agenzia. Da subito, Publitalia iniziò ad avere successo, nel 1980, appena nata, raggiunse 12 miliardi di fatturato e l’anno successivo toccò i 78 miliardi di lire.
La nuova concessionaria di pubblicità sconvolgeva tutte le regole portando sul mercato degli spazi pubblicitari tre innovazioni di rilievo: